Volano stracci ovunque - Fights everywhere [Multilanguage]

Non c'è dubbio che i tempi in cui stiamo vivendo, relativi all'era Gravina, siano da considerare alla stregua di un vero e proprio spettacolo circense. Da quando la FIGC si è ritrovata sotto la presidenza dell'ex proprietario del Castel di Sangro, abbiamo assistito alla gioia di un trionfo europeo, nel 2021, ma anche a due mancate qualificazioni mondiali e una continentale ottenuta solo all'ultima giornata grazie ad un evidente rigore negato agli avversari.

Il presidente della FIGC, finito sotto inchiesta a Roma per autoriciclaggio di denaro, sarebbe sospettato anche di essere tra i mandanti occulti della vicenda dossieraggio illegale, scoperta dalla Procura di Perugia, e che avrebbe preso di mira soggetti come il patron della Lazio, Claudio Lotito, oltre che dirigenti e giocatori della Juventus.

Se le cose si spostano agli affari delle squadre di club, a fronte di un sensibile miglioramento dei risultati ottenuti in Europa, lo show ha incluso penalizzazioni comminate, poi tolte e di nuovo riassegnate a metà campionato, per questioni irrisolte da anni e che hanno preso di mira in maniera estremamente celere un'unica società, dilungandosi incomprensibilmente all'infinito per altre.

Abbiamo assistito a squadre cancellate dai campionati per debiti irrisori e altre invece ammesse come se nulla fosse con bilanci in rosso di centinaia di milioni, caos arbitrale a cadenza settimanale, dirigenti federali in panchina o in tribuna ad esultare come i "migliori" ultras e lotte al razzismo selettive, prese a cuore o meno a seconda del colore della maglia del calciatore bersagliato o del responsabile delle offese.

Insomma un calcio sempre più verso la deriva e l'azzeramento della propria credibilità, che nelle ultime ore si è arricchito della volontà del governo di procedere ad una sorta di commissariamento della ormai sempre più criticabile Covisoc, l'organo predisposto al controllo finanziario dei club professionistici, sostituita nelle intenzioni del Ministro dello Sport, Andrea Abodi, da un ente terzo di stampo ministeriale.

In questo quadro generale, da tutti contro tutti, non poteva fare eccezione la Lega Calcio, presieduta dall'avvocato *Lorenzo Casini, che nelle ultime ore ha dovuto incassare un colpo piuttosto pesante, ovvero la sfiducia ricevuta dai quattro club più importanti della Serie A: Juventus, Milan, Inter e Roma.

Con una lettera congiunta infatti, le suddette società, che messe insieme coprono circa il 70% del panorama del tifo nazionale, ci hanno tenuto a precisare la loro contrarietà al documento partorito dall'assemblea di Lega lo scorso 14 febbraio, che lo stesso Casini presenterà a breve nell'incontro con Abodi e i vertici della FIGC.

Oggetto del contendere sembrerebbe essere, in assenza di ulteriori motivazioni che potrebbero saltare fuori in queste ore, la mancata riduzione del campionato da 20 a 18 squadre, riforma votata solo dalle quattro grandi e rifiutata in blocco da tutte le altre.

Con le coppe europee chiamate ad un impegno supplementare a partire dalla prossima stagione e il mondiale per club che vedrà coinvolte Inter e Juventus, la riduzione del numero di partite in Serie A sembrava la soluzione più efficace, anche in un'ottica di aumento della competitività e di attrattività del prodotto, in sede di discussione dei prossimi diritti TV.

Convincere però le altre, che dalla presenza di due squadre "materasso" in più hanno solo che da guadagnare, si è rivelata un'impresa impossibile e il risultato è stato per l'appunto una spaccatura piuttosto netta. Casini incontrerà Abodi e Gravina di fatto sfiduciato da chi rappresenta tre quarti degli interessi calcistici nazionali (solo per la rosea Gazzetta "di Narnia" la lettera ha un significato diverso), ma come da esempio fornito dal presidente federale farà finta di nulla, non pensando neanche lontanamente alle dimissioni.

Statemi bene, alla prossima!