CDNB - Il Reame del Crepuscolo - Cap. 6: Giustizia, atto I

in #ita5 years ago (edited)

Il giovane messaggero guidò con passo sicuro il Nibbio Bianco verso un ridente paese composto per lo più da basse case di legno e grandi campi coltivati. I bambini si inseguivano al sole tiepido della primavera, alzando nuvole di polvere sulle strade di terra battuta. Il resto degli adulti era impegnato nelle attività di tutti i giorni: chi coltivava il suo orticello, chi urlava alle massaie le offerte del giorno sugli ortaggi in vendita, chi batteva il ferro e chi ferrava i cavalli.


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  • Da questa parte, Generale.

Disse il messaggero rivolto ad Aurora, indicando la porta di una delle pochissime costruzioni in pietra del villaggio.

L’interno era spazioso ma spartano: un’unica grande sala con un tavolo tondo al centro, intorno al quale erano radunati soldati e ufficiali dell’esercito. Al Nibbio Bianco si avvicinò un uomo sulla quarantina in armatura completa ed i gradi di Colonnello. Portava i capelli tagliati corti e lunghi baffi screziati di grigio. La preoccupazione sul suo volto era ancora più accentuata dalle profonde occhiaie che incorniciavano i suoi occhi color turchese.

  • Generale Cornwales, benvenuta. Si avvicini al tavolo, abbiamo bisogno di spiegarle la situazione.

Il Nibbio si sedette: Aurora, Quellolì, Sciacallo, Teclis e Maril si guardarono di sottecchi ancora dubbiosi su cosa stesse succedendo. Non di meno, erano gli sguardi risoluti di chi aveva intenzione di venirne a capo.

  • La situazione è molto grave.

Il Colonnello si sporse sulla mappa di guerra.

  • I nostri esploratori ci comunicano che l’esercito Oscuro si sta muovendo velocemente da nord verso Tornwood, lasciando dietro di sé solo morti e cenere. Si muove così velocemente che non siamo riusciti ad evacuare i villaggi sul confine… che Silfiria abbia pietà delle loro anime.

Alcuni soldati strinsero il medaglione verde che indossavano al collo, recitando una breve preghiera.

  • Questo villaggio ha un’importanza strategica enorme: le pianure qui intorno sono sempre state molto fertili, i raccolti abbondanti e gli allevamenti floridi. I silos di Tornwood ospitano una grande quantità di grano, patate, carne secca che non possono assolutamente cadere nelle mani sbagliate.

Il colonnello prese alcuni segnalini intagliati nel legno a forma di spighe di grano ed altri a forma di donne e bambini, spingendoli verso il villaggio disegnato sulla mappa.

  • Parlando del nemico: gli eserciti del Conquistatore si trovano a circa 30 miglia da qui. Un esercito sconfinato, composto per lo più da degli esseri umanoidi in armatura nera e col volto coperto da un manto d’ombra… ma anche demoni dell’Abisso, scheletri rianimati e morti che camminano trascinando giganteschi trabucchi e balliste. Una visione infernale, un'armata che ci supera in numero di almeno dieci a uno.

L'uomo prese venti segnalini a forma di scheletro e li depositò a nord, a trenta centimetri circa dal villaggio.

  • Calcolando la loro velocità di marcia, arriveranno al villaggio entro i prossimi due giorni, molto prima dell’arrivo dei rinforzi da sud che abbiamo richiesto… ed è in questo frangente che abbiamo bisogno di una vostra scelta Generale, perché le soluzioni che abbiamo davanti sono forse una peggiore dell’altra. Ma non di meno, siamo costretti a scegliere.

Il colonnello prese dieci segnalini a forma di soldato e li accumulò a sud, fuori dalla mappa.

Prese la parola un giovane ufficiale biondo, indicando sulla mappa una fortezza poco a sud del villaggio e spostandoci sopra due soldatini di legno.

  • L’unico modo che abbiamo per difenderci dal conquistatore è presidiare il confine dalla fortezza di Fizhold. La scelta più saggia è richiamare tutte le truppe presenti nei dintorni del villaggio e farle tornare al sicuro. Nel giorno prima dell’arrivo del conquistatore avremo il tempo per prepararci ad un lungo assedio in attesa dei rinforzi da sud.


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Un anziano sotto ufficiale alzò la mano per porre una domanda.

  • Ed il villaggio? E le sue scorte?

Rispose il giovane ufficiale.

  • Saremo costretti a dar fuoco al villaggio e a tutte le scorte, per non farle cadere in mano al nemico.

L’anziano sottoufficiale sospirò e prese parola con voce tremante.

  • Non potrò mai appoggiare questa scelta: distruggere il villaggio e le sue scorte significa condannare a morte certa i suoi abitanti, per mano dell’esercito nemico o per i morsi della fame. Dovremmo permettere loro di venire con noi all'interno delle mura della fortezza: c’è spazio a sufficienza per tutti.

