Come possiamo superare i conflitti in maniera indolore?

in #ita6 years ago

Quanto sarebbe bello trascorrere tutta la nostra esistenza in perfetta armonia con il prossimo? Non trovate che, sarebbe altamente auspicabile, non affrontare conflitti, litigi di varia natura o semplici screzi, al fine di lasciar filare le nostre giornate nella maniera più gradevole possibile ?

No, non c'è bisogno di affrettarsi a fornire una risposta, che mai come in questo caso risulta ovvia e banale. Altrettanto banale però, è affermare che in un universo popolato da esseri umani, per natura imperfetti, questa ipotesi non possa che essere ascritta nel campo delle utopie.

I conflitti purtroppo fanno parte della storia degli uomini fin dagli arbori della civiltà; dalle ribellioni sociali alle grandi guerre infatti la storia dell'umanità è stata costellata di grandi scontri, artefici di indicibili tragedie e sofferenze.

Ma se probabilmente non abbiamo abbastanza potere per poter evitare che determinate situazioni si verifichino nuovamente, il nostro compito risulta decisamente più abordabile se spostato nel campo delle relazioni personali.

Dato per scontato che, anche nel nostro piccolo quotidiano, per quanto saremo mansueti e felici, prima o poi un conflitto ci cadrà sulla testa, risulta di fondamentale importanza imparare a comprendere come sia possibile superarlo nella maniera migliore possibile, in modo da causare meno sofferenza a noi stessi e al prossimo.

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Gli studi di Rosenberg

Marshall B. Rosenberg, psicologo americano recentemente scomparso, è stato il fondatore della teoria sulla comunicazione non violenta (o comunicazione giraffa) ed ha fornito un'importante base di riflessione sull'argomento in questione.

Da ragazzo, ha maturato anni di esperienza in un quartiere popolare di Detroit, trovandosi sovente in mezzo a dispute futili tra le varie etnie che lo popolavano.

Fondamentale, alla base del suo ragionamento, è rendersi conto che, dietro ad ogni conflitto, si cela la negazione di un bisogno, nostro o di un'altra persona.

Ad esempio:

  • Stai troppo tempo al telefono... → bisogno di attenzione;
  • Non mi fai mai complimenti... → bisogno di riconoscimento;
  • Alzi sempre la voce... → bisogno di serenità;
  • Non ti fai mai sentire... → bisogno di stabilità.

Per superare un conflitto allora, Rosenberg ha individuato quattro fasi fondamentali, che andremo ad analizzare passo dopo passo ponendo il classico esempio: il litigio tra una coppia.

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Immaginiamo una coppia, intenta a discutere del fatto che, lui, la Domenica, passa troppo tempo davanti alla televisione per guardare le partite di calcio.

Fase I - Osservazione

E'necessario in questa fase osservare quello che sta accadendo e prenderne atto, senza dare giudizi.

  • LUI osserverà che la moglie è arrabbiata a causa del troppo tempo passato davanti alla TV.
  • LEI osserverà che il marito la Domenica passa la maggior parte del tempo incollato alla TV.

Fase II - Riconoscimento dei sentimenti

E' opportuno a questo punto, riconoscere i sentimenti che scaturiscono dalla prima fase; distinguere gli stessi dai pensieri è un passo essenziale per il processo.

  • LUI riconoscerà che la moglie prove un sentimento di frustrazione, causa per entrambi di malessere;
  • LEI riconoscerà che, l'essere poco considerata dal marito, le causa uno stato d'animo agitato e tristezza.

Fase III - Riconoscimento dei bisogni

Com'è logico immaginare, tutti gli individui hanno dei bisogni da soddisfare; quando ciò accade si provano sentimenti positivi, come la felicità e la serenità, viceversa si cadrà in uno stato di insoddisfazione e tristezza.
Prendere atto di questo ed immedesimarsi nell'altra persona è una tappa fondamentale del processo di superamento di un conflitto

  • LUI riconoscerà il bisogno della moglie di ricevere più attenzioni.
  • LEI riconoscerà il bisogno di svago del marito.

Fase IV - Richieste e superamento del disaccordo

Dopo aver riconosciuto i bisogni, occorre che ciascuno effettui la propria richiesta all'altro in maniera chiara e precisa, in modo da trovare un punto di incontro.

  • LUI chiederà alla moglie di poter seguire le partite della sua squadra del cuore.
  • LEI chiederà al marito che la visione si limiti solo a quelle partite, dedicando al benessere della coppia il resto del tempo.

