"Il caffè della signora Olga", terza puntata

“Arrigo, ti volevo chiedere una cosa” disse una mattina Olga, durante il consueto caffè col marito di cui era vedova.
“Dimmi, Olghina”
“Sai che poco tempo fa è morto Alberto Rabagliati, ti ricordi quanto ci piacevano le sue canzoni :- Ba -ba -baciami piccina… e Bambina innamorata, stanotte ti ho sognata…” - canticchiava ispirata – “Ecco, volevo chiederti se l’hai visto , se vi siete incontrati, insomma”.
Arrigo scoppiò a ridere : “Certo, hai un concetto buffo della morte! Praticamente come quando ero vivo e mi chiedevi se al bar Martinelli avevo incontrato tuo fratello. Sei sempre la solita, curiosa e simpatica. Comunque no, Rabagliati non l’ho incontrato, se così si può dire, ma è proprio la domanda fuori luogo. Però, dai, non te la prendere, tra un po' capirai”
“Quando sarò morta anch’io, vuoi dire. Guarda che non ho per niente paura, ora, poi, dopo aver visto come ti trovi bene, mi sento davvero tranquilla”.
La primavera passava fiorita e piacevole, Lisetta preparava la maturità e Olga si sentiva particolarmente felice per tanti motivi, tra i quali ora si era aggiunto anche il ritorno di Arrigo, certo, in spirito e non in corpo, ma la cosa le dava comunque una grande tranquillità, si sentiva in pace e libera da ogni timore per il futuro.
Non era facile, però, tenere per sé questo magnifico segreto.
Così un pomeriggio, mentre prendeva il caffè pomeridiano con le sue vicine, gustando deliziosi pasticcini, !non potè più trattenersi e raccontò delle visite di Arrigo e delle loro conversazioni.
Angelica e Paolina, inizialmente, pensavano che scherzasse, a volte Olga era un po’ burlona. Poi capirono che diceva sul serio e si preoccuparono non poco.
Così, dopo essersi consultate, decisero di parlarne con la figlia maggiore di Olga, la professoressa Laura. Con Giusy no, era davvero troppo ansiosa, attaccata alla mamma in maniera esagerata. Una cosa del genere l’avrebbe mandata fuori di testa.
Laura era più matura, più posata. Poteva reggere il colpo.

(continua)

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