Criptointesa - 13° puntata

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Un'idea folle, apparentemente, folle come la decisione, almeno sulla carta, di acquistare un Bitcoin, questa moneta virtuale di cui si stava iniziando a parlare sempre più frequentemente, la strada era apparentemente contorta, ma non era poi così difficile da attuare, ci sarebbe voluta un po' di collaborazione e un pizzico, si fa per dire, di fortuna...

L'unica possibilità era il negozio, dove poteva attingere più facilmente liquidità, ma in una maniera trasversale, nel senso che sarebbe stato costretto a ricevere qualche pagamento in nero, di importo abbastanza rilevante, in modo da generare almeno 3.000 euro, avrebbe versato ugualmente l'imposta sul valore aggiunto, l'unico valore che sarebbe stato sottratto sarebbe stato quello del bene...

"2-3.000 euro di valorizzazione di merce a prezzo di acquisto, cosa sarà mai con il magazzino che ho?? Una percentuale minima, a livello di IVA mi metterei ugualmente con le spalle coperte, dichiaro di aver lavorato con una percentuale appena appena inferiore come marginalità, circa un 1% su base annua, forse anche meno, è per un buon motivo, il fine giustifica i mezzi, Gaia deve essere aiutata in ogni maniera..."

Cosa c'entrava Gaia in tutto questo ragionamento?? Se tutto filava liscio, addirittura avrebbe anche sanato il buco di magazzino, perché il ragionamento di Fabrizio era il seguente, avere almeno 3000 euro necessari per acquistare un Bitcoin, aspettare e sperare nel rialzo della sua quotazione, se avesse superato i 6000 euro avrebbe inviato mezzo Bitcoin a Gaia tramite il wallet di Coinbase, conosceva già la mail di Gaia, necessaria per l'invio, mentre l'altro mezzo Bitcoin lo avrebbe venduto e avrebbe risanato la mancanza del magazzino, battendo una serie di scontrini di vendita, in linea teorica il piano non aveva una falla, anche se era condizionato dalla mancanza momentanea di liquidi e soprattutto dall'impennata che doveva avere il Bitcoin....

Chiamà immediatamente 5 clienti, che avevano un conto mensile aperto con il negozio, proponendo loro un pagamento in contanti, con un forte sconto, in cambio di un'uscita sottobanco, anzi, se avessero voluto, e se le cose fossero andate per il verso giusto, gli avrebbe pure fatto una fattura successivamente, non chiedendogli neanche il pagamento dell'IVA, alla quale avrebbe provveduto lui con piacere, messa in questa maniera non c'erano particolari motivi per rifiutare questa opportunità....

Tra il dire e il fare c'è spesso di mezzo il mare, 5 clienti importanti, 2 dissero di sì immediatamente, un terzo cedette a fronte di un ulteriore sconto, mentre i restanti 2 non ne vollero assolutamente sapere, rifiutando categoricamente la proposta di Fabrizio.

Totale della cifra raccolta 2.300 euro, nettamente inferiore a quello che si aspettava Fabrizio, sarebbe bastata una quarta adesione, per toccare e superare i 3000 euro, per procurarsi la cifra restante sarebbero occorsi giorni e giorni, decisamente troppi, l'investimento era da fare immediatamente, non c'era più tempo da perdere, era giovedì pomeriggio, anche se il mercato delle criptovalute era sempre aperto tutti i giorni/24H, l'avvicinarsi del fine settimana comportava il rischio di far slittare alla metà della settimana successiva tutto quanto, venerdì mattina Fabrizio raccolse i soldi dei 3 clienti accondiscendenti, 2.312 euro precisamente, più altri 65 raccolti al volo, occorrevano almeno altri 700 euro, altrimenti avrebbe dovuto acquistare una frazione di Bitcoin, mentre pranzava con la moglie il colpo di fulmine, l'idea che avrebbe potuto rivoluzionare tutto quanto, anche se un brivido intenso corse lungo la schiena di Fabrizio...

Continua...