CHI ERA MODIGLIANI?

in #ita5 years ago

Amedeo Modigliani


Nella mia vita da cestista e da arbitro ho avuto varie volte l'occasione di recarmi nella città di Livorno, divenuta famosa in passato anche per aver ospitato la grande pallacanestro della serie A. In epoche più recenti, itorno ai primi anni del nuovo millennio, la costruzione di un bel palasport aveva dato all'allora squadra labronica un degno palcoscenico dove poter accogliere i propri tifosi, data l'entità della struttura, all'altezza dei migliori palazzetti d'Italia se non europei.
La struttura con gli anni però ha visto sempre più la pallacanestro allontanarsi dal proprio parquet ed ospitare saltuariamente concerti. Questo palasport è intitolato a Amedeo Modigliani ed alcuni giorni fa passando proprio nei pressi di questa struttura mi sono incuriosito ed ho voluto approfondire in seguito su chi fosse veramente questo artista.
Le mie conoscenze in merito erano profondamente insufficienti ed il nome di Modigliani richiamava a me solo uno scherzo che caratterizzò le cronache del 1984, di cui parlerò nell'epilogo di questo articolo.

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Le origini


Andiamo molto indietro nel tempo per raccontare quelle che furono le origini artistich e biologiche di Modigliani. In particolar modo dovremo soffermarci su alcuni dati storici: Livorno è da sempre stata una città strategica per la Toscana e questo lo ben sapeva la famiglia Medici, i quali fin dalla fine del XVI secolo iniziarono ad investire nella città labronica, con la volontà di renderla il maggiore porto del Granducato.
La città subì un cambiamento drastico quando nel 1593 furono messe in atto le Leggi Livorine che davano la possibilità a chiunque si trasferisse in questa città di professare liberamente il proprio culto. Questa occasione fu colta immediatamente soprattutto dalle comunità ebraiche di tutta Europa, che videro in Livorno un luogo dove poter crescere e continuare a professare la propria religione in piena libertà.
Modigliani è figlio di queste famiglie ebraiche che si trasferirono proprio a Livorno. La "libertà labronica" permise inoltre anche l'arrivo in città di un mix di culture non da poco, che l'artista assorbì circa tre secoli dopo nel prorpio stile e che, come vedremo, rafforzò moltissimo anche all'estero. Inoltre la città assunse come identità una naturale indole ribelle che sotto molti punti di vista fu una delle caratteristiche eculiari di Modigliani anche negli anni in cui fu lontano da Livorno.
Modigliani ha vissuto i suoi primi anni da artista proprio nella città che gli ha dato i natali: qui ha sicuramente risentito dello stile dei macchiaioli ed in particolar modo Giovanni Fattori, il quale influenzerà l'arte di Modigliani anche negli anni successivi, quando quest'ultimo avrà raggiunto una propria maturità artistica.

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CC4 Creative <commons
Scorcio del molo mediceo, Livorno

Firenze, Venezia e Parigi


Modigliani però ben presto sentì la necessità di muoversi e probabilmente il suo carattere libertino, testardo ed indipendente lo portò a trasferirsi a Firenze prima ed in seguito a Venezia, dove rimase per tre anni. Qui conobbe l'arte del Carpaccio e ne fece grande tesoro anche quando nel 1906 decise di trasferirsi a Parigi. La capitale francese era ni primi anni del '900 probabilmente anche la capitale artistica europea e qui Modigliani seppe sviluppare il proprio stile pittorico, figlio di altri grandi artisti dai nomi illustri già in quegli anni, uno tra tutti Picasso.

Lo stile di Modigliani continuò ben presto però a risentire delle sue origini "estrose": iniziò a dipingere quadri in cui i soggetti erano sempre donne e sempre nude. Questo non destò molto scandalo fino a quando nel dicembre 1917 Modigliani non presentò la prima mostra personale. Le nudità ritratte sui suoi dipinti sprigionarono non poco disagio nella società francese, tanto che alcune guardie costrinsero l'artista a chiudere la propria mostra solo dopo poco che questa era stata aperta.

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La depressione, che da sempre aveva caratterizzato Modigliani fin da bambino, lo colpì; la conseguenza di ciò fu che Modigliani si "gettò in braccio" all'alcool ed alle droghe (molto spesso questo fatto è stato enfatizzato da altri artisti e storici, ma per molti versi molti di questi riferimenti sembrano infondati). Questi due elementi caratterizzarono sempre il carattere artistico di Modigliani, quasi come fossero elementi che lo aiutassero nella pittura; quasi come i colori sulla tavolozza. Così ne parla in merito l'amico ed artista Gino Severini:

Modigliani non era un vizioso, un ubriacone volgare, un decadente; l'assenzio, se lo prendeva talvolta in doppia dose, era malgrado tutto un “mezzo”, e non un “fine”.

La morte

Un bel dopopranzo nel principio di autunno sedevo con mia moglie alla terrazza della Closerie des Lilas quando al largo di quel carrefour, e diretto verso il boulevard Montparnasse, vedemmo passare Modigliani. Lo chiamai e venne subito da noi, ma non volle sedersi perché aveva un appuntamento lì vicino. Ci scambiammo le ultime notizie personali e io mi rallegrai molto con lui dell'aria di prosperità e di salute che aveva. Era vestito di un completo di velluto grigio chiaro a righe, quasi nuovo; aveva un bellissimo foulard al collo, e si era fatto rimettere due denti incisivi che gli mancavano. «Si vede che sei sposato» gli dissi «e che Noix de coco1 non ti lascia andare trasandato: sei contento?»; «Sono molto contento» mi disse serio serio «e anche gli affari vanno». Ci stringemmo la mano, partì. Fu l'ultimo nostro incontro.»
1: Noix de coco (noce di cocco) era il nome con cui veniva soprannominata Jeanne Hébuterne

