Una lunga cavalcata - Fuoco alle polveri

Durante quell'estate del '93, almeno nella parte iniziale, nulla di particolarmente rilevante, poi, dalla metà di agosto in poi, tutto un susseguirsi di gare più o meno classiche, su percorsi dagli 8 ai 21,097 della mezza-maratona, senza una domenica di scarico, ogni volta che si arrivava al più tradizionale tra i giorni festivi le polveri si accendevano, per dare libero sfogo a tutta la potenza che potevo esprimere, in un crescendo quasi costante fino alla tarda primavera dell'anno successivo, con momenti singolari che verranno adeguatamente evidenziati.

La prima gara di un certo spessore che mi ritorna alla mente fu nell'entroterra della nostra provincia, un percorso nervoso, tutto saliscendi in continuazione, due giri per complessivi 8 km circa, oltre la metà del tragitto su sterrato, ad aumentare ancora maggiormente la difficoltà del tracciato di gara, c'era una buona rappresentativa dei migliori podisti della provincia, a testimonianza del buon richiamo della gara, dotata di un discreto montepremi per le categorie amatoriali e non.

Numero complessivo dei partecipanti non troppo elevato, anche in considerazione del fatto che il percorso si snodava lungo strade, stradine e viottoli di campagna con larghezza molto limitata, un afflusso di gente maggiore avrebbe creato ancora più problemi, a scanso di equivoci si posizionai sulla prima linea di partenza, per evitare potenziali contatti iniziali che avrebbe potuto causare cadute impreviste.

Partiti, avvio veloce in quanto la strada scendeva leggermente verso valle, dopo un km la prima asperità, non troppo impegnativa, poi la picchiata verso il punto più basso del percorso, una discesa continuativa di circa un altro km, dove potevo realizzare velocità di punta degne dei migliori podisti presenti, è sempre stata una mia caratteristica, quella di sapere, in maniera del tutto naturale, andare veloce nei tratti con pendenza positiva, non so bene come faccia, forse semplicemente lascio andare le gambe, portando il peso leggermente in avanti, quando mi ritrovavo ad esempio con una ventina di podisti all'inizio di una discesa, difficilmente uno di loro era ancora al mio fianco al termine della stessa.

Ho spesso visto atleti come rallentare, quasi frenare, quando si trovano ad affrontare tratti di discesa, peggio ancora quando la pendenza diventa impegnativa, mentre dal mio punto di vista di interpretazione di questa peculiare tipologia di tracciato, più l'inclinazione si alza, più le mie gambe spingono al limite dell'inverosimile, a dimostrazione di questo fatto c'era una gara con un tratto di 1,4 km continuativi di discesa al 12%, il mio parziale al km fu di 2 minuti e 35 secondi, solo un atleta che aveva tempi di 31 minuti nei 10.000 metri riuscì a fare meglio di me.

Terminai la gara con un tempo inferiore di un paio di minuti rispetto al mio limite precedente, avevo la sensazione di essere andato forte, in considerazione anche del fatto delle persone che avevo battuto, il riscontro cronometrico rafforzò ulteriormente le mie impressioni, qualcosa stava cambiando, in positivo, mi sentivo incredibilmente bene, e decisamente in palla...

Continua...

Foto di mia proprietà, scattata con il mio smartphone, finalmente meteo che volge al beltempo, 25 gradi, sembra proprio l'avvio della bella stagione...