BIM- UN SISTEMA DATACENTRICO

in #ita6 years ago (edited)

Ciao a tutti!

Eccomi qua di nuovo a parlare di BIM, stavolta di quanto il dato sia importante per questo nuovo sistema informativo.
Prima di procedere a rappresentare un qualsiasi progetto, bisogna avere ben chiaro quale sia l’obiettivo del committente, a quale necessità si è chiamati a rispondere.
Il progettista (o meglio dire il BIM Manager) ha il compito di progettare un data-base coerente e completo delle sole informazioni dell’edificio UTILI alla finalità del BIM.
Bisogna sempre tenere a mente che la metodologia BIM è molto impegnativa sia come ore-lavoro sia come coordinamento, che ogni scelta fatta è rilevante ai fini della gestione del dato, e non sempre reversibile a costo zero.

Lo studio di progettazione deve sviluppare un “modello BIM”. Da che parte cominciare?

Non mi esprimerò in questo post sulle scelte aziendali che riguardano il migliore software BIM da utilizzare, l’assunzione del personale (più o meno qualificato) e di un BIM Manager/Coordinator, mi concentrerò invece sui passaggi fondamentali da affrontare per svolgere al meglio le richieste.
La prima cosa da fare è capire esattamente le necessità del committente. Perché chiede il BIM?

Quale sarà lo scopo del modello?

Avere questa risposta non è sempre facile, molte volte mi è capitato che il committente stesso non abbia la più pallida idea dell’utilità del BIM. Sa soltanto che lo vuole, perché è “di moda”, perché “assicura più qualità al progetto”, o semplicemente per testare il metodo, visto che è concreta la prospettiva di renderlo obbligatorio per tutti gli appalti pubblici. Opinioni del tutto discutibili…
Qui comincia l’arduo dialogo, il mio consiglio, se il committente non sa di preciso cosa vuole, è di fare una proposta attenendosi alla norma 11337, rispondendo alla domanda “di quali informazioni hai bisogno?” Infatti la norma indica per ogni fase progettuale quali sono le informazioni da inserire e a quale livello di dettaglio devono essere approfonditi gli oggetti BIM. Non è una norma cogente, ma è un valido aiuto alla struttura del modello BIM.
Il passo successivo sarà quello di organizzare le informazioni che si intende rappresentare nel modello BIM.

In quali campi scrivere le informazioni richieste?

Bisogna pensare all’organizzazione della modellazione e dei contenuti informativi, non c’è una regola precisa da seguire, ma è certamente una buona idea pensarci a fondo prima di cominciare la modellazione.
Nominare i parametri in cui inserire i dati con una codifica chiara, univoca, e dichiarata è di fondamentale importanza per riuscire a consegnare un modello BIM di qualità.
E’ bene nominare gli oggetti con nomi brevi, intuitivi, coerenti e allo stesso tempo facili da riconoscere per posizionarli nel modello.
Faccio un esempio pratico (da NON seguire) per dare un nome a quattro murature diverse:

  1. Muro divisorio tra cucina e corridoio
  2. Muro esterno cucina spessore 30 cm
  3. Muro interno in cartongesso
  4. Muro al primo piano in forati

Nel caso appena descritto le informazioni delle murature (anche se solo nel nome) sono disomogenee, male organizzate e difficili da interrogare, chi disegna avrà difficoltà a trovare il muro di cui avrà bisogno. Probabilmente ne creerà un quinto con le stesse caratteristiche di uno degli altri quattro ma con un nome ancora diverso, rendendo inutilizzabile il data base BIM.

Il processo giusto è quello di decidere a priori quali sono le caratteristiche della nomenclatura da dare agli oggetti. Sarà buona cosa definire il muro con le caratteristiche rilevanti come ad esempio:

Muro_Funzione_MaterialePrincipale_Spessore

In questo caso otterrei:

  1. M.INT.CTG.20 = Muro interno in cartongesso spessore 20 cm
  2. M.EXT.CLS.30 = Muro esterno in calcestruzzo spessore 30 cm
  3. M.INT.CTG.12 = Muro interno in cartongesso spessore 12 cm
  4. M.EXT.LAT.30 = Muro esterno in laterizio spessore 30 cm