Così racconta dell'ultimo incontro con Modigliani Gino severini in "Vita di un pittore"
Modigliani era affetto fin da giovane età di tubercolosi e questa, poi sfociata in una meningite tubercolante, lo portò a d una morte molta dolorosa nei primi giorni del 1920. Al suo funerale parteciparono moltissimi artisti, amici del pittore livornese. Così il giornale parigino Le Figaro raccontò il funerale di Modigliani sulle sue pagine:

Furono magnifiche esequie, a cui presenziarono Montparnasse e Montmartre: pittori, scultori, poeti e modelli. Il loro straordinario corteo scortava il carro funebre coperto di fiori. Al suo passaggio, a tutti gli incroci, gli agenti della polizia si mettevano sull'attenti e facevano il saluto militare. Modigliani salutato proprio da coloro che l'avevano tanto spesso ingiuriato! Che rivincita!

Ed infatti probabilmente l'artista Modigliani ebbe maggiore successo proprio dopo la sua morte: i suoi quadri, il suo stile ed i suoi personaggi ritratti acquisirono una forte importanza nel panorama artistico del primo '900.
Livorno, città natale di Modigliani, alla quale lui fu sempre legato, non riuscì ad esaltare le grandi doti dell'artista nè nell'immediato futuro nè oggi. Basti vedere la casa di Modigliani nel centro storico di Livorno: una palazzina anonima, "decorata" solo da un'insegna che ne sottolinea l'importanza storica.

Lo scherzo Modigliani


La Toscana è da sempre stata probabilmente la regione italiana dal carattere goliardico più accentuato. Livorno ovviamente non fa eccezione: Come abbiamo detto Modgliani non fu mai, neppure oggi, visto di buon occhio dai livornesi e così quando nel 1984 nella città labronica fu fatta una mostra incentrata sull'autore, l'afflusso di pubblico fu molto scarso. La curatrice della mostra, Vera Durbè, per attrarre l'attenzione del pubblico e della stampa decise così di diffondere la voce che nei canali che affondano le proprie radici nel centro storico cittadino ci fossero delle maschere di pietra scolpite dall'artista. Modigliani infatti si diceva che avesse scelto di gettarle nei cnali come conseguenza delle forti critiche ricevute in merito. Il comune decise di acconsentire alle richieste della curatrice Durbè e si iniziò a dragare i canali.
Dopo alcuni giorni furono effettivamente rinvenute delle maschere in pietra, le quali furono immediatamente studiate ed analizzate da critici di tutta Europa e del mondo e riconosciute come opere dell'artista Modigliani. La beffa arrivò alcuni giorni dopo, nel bel mezzo dell'euforia del ritrovamento, quando alcuni ragazzi livornesi comunicarono, ed in seguito dimostrarono, che quelle maschere le avessero fatte loro e che le avessero gettate nei canali alcune notti prima.
Lo scherzo era così riuscito ed il capoluogo labronico ancora una volta si era distinto per il suo carattere goliardino, in pieno stile Amici Miei



Bibliografia

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Ricordo quel famoso scherzo, che catturò l'attenzione generale su quello specifico ritrovamento, quando si seppe che era tutta una messa in scena la delusione di un mio famigliare fu veramente forte, il mio commento fu molto secco e vendicativo, perché era stato davvero pesante con tutte le sue dissertazioni al riguardo.....

"Ti sta bene come un vestito nuovo, avevi rotto le palle con tutte le tue pippe su quelle maschere, la giustizia divina ti ha colpito!!!!"

Diciamo che da noi in Toscana ci viene molto bene prendersi in giro e scherzare. Un tipo di carattere e goliardia perennemente nell'aria, che difficilmente altrove viene compresa.
Per chi lo conoscesse, molto in sintonia con la saga di film "Amici Miei".
Un saluto Mad

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Davvero un bellissimo post che parla di un grandissimo artista....bravo.......ultimamente ho visto un film- I colori dell'anima (Modigliani) - che consiglio a tutti.... ciao ;))

Il film non lo conosco, ma amo moltissimo questo tipo di artisti, la cui storia ha spesso una carattere drammatico. Non escludo il fatto che possa guardare il film prossimamente: si tratta di una biografia?

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Non proprio......chiaramente come tutti i film di questo genere sono sempre un po' romanzati.....comunque parla dell'ultimo periodo di vita di Modi......

Sembra interessante. L'ultimo periodo è sicuramente il piú caratterizzante.
Mi informerò!
Grazie RaN!!!

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Grande Modì. Unico. Un bel post!

Che storia interessante quella di Modì, vita breve ma intensissima! E che sfiga, poverino, è morto proprio quando stava per diventare ricchissimo! Gliel'hanno pure scritto sulla tomba! Essendo morto così giovane le sue opere valgono uno sproposito, tanto come quelle di artisti forse più celebri!

PS

Azz che voto che hai preso! ;)

Eh sí!
Certe volte però credo che la sfortuna di tanti artisti sia stata la loro fortuna (purtroppo per loro postuma...): se la sua vita non si fosse contraddistinta di simili eventi, sarebbero state le sue opere cosí?

Il tag che ho usato mi ha permesso di essere notato dai curatori di @ocd: molti autori ne fanno un uso eccessivo, credo che invece se venga usato con moderazione e quando veramente ce ne è la possibilità, ne valga la pena e sicuramente sia ben visto dai curatori.

Un saluto Fabio!

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Blocktrades vota tramite ocd??

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A quanto pare sí. Molte volte i due voti vanno di pari passo. Mi sono meravigliato anche io di questo bel voto, voglio essere onesto!🤗

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