La strage di Erba: Rosa ed Olindo sono davvero colpevoli?

in #ita6 years ago

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CC0 Creative Commons

BREVE RIASSUNTO DEI FATTI

La sera dell'11 dicembre 2006, ad Erba ( comune in provincia di Como ), all'interno di un appartamento di una corte ristrutturato della cittadina, furono uccisi a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk di soli due anni, la madre Paola Gallie la vicina di casa Valeria Cherubini con il suo cane.
Il marito di quest'ultima, Mario Frigerio riuscì a salvarsi perché ritenuto morto dagli assalitori.
Dopo la strage l'appartamento venne incendiato.

EVENTI ED INDAGINI

Alle ore 20 circa della sera dell'11 dicembre 2006 all'interno di uno degli appartamenti della corte di via Diaz, ad Erba divampò un incendio.
Due vicini attirati dal fumo, entrarono nello stabile e trovarono un uomo ferito ( Mario Frigerio ) ed una donna in fin di vita Raffaella Castagna.
Dopo l'arrivo dei vigili del fuoco, vennero scoperti quattro corpi senza vita ed un sopravvissuto, appunto Mario Frigerio.
I rilievi evidenziarono che gli aggressori furono due, uno dei quali mancino, armati di due coltelli e di una spranga.
Inizialmente le indagini si concentrarono sul marito di Raffaella Castagna, nonché padre del piccolo Youssef, Azouz Marzouk, già aveva precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti, ed era uscito dal carcere grazie all'indulto nel 2006.
Fu scagionato in quanto si trovava in Tunisia al momento della strage.
Le attenzioni degli inquirenti, si spostarono su due vicini di casa, con i quali la famiglia Castagna aveva già avuto delle divergenze: Rosa Bazzi ed Olindo Romano.
Il loro atteggiamento indifferente ai tragici episodi, aveva insospettito gli inquirenti , i quali sequestrarono alcuni indumenti della coppia, e misero sotto controllo sia l'auto, che l'abitazione.
Nella prima notte dopo la strage, altri particolari destarono l'attenzione degli inquirenti: il fatto che entrambi presentassero delle ferite. Inoltre alle domande di rito poste dopo la strage, i due mostrarono lo scontrino di un fast food, ciò fece evincere un tentativo di apparire a tutti i costi estranei alla vicenda.
Anche le intercettazioni ingigantirono i sospetti, perché i coniugi Romano non affrontavano mai l'argomento nelle loro conversazioni, e le intercettazioni ambientali in auto, dove loro si sentivano più al sicuro, aumentarono i sospetti.
Così il 26 dicembre 2006, vennero disposti accertamenti tecnici sulla loro auto, che portarono gli inquirenti a scoprire una traccia di sangue, di appartenenza di Valeria Cherubini.
Questa traccia, si trovava sulla pedana all'altezza dello sportello del guidatore.
Questo fu l'unico residuo ematico trovato, e per la difesa si trattava di contaminazione.
Il 9 gennaio 2007, dopo un lungo interrogatorio i due coniugi vennero arrestati.
Rosa ed Olindo vennero descritti come persone molto chiuse, e morbosamente attaccate l'uno all'altro.
L'11 gennaio 2007, in presenza dei magistrati, i due ammisero separatamente di essere colpevoli.
Contro di loro anche la testimonianza di Mario Frigerio.
Il 12 ottobre 2007 Olindo Romano e Rosa Bazzi, vennero rinviati a giudizio.
I due sono stati condannati all'ergastolo in tutti e tre i gradi di giudizio.

Rosa ed Olindo sono realmente colpevoli? Quali dubbi sono stati sollevati?

Ecco una serie di perplessità che affiorano analizzando bene questa vicenda:

  • I due coniugi avevano un legame morboso, temevano molto di essere separati, e questo lo si può evincere anche dalla loro prima intercettazione in carcere;
  • sempre dalla prima intercettazione si evince che siano totalmente all'oscuro delle ragioni per cui sono stati arrestati;
  • Mario Frigerio inizialmente non aveva riconosciuto Olindo come suo aggressore, bensì un uomo dalla pelle olivastra, non del posto, e mai visto;
  • Non esiste agli atti una foto, che metta in evidenza la traccia ematica rinvenuta in macchina, appartenuta a Valeria Cherubini , ed il brigadiere che l'ha rilevata sostiene che potrebbe essere frutto di contaminazione da parte dei carabinieri.

LA CONFESSIONE

La confessione è stata però la prova regina, per la quale Rosa ed Olindo sono stati condannati, anche se venne ritrattata poco prima del loro rinvio a giudizio.
Per quanto riguarda Rosa, furono proprio le sue dichiarazioni ad incastrarla perché su di lei non vi era alcuna prova.
L'angoscia più grande di Rosa ed Olindo, fu il fatto di essere costretti a stare separati.
Durante il primo interrogatorio, Rosa incalzata dai pubblici ministeri, ammise le liti con i vicini, ma disse che non sarebbero mai arrivati ad un tale livello di violenza, poi venne sentito anche Olindo, e nonostante il rischio di beccarsi l'ergastolo prospettato dai pubblici ministeri, anche egli si dichiarò innocente.
Il 10 gennaio, si presentarono i carabinieri per prendere le impronte di Olindo, e stranamente questa operazione durò alcune ore, ed Olindo in questa occasione chiese di vedere i magistrati con lo scopo di poter rivedere la moglie Rosa.
Questi ultimi però, lo minacciarono del fatto che non avrebbe più rivisto sua moglie, ma dopo due giorni di isolamento i PM permisero ad Olindo di vederla ancora ancora una volta.
In questa occasione Olindo rivelò alla moglie, che era venuto a conoscenza che tramite il rito abbreviato poteva avere una pena minore.
Rosa però si ribellò a questa scelta di Olindo, di voler confessare a suo dire il falso.
Dopo il colloquio tra i due, Rosa decise di essere lei a confessare, ma poco dopo ad Olindo vennero fatte sentire le dichiarazioni di Rosa, e lui confuterà attribuendosi la colpa dell'accaduto.

Le confessioni però tra i due, anche se più volte modificate, non corrisponderanno mai alla vera realtà dei fatti.
Ad esempio non sapevano come era stata tolta la corrente e a che ora, non sapevano come era stato colpito Frigerio.
In primo grado i giudici dissero che le dichiarazioni erano dettagliatissime, in appello invece che avevano mischiato il vero al falso per lasciarsi aperta una finestra più avanti.

Le principali pecche delle confessioni sono: l'aver mostrato a Rosa ed Olindo le foto della strage, ed il fatto che a Rosa siano state ripetute tutte le dichiarazioni del marito.

I dubbi su questa vicenda appaiono molteplici, a parer mio ci troviamo di fronte all'ennesimo caso di errore giudiziario, ed è una vicenda che andrebbe rivista.

Fonti: Wikipedia
Servizio de "le Iene"

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