La classica stronza - 5° parte

in #ita6 years ago


Immagine CC0 creative commons

Appena uscito di casa, Dario era molto perplesso, ma sostanzialmente deluso dalle parole che aveva detto Marina, soprattutto dal fatto che lei lo considerava un carissimo amico.
Si era ritrovato già altre volte in quella situazione, e quando una donna ti considera un carissimo amico, è molto difficile che quella situazione possa evolvere in qualcosa di diverso, e questa considerazione gli faceva dannatamente male, perché lui amava da tempo la ragazza, mentre lei evidentemente no.
Era ormai a metà del vialetto della casa di Marina quando si sentì chiamare da una voce famigliare.

"Dario, scusami, posso chiederti un favore, ti dispiace??"

"No, dimmi pure", rispose il ragazzo, ritornando indietro verso lei.

"Ti dispiacerebbe gettare nei cassonetti quei due cartoni di riviste e carte varie, che sono pesanti a dovrei fare tanti viaggi avanti e indietro?"

Dario guardò velocemente i cartoni, erano carichi di carte di ogni genere, e sicuramente pesantissimi, ma non rifiutò, e prese il primo, un vero macigno, ed a denti stretti si diresse verso il cassonetto.

Tornando indietro, decise di dividere il contenuto del cartone rimasto in due cartoni più piccoli, riutilizzando il cartone iniziale che aveva riportato indietro.

Con altri due viaggi si liberò degli ingombranti fardelli, e come girò i tacchi verso la macchina, la porta di casa si riaprì nuovamente.

"Uhh, bravissimo, non sai che favore mi hai fatto, sei davvero un tesoro ed un carissimo ragazzo!!! Scusa, ma non è che posso chiederti un'ultima cosa??"

"Dimmi, dai, spara, che dopo vado via, è ora, cos'hai bisogno ancora?"

"Se giri l'angolo abbiamo messo un po' di bottiglie vuote, perché abbiamo avuto un po' di gente a casa, mio padre manca da una decina di giorni e sarebbero anche loro da portare ai cassonetti, ti chiedo troppo se me le allunghi tu??"

"Ok, come diceva Garibaldi, "Obbedisco", rispose il ragazzo.

Passato l'angolo, Dario si ritrovò di fronte una montagna di bottiglie.

"Che cazzo hanno fatto, una settimana di party selvaggi?? Ma quante cazzo sono?!?!?!"

Erano una marea, Dario andò a recuperare i due cartoni gettati nel cassonetto, che fortunatamente non aveva distrutto, ed incominciò il trasporto avanti e indietro per eliminare la discarica a cielo aperto, ma non poteva fare a meno di pensare....

"Che due coglioni, non ne posso più, e fai questo, e fai quello, ci manca solo che mi metto la classica scopa nel culo e mentre faccio avanti/indietro do una spazzata al selciato, tanto, al punto in cui sono arrivato, ci manca solo quello, quanto sono imbecille e cotto, devo reagire, altrimenti mi faccio solo del male, tanto non mi ama, non c'è nulla da fare, è questa la nuda e cruda realtà, devo lasciar perdere tutto quanto"

Terminato anche questo ulteriore compito, Dario era sfinito, aveva fatto quasi una decina di tragitti completi fino ai cassonetti, e non era stata una passeggiata.

"Sì, in fondo era davvero tanta roba, le avrò fatto un favorone, ma adesso basta, non mi voglio ridurre ad uno zerbino, non avrebbe proprio senso", pensava mentre stava, per l'ennesima volta, ritornando verso la sua autovettura, quando la porta di casa fece l'ennesimo click, e subito dopo si diffuse nell'aria la tanto "amata" vocina....

"Dario, non so proprio come ringraziarti, sei stato davvero un tesoro, carinissimo davvero, bravissimo."

"Figurati, era tutto molto pesante, per cui non ci sono problemi", e girando le spalle, riprese a dirigersi verso l'auto.

"Scusa caro, puoi venire qui un attimo??", chiese la ragazza nuovamente.

"Adesso cosa avrà da chiedermi, oggi è stata dura veramente, e vorrei solo andare a casa...", pensò Dario, ma ugualmente disse....

"Eccolo, dimmi pure."

"Sai, ti chiedo troppo se mi dai uno strappo alla fermata dell'autobus?? E' appena fuori dalla strada che devi fare, poi per il ritorno a casa mi farei riaccompagnare, ma solo se ne hai voglia, mi rendo conto che già hai fatto tanto per me..."

Dario la guardò, era un incanto, da una parte il suo cuore gli diceva di assecondarla, che sarebbe stato un attimo portarla alla sua destinazione, mentre da un'altra parte una vocina gli diceva che era ora di finirla, che non aveva diritto di giocare con i suoi sentimenti, e che si sarebbe dovuta arrangiare, ma la voce dominante era sempre la prima, non riusciva a mostrarle i denti, di fronte a lei si sentiva come un naufrago in mezzo all'oceano.

"Vieni pure che ti do uno strappo", e così dicendo la guardò negli occhi, ma avrebbe voluto dirgli tante cose, ma forse era tutto inutile, lei non lo considerava come un partner o un possibile amante, ma solo come un amico, valido, affidabile, sincero quanto vuoi, ma amico.

Lo prese sotto braccio, e si incamminarono verso l'auto di Dario, che ad ogni passo era sempre più mogio, la giornata con lei stava volgendo al termine, la tristezza e lo sconforto si stavano lentamente facendo strada dentro di lui, non avrebbe voluto che finisse così, anche se c'erano poche speranze, le certezze che aveva avuto quel pomeriggio erano paragonabili a pugnali che lo avevano traspassato talmente in profondità che ci sarebbe voluta una vita intera per rimarginare le ferite, ma giunta davanti all'auto, la ragazza si fermò, e girandosi verso Dario....

"Sai, è un po' che ci penso, all'appuntamento di questa sera, e mano mano che si avvicina, mi sta un po' sparendo la voglia di andarci, anzi, non sto davvero facendo salti di gioia, perché in fondo in fondo, sarebbe solo l'ennesimo appuntamento per fare sesso e basta, e da un po' di tempo forse qualcosa sta cambiando, probabilmente vorrei qualcosa di diverso, non so bene ancora cosa, ma qualcosa di diverso sì, sono stanca di questa vita tutta sballata e senza un verso, e poi, sinceramente parlando, non sto neanche proprio bene, forse ho giusto qualche linea di febbre, che non mi impedirebbe certo di uscire, se ne avessi voglia, però è meglio che resti a casa, non si sa mai, tra una settimana c'è l'esame e non vorrei stare male: senti, volevo dirti così, solo se ti andava, se avevi voglia di farmi un po' di compagnia, come l'altra volta, sai, sei stato tanto bravo che vorrei, in un certo qual modo, rivivere quell'esperienza, ma questa volta sarebbe un po' diverso, io sarei sempre la paziente, e tu il dottore che mi cura, cosa dici, ti va di giocare con me???"

To be continued

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Inspirational! The most common way people give up their power is by thinking they don't have any. We steemians must stand together!

Nice content.

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