Hit-parade del bello

in #ita6 years ago (edited)

Sono fermamente convinto del fatto che esistano varie tipologie d'intelligenza, delle quali non sia facile e sia sopratutto profondamente ingiusto farne una "hit-parade". A seconda degli argomenti che si intendono trattare si coinvolgono attitudini diverse del proprio intelletto per svolgere in maniera efficace il compito che ci siamo preposti. Se noi siamo a lavoro utilizzeremo un modus operandi atto alla rimodulazione comportamentale in funzione del lavoro svolto, quando siamo a casa ovviamente utilizzeremo un portamento completamente diverso. Questo fa di noi delle persone ipocrite?

No. Si abusa molto della parola congruenza, come se fosse realmente possibile ed umano non avere nessuna sfumatura ed essere costantemente immutabili nel tempo e nelle situazioni; per chiunque conosca Pirandello avrà già capito che stiamo parlando del concetto di: "uno, nessuno, centomila".
In sostanza chi siamo? Nessuno può dirlo con certezza, siamo la somma di tante persone che si uniscono in un'unica essenza. Probabilmente la coerenza risiede nell'accettazione di questi nostri limiti.

Esempio_di_mappa_mentale_sul_tema_'Strumenti_di_analisi'-2.jpg
immagine cco Creative Commons

Amo per natura partire da una piccola digressione per sfociare tramite la logica da un'altra parte. Partendo dal concetto appena esposto che è il seguente: con la nostra capacità di rimodulazione dell'intelletto in funzione del problema che abbiamo davanti, come possiamo delineare un concetto di "qualità assoluta di un prodotto" senza cambiare metro di giudizio e intelletto a seconda dell'oggetto da valutare?

Non è possibile, infatti è per questo motivo che sarebbe puerile considerare un argomento di scienze superiore ad un argomento letterario, un testo breve meno valido di un testo lungo o che una narrazione sia superiore ad una ricerca o ad una recensione. Esse vanno valutate infatti come materie assestanti che richiedono una capacità diversa di interpretazione.
Se invece operarsi come se tutto fosse un unico polpettone risulterebbe "nazista" e tranciante in nome " della coerenza assoluta" e citando gli Zen Circus:

giuro che mi fa arrabbiare questa storia della coerenza
che solo chi l'ha sempre in bocca riesce a farne senza

Fontana_Lucio_sfere_28215.jpg
immagine cco Creative Commons

Accettiamo con serenità che le valutazioni assolute andavano bene nel Medioevo, dove tutto diventava fede o dogma. Nel 2018 nonostante la natura umana si conservi pressoché uguale abbiamo imparato a differenziare le varie materie e a capire che un taglio sulla tela di Fontana non ha meno valore di una poesia di Leopardi, abbiamo compreso che sono categorie della mente diverse e che non possono essere confrontate e che quindi giustamente vengono valutati come due capolavori nei loro rispettivi campi.

Non rifugiamoci nei falsi miti della coerenza per partito preso e nelle proprie preferenze personali, non trasformiamo i gusti personali in oggettività, non mischiamo il privato con il pubblico.
Piuttosto sfruttiamo il nostro intelletto in maniera funzionale, in modo tale da essere capaci di riconoscere il bello nelle sue varie forme e tipologie.

L'oggettività non risiede nella valutazione assoluta ma piuttosto nella capacitare di mutare occhi a seconda di cosa si ha davanti.

Fonti: citazione Zen Circus: https://www.rockol.it/testi/15773720/the-zen-circus-i-qualunquisti

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Bello spunto, bella analisi.
Per oggettivizzare bisogna essere bravi a soggettivizzare insomma.
Senza il nostro peculiare punto di vista e la nostra esperienza difficile fare confronti che possano essere determinanti agli occhi degli altri.

Grazie ;), sono concetti che potremmo stare ore a disquisirne ma nel contempo sono affascinanti.

Sono d'accordo con molte parti e altre invece no, ma nel complesso è un bellissimo articolo... :)

L'oggettività non risiede nella valutazione assoluta ma piuttosto nella capacitare di mutare occhi a seconda di cosa si ha davanti.

Mutare occhi sarebbe come mutare cultura, ma la cultura non è un abito che si può cambiare. L'oggettività non esiste da nessuna parte, neanche nel pubblico, poiché l'occhio pubblico è anch'esso legato ad una cultura, se no non sarebbe occhio (sguardo).
Lo sguardo oggettivo, quello al posto di Dio, è lo sguardo inventato dalla filosofia classica greca (che ha fatto nascere la scienza e che tutt'oggi rappresenta la nostra cultura, spesso viene definito in filosofia pensiero unico), è lo sguardo che secondo nietzsche segna proprio la decadenza della nostra cultura, il contrario che pensare che oggi diamo valore a tutte le opere d'arte.

Il problema è che non bisogna avere vergogna dello sguardo soggettivo, non bisogna dare troppa importanza al nostro sguardo oggettivandolo, perché questa oggettivazione è solo una grande menzogna.

Bisogna cercare effettivamente di essere molto poliedrici nelle nostre valutazioni, perché non tutto quello che ci viene sottoposto o che leggiamo autonomamente può essere oggetto dello stesso metro di comparazione, in quanto le situazioni possono differire e di parecchio.
Ottime considerazioni, post molto equilibrato e ponderato

...mhmm, alla fine occorre scegliere ciò che interessa personalmente e dedicarsi a valorizzare ciò che più ci garba. Ho capito bene? 🤭

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