Repulsione e disgusto

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Parlavo amichevolmente con un caro Steemians, con il quale è nata una vera amicizia virtuale, il validissimo @moncia90, autore di un percorso su questa piattaforma davvero invidiabile, in quanto sta procedendo verso traguardi sempre più elevati e prestigiosi.

Quando ci sono i presupposti, come nel nostro specifico caso, si instaurano tra di noi dei rapporti di interscambio di idee, nel senso che capita che il nostro interlocutore ci dia degli spunti, delle indicazioni, dei suggerimenti, di qualsiasi genere, finalizzati a farci ottenere dei vantaggi.

Così è stato per il caro @moncia90, che dopo aver apprezzato gli articoli che sto scrivendo per @runningproject in inglese, mi ha lanciato questa idea: perché non scrivere in italiano questi post sul nuovo canale SPI-Sportit??

Consigli preziosi come questo mi sono stati dati da diversi utenti, come io ho cercato di fare a mia volta, per costruire una vera sinergia che possa incrementare la forza complessiva della nostra comunità, e di riflesso la capacità di voto.

Ho ringraziato il nostro amico ma gentilmente ho rifiutato....

Vi starete chiedendo il perché, e cercherò di spiegare le motivazioni che mi hanno spinto a prendere istantaneamente questa decisione, facendo una veloce introduzione retroattiva.

Sono entrato su Steemit a metà gennaio, era ancora un buon momento, in quando avevo perso il picco storico, avvenuto circa un mese prima, ma ho potuto contare su alcuni mesi dove le remunerazioni erano decisamente più alte di quelle attuali.

Su consiglio di un carissimo utente, se non ricordo male il nostro super manichino plasticoso alias @steemitri, mi sono inserito nella comunità internazionale di @runningproject, dopo qualche settimana è partita una sorta di progetto, in cui cercavano delle figure che potessero scrivere post su determinati argomenti.

Mi sono proposto come autore di post riguardanti gli articoli per la pratica del podismo, scarpe, abbigliamento e accessori per il running, sono stato immediatamente accettato, ed è partita questa collaborazione, con la redazione di un post a settimana, a me è stata riservata la giornata del mercoledì.

Sono riuscito a scrivere abbastanza agevolmente per diversi mesi, la mia passione per questo settore è sempre stato molto accentuata, poi, lentamente ma progressivamente, ha incominciato a presentarsi un fenomeno strano, che inizialmente non ero riuscito bene a focalizzare, ma di cui indiscutibilmente, dopo poco tempo, ho capito perfettamente la natura e la causa.

E' stata come una sorta di intolleranza per quello che stavo facendo, nel senso che l'idea della chiusura del negozio, con tutte le problematiche che si sta tirando dietro, è riuscita a minare fortemente la mia motivazione alla scrittura di questi post, anche in considerazione del fatto che la merce incomincia a scarseggiare fisicamente in negozio e non ho più tanti argomenti su cui redigere i miei post.

Ho chiuso diversi negozi in passato, per svariati motivi, ho avuto un andamento delle mie attività un po' itinerante, quasi che fossi un nomade del commercio, purtroppo una delle caratteristiche che ha contraddistinto la mia carriera di negoziante è stata proprio quella di non essere riuscito a fissare una stabile dimora per la mia attività, e questo fatto ha comportato sempre un certo disorientamento della mia affezionata clientela, costretta spesso a rincorrermi in giro per la nostra provincia, alla ricerca della sede ove ero effettivamente presente.

Questa volta è diverso, sto lasciando, almeno al livello attuale, definitivamente questo settore merceologico, per abbracciare tutta un'altra categoria, non mi sarei aspettato di dover chiudere la mia attività, purtroppo per diversi motivi si è concretizzata questa ipotesi, e mi sento come tradito, tradito nei miei sentimenti, tradito nelle mie motivazioni, tradito nelle mie aspettative e nei miei progetti, che si sono sciolti come neve al sole.

Ma come nei tradimenti a livello sentimentale, spesso la colpa non è tutta da una parte, anche nel mio caso non posso scaricare tutta la responsabilità di questa situazione sull'aumentata concorrenza (sia locale, sia on-line), sulla location del negozio (forse non indovinata al massimo, con il senno di poi), e su altri fattori esterni, devo assumermi le mie responsabilità, in quanto ho deciso di compiere il passo di questa apertura commerciale con pochissimo capitale, provenivo da un anno di totale disoccupazione, e il miraggio di poter ricominciare a lavorare, oltretutto proprio nel mio settore, era quasi abbagliante, da quanto era bello riproporsi nuovamente.

Purtroppo le cose sono andate per il verso sbagliato, e la sensazione di essere stato tradito da una serie di circostanze resta, molto forte e profonda, questo fatto mi ha scatenato una sorta di crescente repulsione e avversione per la mia attività, sinceramente non vedo l'ora di chiudere tutto quanto, non ne posso più di continuare questo lento e inesorabile viaggio verso la definitiva cessazione dell'attività, ma è il mio destino, ancora per qualche settimana.

Riconducendo tutto quanto alle tematiche di questo post, non ho assolutamente voglia di ritradurre dall'inglese all'italiano gli ultimi post che sto scrivendo per @runningproject, penso che arriverò alla fine di questo mese, che coincide con la chiusura del mio esercizio commerciale, e poi sarò un normale utente iscritto alla comunità internazionale del running di Steemit, non me la sento più di continuare a riaprire quella che per un po' di tempo sarà una ferita che voglio saturare al più presto e cicatrizzare, nella maniera meno dolorosa possibile.

Tu, gentile @moncia90, conoscevi già la mia risposta e hai capito al volo le mie motivazioni, il tuo aiuto è stato ugualmente prezioso per farmi scrivere queste righe, ti ringrazio nuovamente perché ora mi sento un po' più sollevato...