Il giovane ufficiale scosse la testa.

  • Lo spazio c’è, ma non c’è abbastanza cibo. Fare evacuare la popolazione nella fortezza significa condannare a morte tutti i loro abitanti per inedia, civili e soldati. E se perdiamo la fortezza prima dell’arrivo dei rinforzi, l’esercito nemico dilagherà in tutto il paese!

Prese la parola il Colonnello.

  • Abbiamo già cominciato il trasporto delle vettovaglie dal villaggio alla fortezza: quanto ci vorrà per completare il trasporto di tutto il cibo?

Rispose il sottoufficiale, da sotto le sue sopracciglia cespugliose.

  • Almeno altri 4 giorni, Colonnello, e stiamo già andando ben oltre le possibilità fisiche delle truppe e dei cavalli da soma. Se si riuscisse a rallentare l’arrivo del nemico, avremmo la possibilità di completare il trasporto e mettere tutti in salvo.

Il giovane ufficiale sospirò.

  • L’unico modo che abbiamo per rallentarli è far uscire le truppe dalla fortezza ed ingaggiare il nemico in una guerriglia nei boschi. In questa maniera potremo guadagnare forse un paio di giorni, ma il costo in vite sarebbe ingente… e sarebbero tutte vite di valorosi soldati. Una volta completato il trasporto del cibo e della popolazione, rimarrebbero solo donne e bambini a difendere le mura.

Sulla sala cadde un silenzio di tomba.

Gli ufficiali si guardavano tra di loro scuotendo la testa, mormorando e invocando la protezione degli dei. Per la prima volta, prese la parola Teclis:

  • Per riassumere, state dicendo che abbiamo solo tre possibilità: far ritirare le truppe nella fortezza sacrificando il villaggio ed i suoi abitanti, ingaggiare guerriglia in campo aperto salvando il villaggio ma sacrificando i soldati oppure far ritirare tutti nella fortezza sacrificando il cibo e facendo morire di fame sia il villaggio che i soldati. È un’analisi corretta?

Il Colonnello annuì gravemente.

Quellolì indicò un punto sulla mappa:

  • Scusate ma questo disegnino di una torre cos’è?

Rispose il giovane ufficiale.

  • Alcune miglia a nord del villaggio prende posto una vecchia torre di guardia in disuso, che veniva usata per il controllo della frontiera a presidio di uno stretto passo montano. La torre non fu costruita per reggere all’attacco di armi d’assedio né per ospitare ingenti truppe. Inoltre è un rudere abbandonato da anni ed è troppo vicina all’esercito nemico per poterla presidiare in tempo con un contingente capace di fermare l’avanzata avversaria.

Intervenne il Colonnello.

  • Difendere il passo sarebbe la soluzione migliore: il nemico passerà sicuramente da lì, visto che l’alternativa è aggirare i monti a nord ed allungare la marcia di almeno 5 giorni. Ma non faremo mai in tempo a mobilitare l’esercito e a farlo arrivare al passo prima dell’arrivo del Conquistatore.

Sciacallo osservò la mappa facendo scorrere il dito sulla superficie ruvida della pergamena.

  • Aurora… con i cavalli giusti e prendendo questa scorciatoia per il bosco, sono abbastanza certo di poter guidare un piccolo gruppo al passo in meno di un giorno.

L’attenzione degli ufficiali si rivolse tutta verso il Nibbio Bianco; sguardi speranzosi, sguardi confusi e sguardi terrorizzati.
Prese la parola Aurora.

  • Colonnello, potrebbe descriverci meglio la struttura del passo, della torre e quali provviste belliche sono immediatamente a nostra disposizione?

Il colonnello annuì, dubbioso.

  • Certamente Generale. Ma, se non sono indiscreto, a cosa state pensando?

La Sacerdotessa guerriera prese il segnalino di un cavaliere intagliato nel legno, lo spostò sulla torre indicata dallo gnomo e disse:

  • Forse abbiamo una quarta possibilità.

Non avete idea di chi siano gli avventurieri del Nibbio Bianco, cosa sia il Reame del Crepuscolo o del perché lo gnomo del gruppo si chiami "Quellolì"? Troverete (quasi) tutte le risposte nei precedenti capitoli delle Cronache sul mio blog:

Libro Primo:

Libro Secondo:


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Sort:  

io sono l'Aurora. Bella storia, ma ci fai aspettare troppo. Un abbraccio crepuscolare.

Grazie carissimo! Lo so, ormai i post son costretto a scriverli a rate... quando andrò in pensione giuro tornerò ad un ritmo editoriale :)

Scoperta solo adesso...Perché? Devo rileggermi assolutamente tutto. Un saluto Kork75.

Ciao @kork75, grazie :) Fai tranquillamente in tempo a rimetterti in paro prima della prossima uscita ahah

Hi, @gianluccio!

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