CR7 a Torino, il pilota ha sbagliato aeroporto

Vi ricordate di Paolo Maldini? Uno dei più forti difensori italiani di tutti i tempi! Vederlo giocare, ad inizio carriera da terzino e successivamente da difensore centrale era uno spettacolo per tutti, anche per me che non sono di fede rossonera.

Il Milan di Arrigo Sacchi, di cui Paolo era uno dei principali protagonisti, viene ricordato ancora adesso come un esempio di squadra vincente e spettacolare, eguagliata in splendore dopo tanti anni solo dal grande Napoli di Sarri, al quale, De Laurentis dixit, solo i soliti complotti arbitrali pro-Juve hanno impedito di trionfare in questa stagione calcististica.

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Come diceva Cicerone, historia magistra vitae: la storia ha il compito di ricordare gli avvenimenti in modo da ammaestrare le generazioni future sul da farsi.

Grazie al grande giornalismo investigativo italiano, soprattutto in ambito sportivo, come sempre assolutamente super partes, abbiamo appreso come la Juventus per Cristiano Ronaldo fosse solo la seconda scelta, alle spalle del su citato Napoli di De Laurentis (ma secondo me, scavando bene, si potrebbe scoprire che prima ancora c'erano anche Chievo e Sassuolo).

Avete capito bene? Meriti sportivi e palmares a parte, sui quali le due società corrono praticamente punto a punto, chi se ne frega di giocare in un club come quello sabaudo e diventare, come pare, uomo immagine Ferrari, quando hai la possibilità di recitare da protagonista nei prossimi 4 cine-panettoni, magari al fianco della rinata coppia Boldi-De Sica?

ABCD: Aurelio, Boldi, Cristiano e De Sica. Beh, impareggiabile! Pare che Cristiano non si sentisse all'altezza di cotanto onore, e abbia declinato l'invito all'ultimo, facendo sfumare l'affare del secolo, che sarebbe diventato, di colpo, almeno del millennio.

A questo punto forse vi starete domandando: che c'entrano Maldini, Cicerone e tutto il restante sproloquio compreso il titolo?

C'entrano eccome. Se non ricordo male correva l'anno 1987: io e Paolino calcavamo gli stessi campi, eravamo amici per la pelle, e insieme sapevamo anche mettere in atto la catapulta infernale dei gemelli Derrick.

Che bei tempi, nulla poteva dividerci: se la lavanderia della squadra si era dimenticata di pulire una divisa, io e Paolo facevamo a gara per lasciare all'altro quella lavata!

Purtroppo, dopo un po' di tempo, il grande Maldini, forse anche spinto dal papà Cesare (regolarmente battuto a scacchi da mio zio Vincenzo), cominciò a provare un po' di invidia nei miei confronti. E poi, e qui viene il bello, il più forte dei due ero nettamente io!

Io sarei dovuto andare a giocare nel Milan di Sacchi, io avrei dovuto alzare le Champions League, io avrei dovuto partecipare ai mondiali, io, io e ancora io; solo che il giorno del provino non mi è suonata la sveglia… O nel subconscio, come Ronaldo, non mi sentivo all'altezza, e dimenticai apposta di caricarla?

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Non provate a chiedere a Paolo se quanto sto raccontando risponde a verità, sicuramente vi dirà che non mi conosce, ormai non ci parliamo più da diversi decenni. Così come vedrete che, la grande sensibilità dei nostri giornalisti, impedirà loro di chiedere a CR7 se la storia sia vera, meglio non riaprire certe ferite ancora sanguinanti...

P.S. Peccato che il contest di @thenightflier su chi la spara più grossa si sia chiuso da tempo: forse con la mia storia (o con quelle di De Laurentis) avrei avuto ottime possibilità di vincere.