Il Sogno Americano

in #travel5 years ago (edited)

29 08 98. È la data del mio matrimonio, non la rendo pubblica affinché voi vi sentiate in obbligo di farmi gli auguri il prossimo 29 agosto ma per raccontare di come, tre giorni dopo quella data, la mia novella sposina, @stregamorgana, ed io ci imbarcammo, per la prima volta nella nostra vita, su un volo diretto negli Stati Uniti.

Pur non parlando l'inglese, ad esclusione della frase che fin dall'infanzia ci perseguita, come uno stalker, the pen is on the table che ad essere sincero non ci è stata di grande utilità, decidemmo di non acquistare un viaggio organizzato ma di appoggiarci ad una agenzia viaggi, solo per prenotare il volo ed un'automobile a noleggio che avremmo trovato allo sbarco in aeroporto.

Per settimane, prima del matrimonio, pianificammo un viaggio che fosse un po' al di fuori degli schemi convenzionali, non volevamo ripercorrere i soliti itinerari commerciali, invasi dal turismo di massa, quindi condizionati anche dalla nostra passione per la lettura, decidemmo di attraversare, on the road, la regione del New England, terra natale di E.A.Poe e H.P.Lovecraft, pregna di storia e d'ispirazione per innumerevoli romanzi, uno fra tutti Le streghe di Salem, naturalmente il preferito da @stregamorgana.

Compilato correttamente, a bordo dell'aereo, l'essenziale questionario, che all'epoca vantava la domanda stai entrando negli Stati Uniti per compiere atti di terrorismo? Domanda alla quale il terrorista di turno avrebbe senza ombra di dubbio barrato con la X la casella si e dopo il tradizionale applauso al pilota per il perfetto e morbido atterraggio, sbarcammo negli States.

Rimpossesatici dei bagagli, ci recammo allo sportello della compagnia di autonoleggio per ritirare le chiavi dell'auto e farci dare le coordinate per raggiungerla. Fu qui che per la prima volta facemmo sfoggio delle nostre, inconsapevoli ma allo stesso tempo notevoli abilità di mimi, le quali sopperirono egregiamente alla nostra ignoranza.

In merito, ricordo uno tra i tanti episodi che ora come allora mi fanno sorridere, in un ristorante a Mystic Seaport, occorsero dieci minuti di istrionica mimica per ottenere un succo di ananas, quando bastava sapere che ananas non è un termine internazionale.

Nel viaggio di nozze in America, potevamo non fare gli americani? Certo che no, quindi l'automobile a noleggio non poteva essere che un classico cinque litri otto cilindri Chevrolet, rigorosamente con cambio automatico. Fu guidare quella vettura, su strade concepite per sostenere l'abbondante traffico di abbondanti automobili che ci diede il primo tangibile segnale della distanza culturale tra gli States e la nostra vecchia Europa.

Connecticut, Rhode Island, Massachusetts, New Hampshire, Maine e Vermont, sei piccoli stati che sono le fondamenta dell'America stessa, percorsi in lungo e in largo, in autonomia, senza vincoli di luoghi e orari da rispettare è stata un'esperienza assolutamente indimenticabile che ci ha fatto vivere a stretto contatto con la cultura locale.

Fermarsi a fare rifornimento, al capiente serbatoio dell'avida Chevrolet, in stazioni di servizio che già allora erano privi di personale addetto alle pompe, entrare in drugstore, al limite del malfamato, dove campane in vetro tenevano al caldo ali di pollo fritte, consumate da camionisti e guidatori di grossi SUV o ancora, vedere raccapriccianti montagne di pattume davanti alle porte, lungo le vie di Boston, in attesa della raccolta porta a porta, è stato come compiere un salto nel futuro.

Oggi, infatti, a venti anni di distanza mi ritrovo in una piccola città di provincia, come Modena, invasa da enormi e potenti SUV, distributori di carburanti senza gestore, e le stesse montagne di sacchi di immondizia, accatastati, in attesa della raccolta giornaliera.

tutte le foto sono dell'autore

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Io ci andai 5 anni dopo e l'effetto fu lo stesso. Là c'era e c'è il futuro.
È sicuramente una zona ricca, perlomeno Cape Cod, Newport, Boston, le uniche località che ho visitato. Terminammo il viaggio a NYC e lì fu un altro schock...

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Bello! Ti consiglio di leggere il romanzo "Strade blu" di William Least Heat Moon - ed. Einaudi. Ti ritroveresti e magari avresti spunto per un nuovo viaggio negli States.

Grazie, anche per l'ottimo consiglio 😀

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