Jack O’ Lantern: l’uomo che ingannò il Diavolo

in #halloween7 years ago (edited)

Fonti: https://www.focus.it/cultura/mistero/halloween-2017-cose-da-sapere?gimg=52596#img52596

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Buongiorno a tutti, amici di steemit. Oggi è 31 ottobre, ed in tutto il mondo si festeggia la festa di Halloween. In origine, questa festa che ha radici in irlanda (o per lo meno nei paesi celtici) portava il nome di ALL HALLOWS EVEN, che si può tradurre in TUTTI I SANTI. Ci sono molte curiosità in merito a questa festa, che non tutti conoscono, tra cui l’affascinante leggenda del contadino Jack, l’uomo che ingannò il Diavolo per ben due volte.

Jack O’ Lantern

Chi non conosce la mitica ”mascotte” di Halloween? Ma quanti di voi conoscono la legenda che si nasconde dietro questo cavaliere con una zucca al posto della testa?

La leggenda

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Leggenda narra, appunto, che l’umile contadino Jack, ubriacone e maldestro, durante una delle sue solite serate da beone al pub, incontrò il Diavolo. Per via delle sue scappatelle poco raccomandabili e della sua ubriachezza, l’anima di Jack era quasi totalmente in mano al diavolo; Jack allora, propose un patto a quest’ultimo:

Trasformati in una moneta, concedimi un’ultima bevuta. E poi, la mia anima, sarà completamente tua.

Il diavolo accettò, trasformandosi nella moneta che avrebbe dovuto regalare l’ultima bevuta al nostro caro Jack. Ma il contadino, ubriaco quanto astuto, mise prontamente la moneta in un sacchetto, assieme ad una croce, in modo tale che il Diavolo non potesse tornare nella sua forma originale.

Lasciami vivere, concedimi solo altri dieci anni, ed io ti libererò dalla croce.

Disse il contadino.

Il Diavolo accettò, riprese le sue forme originali, e ritornò negli inferi senza l’anima del nostro caro Jack.

Dieci anni dopo

Trascorso il tempo pattuito, il Diavolo si ripresentò prontamente alla corte di Jack, che stava lavorando nei suoi campi. Non avendo altra via di scampo, chiese al Diavolo di lasciargli esaudire il suo ultimo, semplicissimo desiderio:

La vedi quella mela, proprio li in cima all’albero? Deve essere la più buona di tutto il campo. Prendimela, e la mia anima sarà tua per l’eternità.

Il Diavolo accettò anche stavolta, sicuro che non si sarebbe fatto ingannare per due volte. Il contadino, allora, incise una croce sul tronco dell’albero, e ne posizionò una per terra, in modo che il Maligno non potesse scendere. E questa volta cambiarono anche le richieste del contadino:

Non ti chiedo di lasciarmi in pace per i prossimi dieci anni, bensì per sempre. Dovrai risparmiarmi dalla dannazione, o rimarrai bloccato su questo albero per sempre.

Dopo un lungo battibecco, il Diavolo non potè che accettare le condizioni del contadino, che una volta firmato il patto, lo liberò dall’albero.

Giunse però il giorno in cui il nostro caro Jack tirò le cuoia; trascorse l’intera vita tra pub ed altri infiniti peccati, e così, presentatosi alle porte del Paradiso, venne ovviamente rifiutato.

Non gli restò altro che presentarsi alle porte dell’Inferno, dove trovò il Diavolo che prontamente gli ricordò il loro patto:

E cosi sei tornato, mio caro. A quanto pare, in Paradiso non c’è posto per quelli come noi; e qui, non c’è posto per quello come te, che mi hanno ingannato ben due volte. Quindi, a te farò un ”dono” molto speciale: sarai costretto a vagare per l’eternità, senza mai trovare accoglienza, come anima tormentata.

Jack non ebbe l’occasione di scegliere, non potè che sottostare a ciò che il Diavolo aveva preparato per lui, ma fece un’unica richiesta:

Fuori fa freddo, l’estate è finita. Il sole non c’è, ed è buio. Dammi almeno qualcosa per accendere la mia lanterna.

Ed il diavolo non solo gli lanciò un tizzone ardente, che avrebbe tenuto in fiamme la sua lanterna per l’eternità, ma fece molto di più:

Vedo che hai una rapa come lanterna, quella potrebbe consumarsi, quindi ti farò un altro regalo: la tua lanterna, da oggi, sarà la tua testa.

E fu così che il Maligno conferì alla testa di Jack la forma di una rapa, posizionando all’interno il suo tizzone ardente, che lo avrebbe accompagnato per l’eternità.

Altre curiosità su Halloween

Di certo non vi è solo la leggenda del caro Jack a contornare le strane usanze di questa festa, andiamo a vedere quelle a parer mio più interessanti.

Dalla rapa alla zucca

La data non è scelta per caso: sanciva la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno secondo il calendario celtico. E non sono impazzito quando dico che in origine ad essere intagliate erano le rape!
Ma allora, perché la zucca? Durante il XVIIIº secolo furono molti i migranti irlandesi e scozzesi che approdarono negli USA, portando con se le varie usanze e festività, tra cui Halloween. Nel continente americano, però, era arduo compito trovare delle rape in quel periodo dell’anno, ed allora indovinate con cosa vennero sostituite le tanto amate rape?

I pipistrelli

Altro simbolo molto convenzionale di questa festa sono i pipistrelli: ma come mai? Da dove derivano? Oltre che essere gli animali preferiti dalle streghe (sempre secondo la leggenda), questi animali inondavano i villaggi celtici durante la notte di Halloween. Ma tutto ciò ha una spiegazione più logica, che va oltre le leggende metropolitane. Durante la festività, erano soliti organizzare grandi falò nei villaggi: il fuoco e l’umidità che si creava attiravano cosi innumerevoli insetti! Questi insetti, per lo più moscerini, erano vere e proprie prelibatezze per i nostri cari pipistrelli, che accorrevano numerosi a banchettare.

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Trick or treat?

Dolcetto o sherzetto? è la trasformazione di ciò che accadeva in origine, che può risultare alquanto macabro. Gli abitanti dei villaggi indossavano infatti non costumi, bensì pelli di animali morti, per simboleggiare gli spiriti. E non venivano chiesti dolcetti, ma veri e propri pasti, contornati da qualche fiaschetto di vino, promettendo ai gentili donatori delle preghiere in nome dei loro cari passati a miglior vita. I dolcetti arrivano negli anni 60/70, dove le industrie dello zucchero commercializzano i loro prodotti a prezzi stracciati, per una questione di business.

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Halloween ai giorni nostri

Si arriva poi ad un argomento molto complesso, che è quello appunto del business. Perché di certo non si festeggia Halloween per le credenze religiose; il tutto si fa per una questione di merchandising, per soldi, come ormai ogni cosa. Ma non voglio ammorbarvi col mio pensiero sempre contrario alle grandi industrie, che sono state in grado di commercializzare ogni minima cosa, ogni minima ricorrenza, anche quelle più sacre, come Natale. Quindi vi lascio con un semplice:

HAPPY HALLOWEEN

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