Una lunga cavalcata - Conferme

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Mi guardai un attimo, non c'era nulla di particolare per me, ma girandomi verso il bicipite sinistro, un paio di vene che non avevo mai notato prima erano affiorate, probabilmente richiamate dallo sforzo appena sostenuto, anche se era un fatto abbastanza strano ed insolito.

"Non vedo nulla di anormale, non so a cosa di riferisci", replicai tranquillamente.

"Va, va, a casa, e pesati, vedrai, in ogni caso non ti stare a credere di aver fatto chissà che cosa, è la prima volta che mi batti, per cui non ti montar la testa, la prossima domenica che si ritorna a correre la mattina sarà diverso, ma per essere un vero corridore, di quelli che camminano forte, devi superare tre prove che non ho mai superato, fare 16 km in un'ora in pista, ed al contrario chiudere sotto l'ora "Il Giro dei Gessi" e la "Maratonina di Natale", poi potrai parlare, ma non ci riuscirai mai, ti ripeto, una rondine non fa primavera, la musica cambierà già domenica prossima".

"Vedremo, vedremo...", con queste profetiche parole lo lasciai, questa volta il sorriso beffardo era dipinto sul mio viso.

In quella settimana corsi come al solito tutti i giorni, non eccedendo né nella quantità né nella qualità delle sedute di allenamento, non prima di essermi pesato la mattina seguente alla gara di quella famosa domenica, stupore...

"Cazzo, 68 e 8, sarà una vita che non peso meno di 70 kg, aveva proprio ragione lo scassapalle", pensai tra me e me guardando le cifre riportate sulla bilancia, ero effettivamente sceso sotto alla settantina, mi sentivo ancora più convinto delle mie possibilità, non vedevo l'ora che arrivasse la domenica successiva per confermare le mie prestazioni.

Arrivò la domenica, partenza alle 9 e 30 classiche, dopo aver eseguito un riscaldamento ad hoc.

Anche questa gara era dichiarata di 10 km, anche in questo caso il sospetto sulla corretta misurazione della gara venne fugato con la medesima misurazione effettuata sempre dal solito appassionato, mancavano solo 100 metri alla cifra tonda, novemilanovecento metri tutti pianeggianti ed asfaltati.

Partenza, quando potevo, come in questo caso, prendevo la prima fila, onde evitare il più possibile intruppamenti ed inconvenienti vari, avvio rapido, primi km decisamente veloci, del mio caro rompipalle neanche l'ombra, ero in palla, le gambe mulinavano che era un piacere, tenevo una bella media, anche se la distribuzione dei tabelloni indicanti il kilometraggio progressivo sul percorso non era esattissima, alcuni km erano più lunghi, altri risultavano più corti, falsando la corretta percezione del ritmo da parte di noi atleti.

Il mio tempo finale fu praticamente la fotocopia del crono della settimana precedente, 35 e 8 secondi, 2 secondi di differenza, ma 200 metri in più, facendo ulteriormente scendere il mio ritmo al km a 3 minuti e 33 secondi al km, mi sembrava impossibile, quello che fino a poche settimane prima era solo un sogno e un'utopia irrealizzabile, in quanto non ero mai andato così forte, stava diventando incredibilmente reale, se una rondine non faceva primavera, la seconda gara effettuata a ritmi ormai prossimi ai 3 minuti e 30 secondi ribadiva che ero come avanzato di grado, battegliando e gareggiando con podisti che prima incrociavo solo al ristoro finale della gara, e il mio amico rompipalle?!?!

Altri 3 minuti di distacco, terminata la mia corsa, ritornai indietro sul percorso, andandogli incontro, come faceva quasi sempre lui, nel momento dell'incrocio un bel "Ma sei ancora in giro te?!?!", ma vi garantisco che i suoi apprezzamenti erano molto ma molto più pesanti....

Continua...