L'incerto futuro degli scacchi

in #ita3 years ago

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Mi chiedo se tra 10 anni (il 2030) gli scacchi avranno lo stesso interesse e riscontro di oggi tra i giocatori. Se mi guardo indietro rispetto a 20 o 30 anni fa, già oggi osservo che l'interesse che la gente sente nei confronti degli scacchi è assai ridotta rispetto ad allora. Mi ricordo 30 anni fa nei bar, ogni tanto si vedeva qualcuno cimentarsi sulla scacchiera, adesso invece, non vedo più nessuno, al massimo in questi locali si gioca a carte. Il gioco degli scacchi è per lo più praticato nei circoli scacchistici, al di fuori di essi, è assai difficile trovare qualcuno, che riesca realmente ad appassionarsi a questa attività.
Se ciò non bastasse, quest'anno il gioco a causa della "pandemia", ha riscontrato maggiori limitazioni ed interferenze, e purtroppo ancora non conosciamo per quanto tempo si protrarrà lo stato di emergenza; pertanto se già prima nei bar non si vedeva nessuno cimentarsi con la scacchiera, ora non è possibile nemmeno giocare a carte. In risposta a queste problematiche, attualmente, gli scacchi possono essere giocati soltanto online, poiché il gioco "offline" è permesso solo a determinate condizioni, ovvero sono ammessi solamente i tornei organizzati dal CONI, spesso distanti dalla propria residenza, ed in seguito a ciò la presenza risulta molto limitata.
Il primo pensiero che mi sovviene a riguardo, è che il gioco online sia meno appagante rispetto a quello offline: il poter toccare i pezzi, la visione della scacchiera fisica è in grado di regalare una prospettiva diversa, più avvincente. Il gioco vissuto in presenza dona emozioni intense ad entrambi i contendenti, e quest'ultimo mette in atto dinamiche psicologiche non indifferenti, questi aspetti risultano quasi totalmente assenti nel gioco online. Sarebbe sufficiente già l'analisi di questi aspetti, per portare i più a desistere dal cimentarsi con questo gioco (possiamo definirlo anche arte), ma a ciò purtroppo, si addiziona un altro problema molto comune: Il cheating. Ebbene, nel gioco online, è consueto incorrere in avversari scorretti, che utilizzano programmi, per cui chi gioca al pc avrà sempre il dubbio sulla "buona fede" dell'altro giocatore. Di contro, è molto facile essere accusati, anche ingiustamente, a meno di essere già in possesso di un titolo scacchistico riconosciuto dalla FIDE. é purtroppo molto complesso oggigiorno mettersi davvero alla prova, e nei mesi scorsi abbiamo assistito ad alcuni tornei tra campioni, svolti online, con sistemi anti-cheating molto sofisticati (come ad esempio la doppia webcam accesa). Il tutto rende la competizione fredda, distaccata, ed oserei dire "ansiogena".
Parliamo quindi dei "motori" ossia dei software che giocano a scacchi. Ormai tali software (che per lo più si possono trovare gratuitamente e quindi sono ad appannaggio di chiunque) hanno superato di gran lunga la forza di qualsiasi grande maestro umano, il motore per eccellenza –Stockfish – ha raggiunto una potenza Elo di circa 3700 punti, superando il campione attualmente in carica di quasi 900 punti elo in potenza di calcolo. Pertanto se il campione del mondo si cimentasse con tale motore oggi, avrebbe la possibilità di batterlo in una partita ogni 10.000, infatti ai giorni nostri nessun campione si cimenta più in partite contro i motori scacchistici, se non in gare ad handicap, altresì quest'ultimi, vengono utilizzati soltanto per le analisi. L'ultima gara contro il computer risale al 2006 ove il campione del mondo Kramnik sfidò il motore Fritz 10 e perse l'incontro.
Ilfuturo dei software è quello di essere continuamente perfezionati, migliorati, oggi siamo arrivati a creare delle reti neurali in grado di auto-apprendere, possiamo ragionevolmente pensare che il gioco, sebbene non possa mai essere risolto completamente in quanto le combinazioni possibili superano il numero di atomi esistenti nell'universo, possa arrivare ad un asintoto a livello di rating Elo (io credo attorno ai 4000 punti Elo, difficilmente per me si andrà molto oltre), ossia arriverà il giorno in cui verrà creato un motore che non perderà mai, o perderà un numero insignificante di partite contro qualsiasi altro software esistente. Un motore che sostanzialmente riuscirà a pattare la stragrande maggioranza delle partite giocate contro altri sofware di pari livello, limitando le sconfitte ad un numero esiguo, per esempio una ogni mille partite giocate. Arrivato a quel punto, quando il gioco sostanzialmente sarà di fatto "risolto" (non in senso assoluto ma relativo come appena spiegato),l'interesse verso questo gioco sarà uguale ad oggi? Considerato che questi software ci (ri)insegneranno la teoria delle aperture, migliorando la stessa e facendo quindi preferire le linee più corrette rispetto ad altre minori, ritenute deboli dal motore (un esempio a caso: quanti tra i maestri in torneo oggi giocano il gambetto di re?).I software potranno cogliere ogni opportunità tattica, ogni partita verrà analizzata senza più nessun segreto.
Ricapitolando.. da una parte vi sono le restrizioni che non permettono il gioco dal vivo, dall'altra l'implementazione dei software, a parer mio tutto ciò, farà scomparire, un po' alla volta l'entusiasmo e la passione per questo gioco. In un futuro, che vede sempre di più il connubio tra uomo e tecnologia, arrivando a sfiorare il transumanesimo, sarà sempre meno netto il confine tra mente umana e mente digitale. Già oggi per citare un esempio, la WGM Anna Rudolf è stata accusata di cheating in un match dal GM Bauer, quest'ultimo asseriva che ella avesse nascosto un motore nel suo balsamo per labbra. Altro esempio: in un torneo ad Imperia nel 2015 un giocatore venne accusato di barare attraverso una telecamerina e un complice che dettava le mosse in linguaggio morse. In un potenziale futuro, in cui l'uomo sarà un tutt'uno con la tecnologia, sarà ancora possibile asserire con esattezza laleceità delle partite, se i giocatori sono dotati di biochip, o di occhio bionico? Certo fantascienza oggi, ma nel 2050 lo sarà ancora? Chi con queste premesse vorrà ancora giocare un torneo di alto livello? Ammesso che ci sia ancora la possibilità di giocare ancora offline come un tempo...

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