Donna di 25 anni accoltella l'ex marito e si fa un selfie mentre lui è a terra sanguinante.

L'altro giorno ho letto un articolo online su una storia piuttosto controversa. In Siberia una donna di 25 anni (di cui compare solo il nome Olga) che si era sposata e aveva avuto una figlia ha accoltellato l'ex marito in seguito ad un litigio. La versione della donna è quella di essersi difesa da un'aggressione che avrebbe iniziato l'uomo (tentando di strangolarla). La cosa che mi ha colpito di più è stata la reazione dopo l'aggressione, la donna ha infatti preso il telefono e si è messa in posa accanto al marito che giace in una pozza di sangue piegato su se stesso, scattando un selfie come se nulla fosse.

Nella foto non si vede nessun segno di aggressione sulla donna, ma solo la sua espressione agghiacciante che sembra un misto tra soddisfazione e sensazione di potere. Fortunatamente l'ex marito è sopravvissuto dopo un intervento d'urgenza in ospedale.

La storia non torna per diversi motivi, in seguito a una lotta penso che una persona griderebbe aiuto ai vicini oppure chiamerebbe immediatamente la polizia o un'ambulanza. Invece Olga si è presa tutto il tempo di farsi un selfie e contattare i suoi amici tramite social network (così gli investigatori sono risaliti alla foto). Olga è stata posta sotto arresto per "eccesso di giustificabile difesa", resta ai domiciliari per prendersi cura della piccola figlia. Come la bambina riuscirà a elaborare tutto questo è un mistero, almeno sembra che non abbia perso del tutto il padre.

Provo a tralasciare la storia, non sapendo come sia andato il litigio e chi abbia aggredito chi, ma concentriamoci sul modo di fare in seguito alle ferite che potevano essere mortali per l'uomo. L'atto di mettersi in posa, fare una foto ad una scena così raccapricciante e inviarla agli amici come se nulla fosse mi ha davvero colpito, che si tratti di una cultura in completa decadenza o di una persona disturbata trovo il tutto molto degradante.