Tricomi ed emergenze, che funzioni hanno?

in #ita5 years ago (edited)


Qualche giorno fa @phage93 ci mostrava con alcune foto i particolari di alcuni tricomi di piante carnivore, adesso andremo a vedere cosa sono nello specifico...

Tricomi ed emergenze
Sicuramente è capitato a tutti di pungerci con l'ortica, oppure aver preso qualche spina di rose o rovi e sicuramente tutti quanti abbiamo tirato una bella ventata su un soffione e, perché no, pulito i denti con la salvia!

Tutto questo avviene tramite delle strutture che prendono nome di peli ed emergenze, ma che cosa sono?

Sono appendici epidermiche, estroflessioni, costituite da una o più cellule, che possono essere effimere (quindi "giornalieri") o persistenti, vive o morte e localizzate in qualsiasi parte della pianta, ovviamente esterna.

Tricomi o Peli

I tricomi o peli, come detto, sono un'estroflessione dell'epidermide e possono essere semplici o ramificati, ghiandolari o non. Ogni pelo è quindi una protuberanza di una cellula epiteliale che allungandosi ne forma di vario tipo.

La loro funzione tipica è quella di protezione, aumentando cosi quella già data dalla semplice epidermide.
L'esempio di prima era quello dell'ortica, pianta che presenta peli molto aguzzi, grazie a una perfetta punta silicea che vediamo qui di seguito.

La punta spezzandosi, rilascia i suoi composti urticanti, localizzati al di sotto, nella parte più ingrossata.

I peli di protezione di alcune xerofite, sono spesso morti e ripieni di aria, donando al pelo colori bianchi e lucentezza che, provocando una riflessione totale della luce, proteggono la pianta dalle radiazioni solari e da un eccesso di traspirazione.
Nei deserti, ogni goccia d'acqua risparmiata è un successo per la proliferazione e continuità della specie.
Un classico esempio che porto sempre è quello della peluria del Cephalocereus senilis.

Nel corso del tempo i peli, hanno assunto anche funzioni diverse come ad esempio quelli sensibili della Dionea muscipula che toccati entro 20 secondi l'un l'altro, generano una chiusura a scatto della foglia per intrappolare le prede.

Il fil di ferro tocca entrambi i peli sensibili che provocano un'istantanea chiusura della trappola (Purtroppo per non stressare la pianta ho scelto una foglia ormai morente, non mostrando così a pieno le capacità sia di riflesso che di scatto).

Caratteristici invece, sono quelli di alcuni semi che prendono il nome di "pappo" (Noti nella famiglia delle asteraceae), adibiti alla dispersione tramite l'azione del vento, in modo da offrire alla pianta un areale maggiore. Alcuni esempi sono il classico soffione (Taraxacum officinale) comunemente chiamato dente di leone, oppure il Tragopogon dubius,barba di becco a tromba, che vi mostro all'azione qui sotto.

Impossibile non citare Z la formica, dove Zeta, da un altopiano, spicca il volo con un seme di questi a mò di paracadute...

Impossibile non citare anche i peli radicali che svolgono un ruolo di assorbimento (da sempre affascinato e spero di mostrarveli prossimamente, metto dei semi a germinare..) importantissimo alle piante per l'assimilazione di acqua e sali minerali...
Possiamo notarli anche nelle piante epifite, quali tillandsie e bromelie.

Alcuni tricomi invece, hanno il compito di comunicare con l'ambiente esterno, portando all'estremità delle cellule secretrici, che formano una testa multicellulare in grado di diffondere il secreto nell'ambiente esterno. Alcuni esempi sono la lavanda e la menta, dove strofinando le foglie andiamo a rompere le teste e ne sentiamo l'odore.

Le emergenze
Le emergenze sono formate, oltre che dalle cellule dell'epidermide, anche dai tessuti sotto epidermici, risultando così leggermente più elaborati dei peli.
Ad esempio le emergenze delle Drosere o anche Pinguicule sono capaci di secernere sostanze vischiose per la cattura di prede ed enzimi proteolitici per assorbirne il nutrimento.


Emergenze di una Drosera nidiformis con secreto vischioso.

Altro esempio di emergenze sono le spine delle rose, strutture più complesse e differenti da quelle delle xerofite.

Quindi, riassumendo, possiamo dire che peli ed emergenze differiscono fondamentalmente per il n° di tessuti coinvolti nella formazione di essi, dove nei primi (peli) è coinvolta solo l'epidermide, nei secondi (emergenze) anche tessuti sottostanti.
Queste strutture sono il risultato di anni e anni di adattamento che garantiscono alla pianta vantaggi non da poco, permettendo alle piante di adattarsi a determinate circostanze.

Tutte le foto sono di mia proprietà

Fonti
https://academic.oup.com/aob/article/79/3/329/2587603
http://www.nrcresearchpress.com/doi/10.1139/b79-091#.XFdnWlxKhdi
https://www.journals.uchicago.edu/doi/10.1086/407484

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Veramente un gran bel post, complimenti per questo tuo lavoro interessante, valido e completissimo, molto bene!!!

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Sempre presente.. Grazie mad!!

Spettacolo!

Già! Chissà quanto altro ancora ci aspetta! =)

Che differenza c'è tra Espostoa Lanata e il Cephalocereus senilis ?

Beh sono simili, ma già nella forma il senilis è molto più colonnare, con altezze superiori ai 10 metri l'Espostoa mi sembra leggermente più stondata, sicuramente ci saranno differenze anche nei spinaggi, fioriture ecc...

qual è quella con meno spine? ma con solo tricomi

Eh non saprei dirti ora, sono domande troppo specifiche, hanno entrambe spine e peli racchiusi da areole, sparse omogeneamente su tutta la pianta...

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