Come il Ciclone, ma senza ballerine

Immagine di pubblico dominio tratta da Wikipedia

Vi ricordate la scena del film Il ciclone, nella quale un giovanissimo Leonardo Pieraccioni era costretto a prendere atto della morte del suo fidato motorino, in seguito ad una rovinosa caduta?
Ma se per il simpatico comico toscano lo stravolgimento nella quotidianità era stato apportato da un furgoncino carico di ballerine di flamenco, la storia che ha portato il mio storico televisore ad esalare il suo ultimo scintillio è un po’ meno fortunata...

Siamo ad Aprile, ma sembra Giugno. Le temperature sono a dir poco precoci e, già da qualche settimana, si gira allegramente in maniche corte. Un clima simile, lo si sente ripetere in giro un po’ da tutti, non è normale, e il termometro di Madre Natura, come conseguenza di questo suo iper lavoro, porta in dote anche eventi atmosferici straordinari.
Sono circa le 18.00 quando, intento a dare alla luce la mia ultima creazione sulla riforma della Champions League, vengo rintracciato fin dentro la mia “tana” da mia moglie, che meglio di un segugio riesce sempre a scovare le mie tracce senza difficoltà:

“Vieni a vedere che roba, sembra un temporale estivo!”

Alzo lo sguardo controvoglia, con gli occhiali da lettura sulla punta del naso che lentamente scivolano all'indietro. Non ho mai avuto una grande passione per i fenomeni atmosferici, nemmeno per quelli di grande portata; alcuni rimangono ammirati dallo spettacolo della natura, altri ne hanno paura, e altri ancora, come me, semplicemente li ignorano, catalogandoli in un cassetto storie di tutti i giorni con la faccia sorridente di Riccardo Fogli stampata sul lato visibile.
Faccio un cenno con le spalle, come ad indicarle che la riforma epocale che riguarderà la più importante competizione calcistica per club, è argomento che in quel momento mi intriga molto di più.

Non impiego molto ad immergermi nuovamente nel mio mondo dorato, tanto che mi sembra quasi di sentire il rumore del ticchettio lasciato dalle scarpe dentate di Cristiano Ronaldo, quando percorre tronfio il tunnel che dagli spogliatoi lo porta al campo…
No, troppo lento per essere lui, che anche durante il riscaldamento da sempre l’impressione di andare a mille; questo è un rumore diverso, ed assomiglia molto a quello della grandine.

CC0 Creative Commons - Immagine Pixabay

La grandine ad Aprile è un fenomeno insolito, che potrebbe cominciare ad attirare la mia attenzione. Rimango qualche secondo con lo sguardo rivolto verso la porta finestra della mia “tana”, ma il dovere mi chiama e lascio che il rumore di fondo dei chicchi gelati culli e stimoli la mia attività cerebrale.
La porta si riapre, ma la mia dolce metà questa volta non fa in tempo a proferire parola, venendo interrotta da un bagliore improvviso e dal fragore immediato:

“Questo deve essere caduto proprio vicino, il rumore del tuono è stato fortissimo e molto ravvicinato”

prova a coinvolgermi, cercando invano una risposta. Quando un uomo inserisce il pilota automatico, non c’è chiacchiera femminile che tenga.
Sembro imperturbabile, ma il botto è stato davvero intenso e mentirei se non dicessi che la soglia di attenzione ora è scattata su Defcon 4; la casa sembra essere l’epicentro della perturbazione, tanto che farebbe la gioia dei vari Giuliacci in giro per l’etere, e di acqua continua a caderne davvero parecchia.
Torno con le dita sui tasti, ma ora la concentrazione non è più quella di prima, e da lì a poco, sarà destinata a svanire del tutto.
Un rumore ancora più intenso squarcia il silenzio della camera e, questa volta, deve essere successo qualcosa di grosso. Se non ci trovassimo, oltre ogni ragionevole dubbio, in tempo di pace, sarei portato a pensate che il condominio sia sotto attacco nemico, e che un qualche non meglio precisato ordigno abbia centrato il tetto. Tuttavia spesso, per incontrare la verità, non occorre cercarla molto lontano.

Signore e signori, entrano in scena un fulmine e un’antenna!

Da che mondo è mondo, la coppia perfetta. Solo che, quando a farne le spese sei tu, questo matrimonio ti appare più insopportabile di quello tra Renzo e Lucia al povero Don Rodrigo, che, detto tra noi, magari fosse riuscito a fermarli!
I bambini si alzano dalla loro postazione gioco, il decoder satellitare, fino a pochi istanti prima foriero di allegre immagini da cartoni animati, giace come un soldato colpito dalla baionetta nemica, e lui, il protagonista della nostra storia, un vecchio televisore lcd Hyundai 19 pollici, si spegne definitivamente, emettendo una strana luce viola.

Era stato il nostro primo apparecchio TV. Insieme a noi aveva vissuto la gioia per la nascita dei figli, che ci aveva aiutato ad allevare con la complicità de i vari Topolino, Spongebob e Masha e Orso, il nostro matrimonio, nell'anno della scimmia di Gabbani, costringendomi inoltre ad ingoiare i goal del già citato Ronaldo con la maglia sbagliata.
Era sopravvissuto agli schermi con smart-cam incorporata e alla modernità delle TV sempre connesse alla rete, ma al Ciclone che si è abbattuto in quel pomeriggio di primavera, dopo quasi quindici anni di onorato servizio, anche lui si è dovuto arrendere.
Se qualcuno dei vostri amici a transistor dovesse un giorno incontrarlo là, dove ora riposa tranquillo, per favore, non ditegli che è stato momentaneamente rimpiazzato da una piccolo lettore DVD, con schermo incorporato e funzione TV, a definizione peggiore di una partita del Sabato sera su Dazn.
Dopo tutti questi anni, non lo sopporterebbe…

La TV e il suo temporaneo sostituto. Immagine di proprietà dell'autore.