Il sogno di tutti noi - 8° puntata

in #ita5 years ago (edited)


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Mi liberai in un secondo della tuta, qualche scatto per maggiore sicurezza, ma la mia giovane età mi permetteva di partire praticamente a freddo, per cui non c'erano problemi di sorta, andai direttamente dai miei angeli custodi, dicendogli che avrei giocato davanti, chiedendo loro copertura, ottenuto il loro benestare mi piazzai a centrocampo, non ritornando mai in difesa, il mister sbraitava in panchina, non me ne fotteva un cazzo, ero già distante anni luce da quella squadra, e soprattutto da quello scarafaggio...

A volte i miracoli accadono, mi spinsi costantemente all'attacco, non era il mio ruolo, ma era il segno estremo di protesta e disprezzo per quanto ricevuto perennemente dall'allenatore, mancavano non più di due minuti alla fine della partita, in un ennesimo spiovente in area il nostro mitico centravanti si impappinò con il pallone tra i piedi, non riusciva a ribadire in rete, era circa all'altezza del dischetto del rigore, spinto da una forza invisibile mi avventai sul pallone, quasi strappandolo dalla sua sfera d'influenza, un mezzo strattone indirizzato a lui e mi impadronii della sfera di cuoio, un paio di finte ai difensori avversari, un tunnel secco e bruciante, il portiere che esce alla disperata, in scivolata toccai il pallone per l'ultima volta di punta, angolando quel tanto che bastava per beffare l'ultimo baluardo di protezione della porta nemica.

Guardai la palla lentamente ma inesorabilmente finire in rete, attraversato da un tumultuoso impeto mi alzai da terra come un forsennato, puntando un dito contro il nostro bomber....

"Ci voleva tanto, tutta una partita a farti le seghe...", ormai era guerra aperta tra noi, e sarebbero stati gli ultimi minuti per me in assoluto.

Se avesse potuto mi avrebbe spezzato in due, ma i due difensori (in tutti i sensi...) stavano già congratulandosi con me, per cui al nostro eroe non resto altro che girare i tacchi, o meglio i tacchetti, ed incassare per una volta un amaro boccone da un pivellino come me.

Il risultato non cambiò, chiesi l'ultimo favore allo stopper, quello di andarmi a prendere la borsa nello spogliatoio, non che avessi paura, ma avevo la repulsione di tutto l'ambiente, non vedevo l'ora di chiudere definitivamente quel doloroso capitolo della mia modestissima carriera calcistica, il titanico difensore assecondò di buon grado la mia richiesta, un paio di minuti e lo vidi spuntai dalla porta di uscita, con il mister che mi corse incontro con fare minaccioso...

"Sei fuori, sei fuori, hai chiuso, scavati dal cazzo e non farti più vedere!!!"

"Non c'è problema, vaffanculo te e la tua squadra di pezzidimerda e testedicazzo, escluse poche eccezioni come il qui presente stopper!!!"

Fece per alzare la mano per darmi uno schiaffone, ma mettendomi in posizione di difesa lo gelai:

"Toccami, toccami pure, primo sono minorenne, e secondo mi difenderò, stai tranquillo che la paghi cara, molto cara...."

Non ci fu nulla più tra di noi, fu effettivamente l'ultimo contatto con quella squadra, e la mia chiusura definitiva con il mondo del calcio, mi sentivo tradito da tutto quello che era successo nelle mie esperienze di gioco, forse avrei dovuto insistere, forse avrei dovuto provare altri approcci, resta il fatto che ripresi a correre con una certa assiduità, ma questa è tutta un'altra storia....

Fine

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Incredibile quanto la grettezza umana possa distruggere i sogni delle persone! "...non era destino" forse, ma la rabbia ti resta. Almeno te ne sei andato proprio con stile!

Che voglia avevo di "arrivargli nel muso", ho raccontato solo una parte di tutto quello che di piccolo e meno piccolo mi ha fatto, di sicuro mi ha allontanato dai miei sogni calcistici

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