Votare su blockchain: utopia o realtà?

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La tecnologia blockchain con Bitcoin e le altre criptovalute che ne sono seguite e che continuano a nascere ci ha mostrato un modo completamente nuovo e dirompente per scambiare valore senza necessità di intermediari.
L'utilizzo per cui è nata è prettamente di tipo finanziario, ma la sue caratteristiche sono così allettanti che si cercano continuamente nuovi ambiti di utilizzo, sia con applicazioni che si appoggiano alla blockchain di Bitcoin, sia con l'implementazione di nuove blockchain che si differenziano per alcuni aspetti dall'originale allo scopo di svolgere più efficacemente i compiti per i quali sono nate.
Basti pensare alla stessa Steem, una blockchain adatta per scambiarsi valore sociale rappresentato dalla omonima criptovaluta, e a Steemit, una delle tante applicazioni che tutti noi conosciamo che la utilizza.
Da tempo si discute e si ragiona sul fatto se sia possibile o meno e in che modo utilizzare la blockchain a fini elettorali (Matteo Flora, Fabio Pietrosanti, Marco Crotta, Marco Scialdone, Stefano Quintarelli), cioè utilizzarla come sistema di voto per le elezioni democratiche secondo le norme vigenti nei diversi paesi.
L'opinione pubblica e di esperti si divide tra scettici e possibilisti: i primi fondano le loro critiche, non a torto, su aspetti importanti come la segretezza del voto; i secondi credono che prima o poi si arriverà alla soluzione tecnologicamente adatta, questione solo di tempo.

Quali caratteristiche deve avere un sistema di voto

Rimanendo in Italia, ma queste considerazioni si estendono alla maggior parte dei paesi democratici, un sistema di voto deve rispettare degli inviolabili diritti dell'elettore e quindi un sistema di voto con la blockchain deve assolutamente tenerne conto.
La nostra Costituzione li enuncia chiaramente:

1. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
2. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
3. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
4. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

Costituzione della Repubblica Italiana - art. 48

Suffraggio Universale

Il primo comma stabilisce l'universalità del diritto al voto, escludendo particolari casi come descritto nel comma 4.

Personalità del voto

La prima caratteristica che deve essere garantita nell'esercizio del voto sta nel fatto di essere personale, cioè l'elettore deve essere identificato come tale per esprimere il proprio voto, escludendo quindi la possibilità di votare per procura.
E' controversa la questione che riguarda i cittadini all'estero, per la quale c'è chi ritiene che il voto per corrispondenza attualmente in uso non rispetti questo principio.

Eguaglianza del voto

Il voto deve essere eguale, nel senso che ogni cittadino, qualunque sia la sua condizione economica, sociale e personale ha diritto ad uno e un solo voto. Ogni elettore qundi ha lo stesso peso nelle elezioni.

Libertà di voto

Con l'espressione voto libero si vuole esprimere il concetto di libertà nell'esercitare correttamente l'espressione di voto, che parte da una completa ed equa informazione fino alle modalità di voto chiare e semplici.
L'assenza di coercizione e l'impossibilità di voto di scambio sono condizioni necessarie per disporre l'elettore nelle condizioni adatte di libera scelta.
Anche durante il processo delle elezioni ognuno deve trovarsi nelle stesse condizioni di informazione per effettuare una scelta libera e quindi i voti che si susseguono per tutto il periodo delle votazioni non devono essere svelati fino allo spoglio, proprio per non indurre chi non ha ancora votato a propendere per il candidato che al momento si trova in vantaggio (effetto carro del vincitore).

Segretezza del voto

Il voto segreto si attua mettendo l'elettore nelle condizioni di esercitare il suo diritto senza dover palesare a nessuno la sua preferenza politica, oltre a garantire l'impossibilità di risalire all'identità del votante partendo dal singolo voto.
Questo requisito rende ardua l'attuazione del voto di scambio e la coercizione.

Dovere civico

L'ultima caratteristica espressa nel secondo comma sta a indicare come il voto non sia un dovere dal punto di vista legale, ma un diritto che si consiglia di esercitare per il bene della collettività.

Residenti all'estero

Un comma è dedicato alla legittimità del voto per i residenti all'estero, visto che la modalità è estremamente differente da quella dei residenti in Italia.

Come si possono garantire questi principi nella pratica?

Nel prossimo post vedremo cos'è il voto elettronico e come deve essere progettato per rispettare questi diritti, ma ora vorrei soffermarmi a ragionare con voi, anche tramite i vostri commenti, su come questi diritti siano garantiti o meno dall'attuale sistema di voto in Italia.
Dite la vostra...