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Riassumendo, la teoria di Rosenberg prevede questi passaggi:

Quando vedo che... → sento che... → perché ho bisogno di... → pertanto saresti disposto a...?

Gli studi di Gottman

John Mordecai Gottman, professore emerito di psicologia all'Università di Washington, è stato riconosciuto, nel 2017, come uno dei dieci psicologi più influenti degli ultimi 25 anni. Direttore, insieme alla moglie Julie Schwartz Gottman, dell'istituto di formazione per terapisti The Gottman Institute, ha elaborato un modello comprendente quattro tipi di comportamento, da tener lontano nella maniera più assoluta in una discussione, onde evitare che la divisione diventi insanabile.

Sebbene gli studi di Gottman fossero indirizzati quasi esclusivamente a situazioni di coppia, gli insegnamenti che se ne ricavano sono attuali in ogni tipo di conflitto interpersonale.

Critica

Occorre evitare di attribuire ad un difetto dell'altra persona il motivo della discussione.

Sei talmente egoista che non ti rendi conto che le tue azioni mi fanno star male...

Disprezzo

Manifestare apertamente disprezzo per l'altra persona rischia di portare il conflitto su posizioni inconciliabili. Il disprezzo può essere inteso come qualsiasi affermazione o comportamento atto ad erigersi più in alto dell'interlocutore.

Non ti rendi conto delle assurdità che dici, sei proprio ridicolo...

Autodifesa

Non mettere mai in gioco le proprie responsabilità, ma tendere a dare la colpa all'altro cercando di apparire come la vittima della situazione, rischia di mettere una pietra tombale sul dialogo.

Litighiamo sempre per colpa tua, io non inizio mai le discussioni...

Ritiro

Questa fase della discussione è la più pericolosa, in quanto probabile ultimo baluardo verso una frattura insanabile. Uno dei due interlocutori si ritira, lasciando completamente all'altro la parola; rifiutandosi di proseguire oltre tuttavia, la negatività del momento viene comunque interamente assorbita.
Ciò che può essere scambiato per indifferenza, nasconde in realtà il fatto che, uno dei due litiganti è talmente sopraffatto dalla discussione da volersi ritirare.

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Oltre ad evitare di usare questi atteggiamenti, definiti non a caso i quattro cavalieri dell'apocalisse, Gottman suggerisce, in caso ci si trovi coinvolti in questo vortice, di provare a pensare alla propria parte di responsabilità, in modo da riconoscerla e spezzare la catena della discussione.
Cercare di cogliere i primi segnali di questi comportamenti negativi è fondamentale per intervenire prontamente.

Conclusioni

Come vi comportate nelle discussioni? Vi siete riconosciuti in qualcuno di questi comportamenti?
Le volte nelle quali vi siete trovati a discutere con una persona cara, è stata per un motivo che, se isolato dal contesto del momento, appariva realmente futile?

Forse, partire da quest'ultima considerazione, può essere la base per spegnere subito eventuali fuochi e domandarsi:

Vale davvero la pena discutere per questo?

Fonti

http://www.inquiringmind.com/Articles/Peacemaker.html

https://www.cnvc.org/Training/NVC-Concepts

http://www.johngottman.net/wp-content/uploads/2011/05/The-Natural-Principles-of-Love.pdf

https://www.gottman.com/about/research/couples/

Sort:  

Bell'articolo davvero. E' vero: bisogna capire ciò che vogliamo e cosa vuole l'altra persona per poterci comportare di conseguenza.
Da anni lavoro su questi aspetti e non solo nella coppia.
Trovarli scritti in maniera così semplice e comprensibile, è molto bello.
Ho deciso anche di seguirti in attesa di altri post così interessanti.

Ti ringrazio molto, non potevi farmi complimento migliore :)

Nel dubbio ho sempre ragione io, se non ti sta bene quella è la porta. Questa è la discussione tipica con la mia ragazza

Se sta bene a voi...

Sicuramente

Quante volte si discute per delle vere cazzate, solo che ognuno di noi vede le cose a modo suo, ed a volte sarebbe semplicemente sufficiente metterci nei panni dell'altro, e forse si capirebbero tante cose, ma non è facile davvero, perché tendiamo a tirare l'acqua sempre al nostro mulino.
Sempre ottimi post da te, caro @frafiomatale

Ti ringrazio molto, e ti do totalmente ragione: penso che quasi sempre se ci si fermasse a riflettere sul valore assoluto delle cose per le quali si discute, ci si renderebbe conto che la futilità dei motivi è totale.
Grazie ancora per i tuoi commenti amico, mai banali!

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