Il Bianco -PROLOGO-

in #ita6 years ago (edited)

PROLOGO Damiano Il Bianco
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Roma, Anno 2079

-Lo Russo?- continuò l'appello la prof.
-Presente
-Lamberti?
-Presente
-Mainà?
-...Presente

-Damiano il Bianco- sussurrò Lo Russo. La classe rise. Mario Lo Russo era solito denigrare chiunque avesse a tiro, forte del suo fisico possente che suscitava timore, anche se aveva solo 14 anni. Ma Damiano Mainà era la sua preda preferita. Lui c'era abituato, quasi non gli dava più peso. Sapeva che i suoi capelli platino avrebbero provocato queste reazioni tristi ed infantili a molti suoi coetanei, mirate a ferirlo, ma senza successo.
La lezione continuò, matematica, storia e latino. da qui derivava il suo nome, almeno così aveva letto in qualche testo.
''Damiano il Dominatore non il Bianco'' Pensò.

La professoressa si interruppe, si alzò di scatto, il preside aprì la porta vetrata.
-Ragazzi tutti in piedi, ed in maniera composta, recatevi all'aula Magister, cortesemente.-
'' Ma come cazzo parla'' esclamo' Damiano tra se e se.
-Come tutti sapete oggi dovrete sostenere una piccola innocua vaccinazione, che ci è imposta dall'Unione Europea.-

Mesi addietro il Presidente Russo Gavrilov annunciò una sconcertante rivelazione, che tenne tutto il mondo in apnea, incollato davanti gli schermi. La notizia divenne pubblica sin da subito ma molti lati della scoperta restano tutt'ora oscuri. In collaborazione con gli scienziati cinesi, i russi, scoprirono che in ognuno di noi esiste un gene dormiente, dalle potenzialità fantastiche, che fin'ora è rimasto celato. Passato lo scetticismo iniziale, la scoperta venne successivamente accolta ed approvata ( dopo un paio d'anni di ulteriori studi ) dalla maggior parte dei governi mondiali.
Questo gene però, solamente il 0,01 % della popolazione globale era in grado di risvegliarlo, ma non poteva farlo da solo, serviva appunto questa particolare iniezione stimolante (gran parte delle popolazioni povere non potevano avere accesso al siero e quindi la statistica si riduceva ulteriormente).
Ma la realtà è che nessuno credeva a questa assurda storia, anche se alcuni video in rete qua e là, mostravano individui in grado di far fiorire un orchidea all'istante, oppure cambiare il corso dell'acqua in un lavandino.
C'è anche chi gridò al complotto, insinuando che fosse tutta una bufala, manovrata con l'intento di iniettarci nelle vene una brodaglia che avrebbe controllato le nostre menti.

'' Forza sbrighiamoci '' pensò impaziente l'albino.
''Ho solo una gran voglia di correre a casa e spaccarmi di videogame.''

Damiano era un ragazzo solitario. Trascorreva gran parte del tempo nella sua cameretta, solo. Anna, sua mamma, segretaria di un noto avvocato romano, lavorava 6 giorni su 7. Il padre biologico, era sparito quando ancora era in fasce. Il motivo? Nessuno lo sapeva...
Anna non ne parlava mai, non per omettere le motivazioni della fuga del papà, ma perchè realmente non aveva idea di dove diavolo fosse finito. Magari aveva conosciuto una bella svedese e si era trasferito all'improvviso, cambiando vita.
Un bel giorno lasciò giacca, computer e occhiali da vista nel soggiorno e non tornò più.

Damiano sbattè la porta di casa e lancio il Dataled ( una sorta di libro in alluminio con all'interno una sola pagina che generava appunti e lezioni a comando ) con fare ripugnante, cadde sul divano.
'' Sparisci dalla mia vista'' pensò.
Tolti i jeans e l'odiato maglione a collo alto che gli irritava la pelle, si sentiva libero. Imboccò il corridoio diretto nella sua tana preferita.

-Driiiin
'' Chi cavolo è a quest'ora'' si irritò.
-Si, pronto?
-Damiano ?- ansimò la donna.
-Esatto, chi parla?
-Sono Nadia la collega di tua madre. Ascoltami bene , mamma ha avuto un piccolo malore, nulla di che, la stiamo portando in ospedale per precauzione.- mentiva evidentemente.
-Tra poco passo a prenderti così ti spiego, stai sereno tutto si risolverà, non muoverti da li.

Il telefono cadde ed il tonfo risuonò nella sala.
Con la mente vuota ed assente Damiano si sedette in terra. Prese dalle tasche il suo portafortuna, una moneta. Iniziò a farla roteare come una trottola. Ancora e ancora. Chiuse gli occhi. Il vuoto.
Nella sua testa non c'era niente...E poi un flusso la inondò.
Tristezza, angoscia, rabbia, odio, ira e poi...calma. Sorprendentemente calma piatta.
Damiano aprì gli occhi, fissò la moneta, quest'ultima si levo ad un paio di centimetri da terra, poi ricadde giù.

Correva l'Anno 2079...

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L’inizio è fantastico.
L’ho trovato scorrevole è accattivante infatti l’ho semplicemente divorato!
Continuerò a seguirti e spero di contribuire a farti continuare, non mollare!!! 💪💪

Grazie del supporto, sicuramente porterò avanti la storia di Damiano, sto già lavorando ai capitoli successivi e non mancheranno i colpi di scena !!

Perfetto!!! Avanti tuttaaaa 💪

Corro immediatamente a leggere il primo capitolo!!! Veramente fico... Bravo!!

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