Ogni campo ha un numero predefinito di caratteri, separati da un separatore. Nulla vieta se si vuole di aggiungere una descrizione più estesa che faciliti il posizionamento del muro. Consiglio in questo caso di inserire un'altra tipologia di separatore, ad esempio

1) M.INT.CTG.20_Parete tecnica passaggio impianti

Questo processo di codifica va ripetuto per tutti gli oggetti da disegnare, a partire dai materiali per arrivare alla struttura, alle finiture, ai serramenti, insomma tutto dovrebbe avere un nome codificato.
Finito di pensare ai nomi delle cose, bisognerà ripetere il processo per tutti quei parametri che sono proprietà o caratteristiche informative degli oggetti. Se il committente è d’accordo può essere una buona idea anteporre la sigla della propria azienda (purchè non troppo lunga!) ai nomi dei parametri e non lasciare spazi tra una parola e l’altra, ma utilizzare separatori e maiuscole. Alcuni esempi:

XXX_CodiceLocale
XXX_DataPosaInOpera
XXX_Altezza
XXX_Frequenza
XXX_Costo

Gli esempi proposti sono volutamente di unità di misura diverse, non c’è limite dimensionale alla tipologia di dati che è possibile inserire nel modello BIM.
Probabilmente prima o poi dovrò dedicare un post apposito alla sola “codifica del dato”, per oggi mi accontento di darvi il messaggio che una corretta nomenclatura è la base di un modello BIM di qualità, per poter interrogare con facilità il data-base.

E dopo aver codificato tutto?

Nasce il BEP!

E’ bene inserire tutto questo in un documento nero su bianco, in modo da tutelare ambo le parti (Committente e azienda) da eventuali incomprensioni che potrebbero rivelarsi molto onerose se scoperte in una fase avanzata della progettazione.
A questo serve il BEP “Building Execution Plan” o “piano di lavoro”, il documento redatto dal BIM Manager che contiene tutte le specifiche tecniche (e le codifiche) del modello BIM. Sarà condiviso sia dal Committente sia da tutti gli attori del processo, modellatori compresi, che dovranno fare propria la codifica e le modalità di lavoro descritte nel BEP.
Adesso si può organizzare la squadra operativa di lavoro che comincerà a “modellare” con delle linee guida precise e degli standard chiari, per fare onore alla I del BIM!

Alla prossima!

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Immagine CC0 creative commons

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Bellissimo post!!
Non vedo l'ora di leggere i prossimi!
Sarei curioso di capire anche le dinamiche dei clienti che chiedono un modello. Cioè a quale fine e che tipo di progetti si tratta :)

Ciao! Grazie!
Dunque i clienti che chiedono il BIM sono di diverse tipologie:
1-Gli enti pubblici che lo chiedono attraverso i bandi di gara. Questa tipologia di clienti, raramente sa qual'è il vero fine del modello BIM, lo chiedono per "vedere come funziona", visto che sarà obbligatorio, o per dichiararsi all'elettorato "amministrazione trasparente e innovativa". In questo gruppo c'è anche qualche mosca bianca che ha capito la potenzialità e lo chiede per limitare gli imprevisti di cantiere in fase di direzione lavori.
2-Imprese costruttrici che lo chiedono ai progettisti per avere maggior controllo sulla qualità del progetto e sulla gestione di cantiere.
3-Grandi aziende private che non c'entrano nulla con il mondo delle costruzioni, ma che lo chiedono perchè sono proprietari (o gestori) di un vasto patrimonio immobiliare e vedono nel BIM il futuro della gestione.
In tutti i casi si tratta sempre di grandi edifici, spesso "gruppi di edifici".

Ciao, a presto!

Grazie mille per le delucidazioni! Tutto chiaro!!

Dai che ne viene una bella raccolta! Bel lavoro. Personalmente attendo qualche esempio visivo
Un saluto, nicola

Grazie mille, è bello sapere che da qualche parte qualcuno legge quello che scrivo! :)
A scrivere con esempi visivi ho un pò di difficoltà perchè ovviamente non posso diffondere materiale aziendale, e di licenze CC0 non ce ne sono...
Potrei modellare io una casetta di mia fantasia e proporvela passo-passo, ma di quel genere di informazioni (su come si modella) ne è pieno il mondo... Ci penso, se hai qualche idea più precisa sono gradite proposte!
A presto!

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