La morte e la vita

in #ita6 years ago (edited)

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Foto CC0 Creative Commons: Pixabay.com

La vita è breve. Perdona in fretta, bacia lentamente, ama davvero, ridi sempre di gusto e non pentirti mai di qualsiasi cosa ti abbia fatto sorridere, oppure piangere.
Sergio Bambarén


La vita è meravigliosa!
Lo diciamo sempre, ma quante volte ci soffermiamo veramente a carpirne la vera importanza?
Quasi mai.
La viviamo in maniera distratta, meccanica, con la sua quotidianità. I figli, il mutuo, le bollette da pagare, la spesa all'Ipercoop, la cena con gli amici, la partita al calcetto. Tutto scorre lento (o veloce, secondo i punti di vista) fino a quando qualcosa cambia. Fino a quando un avvenimento inaspettato frena questo moto continuo. Sono quegli avvenimenti che ti fanno mettere un punto; che ti pongono davanti alla realtà cruda o dolce che sia. Notizie che ti fanno staccare la spina, per un attimo, e che ti fanno riflettere su cose che spesso diamo per scontate e che invece non lo sono.

In questi giorni ho ricevuto due notizie. Sembra facile poter dire che siano una brutta ed una bella notizia ma, in maniera asettica e oggettiva, potrei dire che sono semplicemente due facce della stessa medaglia che è il ciclo della vita. Ve le racconto con il solo obiettivo di condividere con voi questi momenti.

Zio Mario, 60 giorni alla morte
Qualche giorno fa, mia moglie riceve una telefonata. Il suo tono di voce cambia immediatamente; si fa scura in volto. Basta ascoltare le sue domande a chi sta dall'altra parte del telefono per capire di cosa si stia parlando. Parole come metastasi e radioterapia sono, purtroppo, entrate prepotentemente a far parte del vocabolario giornaliero...
Scopro che a Zio Mario, 69 anni, a seguito di controlli è stato diagnosticato un tumore aggressivo con metastasi nel 70% del corpo.
I medici sono stati chiari: 60 giorni di vita.

Zio Mario non sa nulla, ma è chiaro che quando ti visitano al reparto Oncologia e ti guardi allo specchio e vedi riflesso un corpo smagrito, non ci vuole mica tanto a trarre le conclusioni.
Prendendo a prestito il titolo di un film di Tim Robbins, mi ritorna in mente l'appellativo Dead Man Walking nome che comunemente usano i carcerieri americani per annunciare il tragitto che il condannato a morte compie fra la sua cella e la sala dell'esecuzione.
Perchè Zio Mario questo è...
Una persona che vede stringersi attorno a se figli, parenti, amici che vanno a trovarlo con una scusa malcelata con il solo obiettivo di dargli l'ultimo saluto.

Sono andato a trovare Zio Mario.
E' tifoso del Napoli. Abbiamo parlato di calcio.
Scherzando ho detto lui che il Napoli è destinato ad arrivare secondo, sempre dietro la Juve, e che anche per quest'anno i sogni scudetto partenopei sarebbero restati tali...
Mi ha sorriso, guardandomi con quegli occhi spenti.
Avrà pensanto: <<ma mi stai prendendo in giro?>>
Ho realizzato solo dopo di essere stato un cretino. Nella migliore delle ipotesi vedrà a stento l'inizio del campionato... Non leggerà la Gazzetta, non ammirerà l'azzurro cielo di Sicilia, non stringerà a se i nipoti.
Tutto legato ad un subdolo countdown che per difetto o per eccesso ha già decretato il suo verdetto.

Sara, 2 giorni alla vita
Nove mesi fa, Clelia, una cara amica ci ha annunciato di essere in dolce attesa.
Clelia ha trent'anni ed è sposata da dieci anni con un ragazzo musulmano.
Lui è davvero una brava persona. Una laurea conseguita nel suo Paese, poi l'incontro con Clelia, la convivenza, ed infine, il matrimonio.
L'idea di un figlio non era ancora stata presa in considerazione.
Si fa fatica ad arrivare a fine mese, soprattutto se alla crisi che attanaglia il mondo del lavoro, aggiungi il fatto che sei musulmano ed il colore della tua pelle non è proprio bianco latte...
Poi, all'improvviso, la notizia inaspettata.
Un figlio voluto fortemente e sugellare un unione ormai duratura.
Sara verrà al mondo fra qualche giorno. Ma non avrà il cognome originario del padre.
Con un gesto altruista ed un amore che solo un genitore può avere, l'amico musulmano mi ha confessato di aver chiesto ed ottenuto, il cambio del cognome.
Una scelta difficile che ha comportato la rottura dei rapporti con la famiglia di origine; un iter burocratico lunghissimo e dispendioso ma che alla fine lo ha visto vincitore.
Mi ha confessato: <<da quasi quindici anni vivo in Italia, sono italiano. Ma la gente ha ancora dei pregiudizi verso di me. Non voglio che mia figlia passi tutto quello che ho passato io! Ecco perchè ho chiesto il cambio del cognome!>>
La piccola Sara verrà al mondo come gesto d'unione tra due persone che si amano ed avrà modo di verificare con il tempo il profondo amore che due genitori possono riversare verso i figli.

La vita è anche questo: guardare l'incedere delle lancette dell'orologio sperando che si fermi (in un caso) o che scorra velocemnete (nell'altro).
La vità è fatta di episodi, casualità, scelte dolorose, destino, saluti, addii, sorrisi, pianti e risa...
Ma dobbiamo viverla appieno. Sempre.

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Stupendo Post, e mi ci sono ritrovato tantissimo. Anche io ho avuto uno zio Mario, che ricordo con tanto affetto.

Grazie @mondodidave73. Ricordo quando, andammo a prendere all'ospedale mio nonno paterno anche lui malato. Ero piccolo e non capivo. Ricordo la frase di mio padre al suo: <<forza papà, stai meglio. Torniamo a casa.>>
Era un'altro il senso di quel ritorno. Lo avrei capito pochi giorni dopo.
Grazie per essere passato a leggere.

Splendido, nudo crudo e commovente. Grazie @marcuz

Veramente commovente, Bravo @marcuz.

Ciao @marcuz, grazie per questa condivisione, le tue parole mi hanno davvero emozionata.

Molto molto bello @marcuz.
Temi e concetti difficili trattati con grazia ma efficacia.
bravo

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@marcuz you were flagged by a worthless gang of trolls, so, I gave you an upvote to counteract it! Enjoy!!

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