Mia nonna e la musica sinfonica

in #story5 years ago

Per apprezzare nel migliore dei modi il seguente articolo, nato dalla volontà di partecipare al contest di @fulviaperillo sulla MUSICA SINFONICA,
consiglio di lasciare in sottofondo scorrere la musica che potete ascoltare in questo video.
Buona lettura!

Raccontare la musica non è mai semplice e la musica sinfonica sicuramente rappresenta il settore musicale forse più impegnativo da questo punto di vista. L'assenza di parole non permette all'ascoltatore la possibilità di comprendere a pieno ed in modo banalmente chiaro quello che sia il significato ed il messaggio del brano musicale.
Entra così la conoscenza e la consapevolezza che l'ascoltatore ha nel proprio bagaglio tecnico-culturale, nella comprensione della musica che giunge alle sue orecchie: strumenti, note e passione.
Sì PASSIOME, avete letto bene!
Sono nato e cresciuto in casa con mia nonna, cantante lirica semi-professionista, con in sottofondo la musica sinfonica, la piú amata da lei. Ma non una musica classica qualunque: Bach , che definiva l'inizio e la fine di tutta la musica.

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CC0 Creative Commons

Parafrasando Maximilian Reger, pianista, compositore ed insegnante di musica classica a cavallo della fine del 1800 e l'inizio del '900, mia nonna non faceva altro che celebrare quell'autore che più di ogni altro amava ascoltare.

Da bambino non capivo molto a cosa si riferissero quell' "inizio e fine" , ma ad ogni modo mi piaceva ascoltare quella musica, mentre giocavo con le mie macchinine sul tappeto del salotto. Il sottofondo era piacevole e la musica che giungeva alle mie orecchie non faceva altro che allietare i miei mille pensieri fanciulleschi.
Una volta cresciuto e sicuramente "evoluto" da un punto di vista cognitivo, iniziai ad appassionarmi anche io alla musica sinfonica e molto spesso in compagnia di mia nonna trascorrevo ancora molti pomeriggi in sua compagnia ed in compagnia di Bach. Spesso mi perdevo in pensieri e con la testa tra le nuvole pensavo a cosa esattamente quegli strumenti in un accavallarsi di note, significassero. Era un mio interrogativo fisso!
Ma mentre io, con lo sguardo pensieroso, rivolto al soffitto, e meno sui libri, mi imbattevo in mia nonna seduta al mio fianco, notavo come lei stessa non si ponesse poi tante domande, ma amasse agitare leggiadramente le mani e la testa, in un movimento che a me ricordava quasi un valzer.

Capii pian piano come ascoltare una musica, senza pensare troppo, ma lavorare con la fantasia e lasciarsi trascinare dalla musica, fosse la vera chiave di lettura. Quei violini, quei pianoforti e gli ottoni riecheggiavano tra le stanze della nostra casa, mentre i libri, abbandonati a loro stessi sulla tavola, "guardavano" me e mia nonna divertiti dal dolce scandire dell'arte di Bach.

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CC2 Creative Commons

Era un dolce scandire nelle nostre orecchie di quelle melodie, ma io, ragazzo sbarbatello quale ero, non comprendevo alla fine e soprattutto a mente lucida ciò: quando tornavo a casa (e questa volta seriamente mi mettevo a studiare), ripensavo al pomeriggio "musicale" e cosa fosse quello strano trasporto con cui mia nonna ed io venivamo pervasi ogni volta.
Così un giorno decisi di chiedere a mia nonna, perché.

Ma che domanda è PERCHE' ?
Non c'è un PERCHE' !

Mi disse lei...ed alzando il volume del giradischi tornava a danzare con la mano, con il dito, con la testa e sussurrando le note con un sibilo di voce. Sembrava quasi ignorarmi, ma facendo quello mi insegnava ciò che lei forse con gli anni aveva compreso ed avrei compreso.
La voce delle persone, dell'uomo non fa altro che interrompere quel suono melodico che la musica sinfonica genera nelle nostre orecchie ed allieta i nostri animi. Un flauto suona in lontananza ed accompagnato da un violoncello i due strumenti dialogano. Quella è la vera voce che mia nonna amava ascoltare ed infatti solo alcuni anni dopo compresi.
Sì, effettivamente non c'era un motivo ben chiaro, del perché...era così e basta.

In riferimento a Bach concludo citando un altro grande della musica, probabilmente uno dei più famosi per il suo stile caratteristico e soprattutto per la sua storia unica, :

Ora c'è la musica dalla quale l'uomo può imparare qualcosa! Amadeus Mozart

Mia nonna aveva ragione...le nonne hanno sempre ragione!

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Molto molto bello e giusto! Fra l'altro io sono un grande amante di Bach e mi permetto di capire tua nonna, di intuire cosa intendesse.

Grazie mille @sbarandelli!
La tua opinione, anche un semplice commento come quelli di oggi, mi fa sempre molto piacere.
Come scrissi tempo fa, un commento a livelli umano fa molto più piacere di un voto automatico, soprattutto quando il tema trattato è personale come in questo caso.

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Una dolcissima storia!

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Grazie mille Paw!

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