Il mio finale - [Contest ... E poi???]

in #ita5 years ago (edited)

Le lacrime scorrevano sul volto di Giulia. Sentiva freddo, ma soprattutto avvertiva un vuoto, il vuoto dell’anima, come diceva spesso scherzosamente Marlena ai bei tempi.
Che strano, ora li definiva bei tempi e invece, quando sua sorella cercava di rendere allegra la loro vita in ogni modo, l’aveva accusata di essere superficiale, di non ricordare abbastanza i loro genitori, di non occuparsi di lei a sufficienza.
Marlena era stata la sorella maggiore, otto anni di differenza non erano pochi, il suo riferimento da sempre.
Ma, dopo l’incidente in cui erano morti i loro genitori, era diventata tutta la sua famiglia.
Marlena aveva vent’anni, a quel tempo, e lei solo dodici.
Aveva lasciato l’università, si era messa a lavorare prima come barista, poi impiegata in un’assicurazione.
Avevano una casa, vero, e anche qualche risparmio lasciato dai genitori, ma non era certo sufficiente per vivere e permettere a Giulia di studiare senza troppe preoccupazioni.
Per dieci anni Marlena aveva fatto una vita certo non adatta ad una ragazza della sua età: lavorare, tenere in ordine la casa, cucinare, seguire la sorellina nei compiti e nella vita.
Tempo per lei, davvero, ne rimaneva poco.
Poi Giulia aveva finito il liceo, con un anno di ritardo, perché non era mai stata studiosa ed aveva ripetuto la terza.
Aveva trovato un posto come commessa in un grande negozio di abbigliamento, non era il massimo, ma non c’era altro in giro.
A quel punto, Marlena se n’era andata, così, per cercare se stessa.
A ventotto anni, dopo una giovinezza di sacrifici, ne aveva diritto.
Ma Giulia non aveva capito, le era apparso come un abbandono egoistico e l’aveva insultata.
Ma ora, trascorsi tanti mesi, avrebbe dato chissà cosa per averla di nuovo con sé.
Tornando a casa, sentiva tutto il peso della solitudine.
Era dicembre, si avvicinava Natale. Lo avrebbe trascorso per la seconda volta senza Marlena. L’anno prima, però, era fidanzata con Pietro ed aveva pranzato con la sua famiglia, persone molto gentili. Ma i suoi continui sbalzi di umore degli ultimi mesi lo avevano fatto allontanare e in fondo non le importava granchè.
Ovvero: non lo sapeva neppure. Il suo cuore era colmo di mancanze: i genitori, Marlena. Forse non c’era spazio per l’amore, era troppa l’amarezza.
Era quasi arrivata a casa quando squillò il cellulare.
Sul display comparve il nome: Pietro.
Pensava di non sentire più niente per lui, invece si sentì pervasa da una profonda emozione e la voce le tremò nel rispondere.
“Giulia, ciao, come stai? Posso vederti?”
“Sì, se credi.”
“Ma ti fa piacere? O vuoi solo piangere e disperarti? Ti devo parlare”
Così, mezz’ora dopo, Pietro arrivò a casa sua.
Vedendolo, capì che l’amore non era finito, tutt’altro, e si lasciò stringere tra le braccia.
“Giulia, cara piccola tenera Giulia. Ho una sorpresa per te. Stamani ho ricevuto una telefonata, era Marlena”
Giulia sentì un tuffo al cuore.
“Ha avuto un terribile incidente tre mesi fa”
Gelo. Ecco perché non aveva più risposto al telefono.
“E’ stata in coma e ha subito diverse operazioni. Ma ora sta meglio, anche se è ancora ricoverata in un ospedale di Bologna. Ha chiamato me, perché temeva che tu fossi ancora arrabbiata con lei.
Vorrebbe vederti al più presto. Ha detto che, svegliandosi dal coma, si è sentita molto egoista per essersene andata così e averti lasciato da sola”.
Giulia non riusciva a smettere di piangere, ma ora erano lacrime di gioia.
Il giorno dopo Pietro l’accompagnò a Bologna.
Appena partiti, la radio trasmise una canzone che era carissima alle due sorelle e Giulia la interpretò come un segno positivo del destino.
Era quella che che aveva fatto conoscere i loro genitori e che cantavano sempre tutti insieme quando andavano a fare gite domenicali.

“Mi innamoro di te
anche se non vuoi
e mi hai detto che
non ami mai
mi innamoro di te
perche’ devo amare
e perche’ sei tu
che sai cantare
e’ un emozione
e’ una cosa che e’
talmente mia
se tu vuoi
di alla notte
di andar via
Mi innamoro di te
perche’ ho un nodo
al cuore
e che voglio o no
non ti so scordare
mi innamoro di te
perche’ forse e’ meglio
mi innamoro anche se
magari sbaglio
e’ una stagione
la piu’ bella e calda
che ci sia
tu se vuoi
puoi impedirle
di andar via” *

Giunti in ospedale, furono accolti da un giovane molto gentile e affabile che disse di chiamarsi Luca e di essere il compagno di Marlena. Stavano insieme da quasi un anno. Quando era stata investita da un’auto, era in bicicletta e stava andando da lui.
Le condizioni della ragazza erano davvero gravissime, all’inizio, ma, grazie alla sua ottima fibra e alle cure appropriate, ora si stava riprendendo. Non solo. Lei e Luca avevano deciso di sposarsi quanto prima.
Marlena era molto provata, ancora a letto con una gamba in trazione e la testa fasciata, ma, nel vederla, si illuminò.
Si abbracciarono.
Ora non esistevano più ombre né rancori. Sapevano che la vita, che miracolosamente le aveva riunite, non sarebbe più riuscita a separarle.

*M’innamoro di te, canzone portata al successo dai Ricchi e Poveri nel 1981, autori Minellono- Farina

Con questo racconto partecipo al contest di @pawpawpaw , il finale della storia di Giulia e Marlena

CCO Creative Commons
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Mi sono emozionata molto.
Grazie per la tua partecipazione.

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