Davvero ci fate così ingenui? - Do you really think we are that naive? [Multilanguage]

in Italy18 days ago (edited)

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A sinistra, il Ministro dello sport, Andrea Abodi. Fabrizio Colaizzi, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
A destra, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons

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SCONTRO TOTALE O FARSA?

La notizia è trapelata ieri come un fulmine a ciel sereno, prendendo la scena anche ai risultati del campo che ancora decidono parte della stagione in Serie A: il governo sarebbe sul punto di emanare un decreto legge volto ad istituire un nuovo organismo di vigilanza sui conti dei club professionistici, esautorando di fatto la Covisoc.

Una vera e propria notizia "bomba" che ha messo in allarme e fatto partire le più disparate ipotesi all'interno del mondo degli appassionati del pallone italiano. Innanzitutto, singolari sono le tempistiche con le quali la politica, in questo caso rappresentata dal ministro dello sport, Andrea Abodi, avrebbe deciso di prendere in mano la cosa, addirittura tramite uno strumento, come quello del decreto legge, riservato alle situazioni di straordinarietà e urgenza.

Il testo sul nuovo organismo di controllo (ente che costerebbe circa due milioni e mezzo di euro all'anno, messi in contro direttamente alle società) è circolato come bozza di emendamento al decreto legge sugli aiuti all'agricoltura, ovvero materia completamente diversa, rendendo ancora più singolare la questione. Le domande che un po' tutti si sono posti è: perché proprio ora? E ancora, qual è il motivo di tutta questa fretta?

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Il presidente del CONI, Giovanni Malagò. Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons

Ci torniamo tra un attimo, subito dopo esserci occupati delle reazioni ufficiali registrate tra i membri della governance del calcio italiano, tutt'altro che positive. Il presidente federale, Gabriele Gravina, ha espresso un certo stupore nei confronti della notizia, negando in un primo momento che l'autonomia della Covisoc fosse a rischio, ma convocando nello stesso momento una riunione d'emergenza in FIGC per discutere della novità.

Ancora più severo nei suoi giudizi è stato il presidente del CONI, Giovanni Malagò, che non senza una parte di ragione ha messo in guardia circa i rischi di una possibile ingerenza della politica nell'autonomia dello sport. Dal CIO infatti, potrebbero non prendere affatto bene quello che sembra a tutti gli effetti un intervento a gamba tesa da parte del governo sulle istituzioni calcistiche, comminando sanzioni anche pesanti al mondo dello sport italiano.

Lo stesso discorso vale per UEFA e FIFA, che di recente hanno dimostrato, nella disputa in atto con la federazione spagnola, di non tollerare intromissioni governative nel calcio. La Spagna è stata minacciata addirittura di esclusione dei prossimi europei se da Madrid non si interverrà al più presto per accantonare la Comisión de Supervisión, Normalización y Representación, ovvero l'ente governativo istituito di fatto per commissariare la federazione; insomma, tutto lascia supporre che anche l'Italia, se la novità diventasse effettiva, potrebbe andare incontro a simili rischi.

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Il presidente dell'UEFA, Alexander Ceferin. Steffen Prößdorf, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons

Torniamo ora alla domande iniziali e cerchiamo di comprendere i motivi di questo fulmine a ciel sereno. Sul web una buona parte dei tifosi ha preso le parti del ministro Abodi, leggendo nella vicenda l'insofferenza del governo nei confronti delle clamorose notizie uscite nell'ultimo mese.

L'esposto presentato alla Covisoc, nonché alle procure di Roma e Milano e al Ministero delle Finanze, da parte della fondazione Jdentità bianconera circa le reali capacità economiche possedute dall'Inter per l'iscrizione al campionato, ha sollevato un enorme polverone, mettendo la Covisoc stessa al centro dell'attenzione: possibile, si sono chiesti in molti, che i controlli compiuti da una semplice fondazione si siano rivelati più efficaci di quelli dell'ente proprio a questo preposto?

L'ulteriore vicinanza di Germana Panzironi, presidente della Covisoc stessa, al capo dell'ufficio legislativo della FIGC, Giancarlo Viglione, ha aggiunto ulteriore imbarazzo alla vicenda. Viglione era stato ripreso dalle telecamere di San Siro seduto in panchina accanto alla dirigenza dell'Inter e sorpreso ad esultare come un matto ai goal dei nerazzurri, facendo storcere il naso a chi giustamente pretenderebbe, da figure istituzionali, la massima imparzialità.

