Sogno di una notte di mezza età

in #writing5 years ago

Pareva una bestemmia quando qualcuno da ragazzo per prendermi in giro o anche solo per avvertirmi mi prospettava un futuro in una casa per anziani.

Vedrai, i miei figli non mi abbandoneranno mai.
Sarò sempre in forma e non ne avrò bisogno tranquillo.

Erano queste le risposte che offrivo ai miei amici, parenti che per un motivo o per un altro tiravano fuori l'argomento.

Ho sempre avuto paura della morte, ancor di più del tempo.

E' una delle poche cose che guarda sempre avanti, incessante, senza tregua lui corre mentre tu arranchi o ti fermi a pensare, lui passa e non attende nessuno.

Neppure quando sarà l'ora di pagare il conto ci sarà un momento in cui fermare il tempo e ragionare, contrattare con lui, chiederne altro, ancora di più, sempre di più per poter rimediare agli errori, cancellare i rimpianti.

Oggi son seduto qui sulla mia sedia a rotelle dinanzi ad un finestrone alto 3 metri che affaccia sul grande giardino di "Sogni di una notte di mezza età", oramai la mia casa da oltre 3 anni.

A 77 anni ho fatica a deambulare, vivo nel passato, prevalentemente nella mia testa, setacciando ricordi vicini e lontani prima che il tempo porti via anche quelli.

Penso alle donne che non ho mai amato, a quelle che ho amato troppo, a quelle che non ho incontrato.

Penso a quella volta che ho rifiutato quel lavoro per accettarne uno che non mi sarebbe mai piaciuto.

Penso a quando accettai quel lavoro che non mi sarebbe mai piaciuto.

Ripenso a quante volte ho pensato di cambiarlo.

Immagine priva di diritti di copyright

Finisco per pensare a quanto tempo abbia speso fantasticando di mettermi in proprio, di rischiare, di osare qualcosa che magari mi avrebbe impoverito le tasche ma arricchito l'anima.

Ripenso ai miei 2 figli, quelli che credevo non mi avrebbero mai abbandonato.

Lo hanno fatto, o almeno mi hanno allontanato dalla mia casa, dalla mia vita.

Li incontro sporadicamente quando decidono di passare di qui per salutare il loro vecchio.

Vivono a ore di distanza da qui. Li capisco. Perchè attraversare la pianura padana per regalare un sorriso a chi li ha messi al mondo. Devono vivere la loro vita. Produrre. Guadagnare il pane che gli permetterà di sopravvivere, acquistare un bilocale, pagare le bollette, comprare cibo e abiti.

Sono egoista se penso che vorrei averli qui più spesso? Sono egoista se penso che non vorrei vederli mai più?

Vorrei fossero felici, sconsiderati quanto basta, spensierati, aggressivi con la vita, sognatori, idealisti.

Li vedo spenti. So che sono spenti. So che stanno arrancando nonostante le lauree, nonostante la grande cultura che hanno immagazzinato. 

Penso a loro davanti a questo finestrone mentre ripenso a me.

I viaggi mai fatti e quelli fatti.

Lo sport mancato e quello esagerato.

I piccoli momenti di gioia con una moglie che ora non vedo da 7 anni e quei grandi momenti di romantica esaltazione mentre la guardavo negli occhi, mentre le chiedevo di sposarmi, mentre l'attendevo in auto, mentre la vedevo coccolare il nostro primo figlio o semplicemente mentre passeggiavo con lei a piedi nudi sulla spiaggia mano nella mano.

Quale è il bilancio della mia esistenza? Quale è il risultato delle mie scelte?

A giudicare dalla mia situazione direi pessimo.

Ma in fondo sono cosi diverso dagli altri?

E allora se tutti stanno come o peggio di me e solo pochi forse stanno meglio mi chiedo se forse non sia tutto il genere umano a versare in condizioni pietose.

E allora perchè?

Allora perchè ho rinunciato a restare all'aria aperta, a contattare quell'amico, a ridere con quella persona, a realizzare i miei sogni, ad andare a quel concerto, a scoprire quella nuova strada, a vivere quel momento anzichè andare a letto perchè l'indomani ci sarebbe stata scuola o il lavoro?

Tante cose fatte bene e tante fatte male creano equlibrio.

E le cose che non abbiamo fatto?

Dove si collocano?

Cerco nei ricordi, chiedo al mio cervello, ascolto il mio cuore ma la risposta non c'è.

E mai ci sarà.

Intanto è passato altro tempo. Non si è fermato neppure adesso mentre mi interrogavo su di lui e su come lo avessi sfruttato.

Maledetto.

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Un post dritto al cuore. Bellissimo, complimenti.

Grazie. @spi-storychain regala sempre grandi spunti.
Vedo che sei tornata a commentare finalmente! Mancava la tua effervescenza

Grazie! Sì, sto recuperano diversi post e sto spulciando anche i tuoi account nuovi!! :)

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