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Una vista interna dello stadio Giuseppe Meazza di Milano. POAN68, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons

Dopo le interviste rilasciate oggi, nelle quali ci ha tenuto a ribadire le intenzioni del governo di volerci vedere chiaro, Abodi è stato quasi dipinto sui social network come una specie di cavaliere senza macchia e senza paura, con tanto di hashtag dedicato #iostoconabodi capace di entrare subito in tendenza.

Se le società non hanno nulla da nascondere, questo il pensiero del ministro, non esiste motivo di opporsi. Discorso che, a parte le considerazioni precedenti sulle ingerenze della politica nello sport, non farebbe una piega, così come quello, venuto subito dopo, sugli aiuti economici ricevuti dal calcio negli anni, aiuti che hanno permesso ai club di stralciare debiti per centinaia di milioni.

Quanto seguirà sono riflessioni totalmente personali, quindi da prendere come sempre con le molle, ma io a questo teatrino non credo nemmeno un po'. La mia opinione è che, arrivati a questo punto e con le procure coinvolte dall'esposto della Fondazione Jdentità bianconera, dalla Covisoc non abbiano altra scelta che gettare la spugna ed ammettere l'errore degli omessi controlli. In altre parole, gli amici si salvano volentieri, a patto di non finirci di mezzo in prima persona.

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A sinistra, il presidente del Senato, nonché azionista dell'Inter, Ignazio La Russa. English: R. D. Ward, Public domain, via Wikimedia Commons

Se davvero così stessero le cose, la mossa governativa, comunicata al mondo in fretta e furia, avrebbe un'altra valenza, quella di esautorare la Covisoc da ogni decisione futura sull'idoneità finanziaria dei club, per prendersene direttamente carico.

A quel punto sarebbe la politica a dettare le regole e magari anche a stravolgerle. Perché se proprio si volesse pensar male, come insegnava Andreotti, pratica sconveniente, ma spesso azzeccata, si potrebbe credere che per salvare qualcuno, oggi nei guai fino al collo, nei decreti attuativi basterebbe abbattere qualche paletto, rivedere i parametri e cucire un nuovo abito, esattamente su misura di chi ne avesse bisogno.

In questo modo, la Covisoc esautorata da ogni potere non dovrebbe più fornire alcuna spiegazione all'esposto. O, alla mala parata, chiedere scusa per gli errori, ma prendere atto che con le nuove regole gli stessi sono diventati ininfluenti. Del resto, questa pratica di gettare un salvagente ad un amico disperato cambiando le regole in corsa, in passato è stata già usata nel caso passaporti falsi, quando con una norma ad hoc si sanarono le posizioni di alcuni grandi club (Inter, Milan, Roma e Lazio) evitando loro guai come penalizzazioni e retrocessioni.

In chiusura è bene ricordare che il presidente del Senato, Ignazio La Russa, appartenente al principale partito di governo, è un acceso tifoso nonché azionista dell'Inter. Come tale, è stato già visto presenziare agli ultimi CDA della società nerazzurra e le cronache riportano, da mesi, i suoi tentativi di salvare la barca nerazzurra dai debiti che potrebbero farla affondare.

Insomma, davvero ci fate così ingenui?

Statemi bene, alla prossima!

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Ciao amico @frafiomatale, politica e sport non vanno collegati, sappiamo che gli Stati destinano una parte delle loro spese allo sport ma questo non dà loro il diritto di intromettersi negli affari dello sport, in questo caso del calcio italiano. Quando ciò accade i risultati non sono mai dei migliori. Saluti.

Ciao Alex, sono d'accordo con te, si darebbe il via ad un precedente troppo pericoloso. Gli organismi di controllo all'interno del mondo dello sport ci sono, basterebbe farli funzionare a dovere. Se i personaggi che amministrano il calcio non ispirano fiducia, occorrerebbe semplicemente sfiduciarli e cambiarli.

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Qui mi concentro sulla parola debito, alcuni dicono che chi non deve non è una persona, io NON sono d'accordo, sono una persona ma non mi piace avere debiti, mia madre aveva questo problema, ho visto questo e ho imparato che NON bene, ma rispetto le opinioni degli altri.

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