UNO SPLENDIDO MERCOLEDI'

Guardo l'orologio e mi accorgo che sono già le 17.
Devo correre!!!
La mia fidanzata mi aspetta.
Oggi è il suo compleanno e non posso fare tardi al nostro appuntamento.

Scendo le scale dell'ufficio due scalini alla volta con le dita incrociate, sperando che il piede atterri sempre nel modo migliore, altrimenti potrei lasciarci tutti i denti.
Salgo in macchina e volo a casa e lungo il tragitto mi fermo dal fioraio per comprarle una rosa rossa, come piace a lei e come mi ricorda sempre:

Non mi regali niente; non ti dico mica tanto, ma una rosa almeno per il mio compleanno!!!

Scendo di macchina, mi avvio con una mezza corsetta verso casa, poi improvvisamente non mi ricordo se ho chiuso la macchina; così torno indietro: era chiusa!

Arrivo davanti al portone di casa e la vedo lì a fissarmi, con le braccia sui i fianchi ad attendermi. Con aria di sfida ed uno sguardo penetrante mi dice:

Mi spieghi dove sei stato? L'appuntamento era per le 17 e tu come sempre arrivi in ritardo!

Premo il tasto MUTO per un momento e le chiacchiere in sottofondo spariscono; ad esclusione di un Mi stai ascoltando? finale.
Ovviamente in una trance completa e senza parole rispondo con un cenno affermativo della testa.
Come dire di no, ad una fidanzata incavolata, il giorno del suo compleanno. NON PROVATECI!

Saliamo in macchina: dobbiamo andare a prendere il dolce da portare stasera a cena da mia suocera, comprare il vino e lo spumante e poi dobbiamo andare a prendere i vestiti in una boutique per la festa di domenica.

Ovviamente il traffico del tardo pomeriggio rende tutto più "sereno": percorriamo i pochi chilometri che ci separano dalla pasticceria in poco meno di un oretta.

_{CC2 Creative Commons}

Sto iniziando a rendermi conto che la giornata stia volgendo tutt'altro che al meglio!

Arriviamo dal pasticcere, la mia fidanzata scende a prendere la torta, mentre io, in doppia fila devo respingere gli insulti di chi giustamente mi suona col claxon e mi fa gestacci, in quanto sto sostando in doppia fila.
Risale e voliamo all'enoteca. Prendo una scorciatoia che conosco solo io...
...solo io ed un vecchietto con l'Ape che va più piano dei pedoni sul marciapiede. Arriviamo dal vinaio, nostro amico, (o meglio: amico di mia suocera) che si fa trovare fuori dalla bottega e ci carica la cassa con le bottiglie direttamente nel bagagliaio.

Guido, hai da dare 37€ a Fabrizio? Io i miei li ho spesi tutti in pasticceria.

Mi dice la mia fidanzata. Mi guardo in tasca e nel portafoglio trovo 50€.

Vanno bene lo stesso! Poi la prossima volta Fabrizio ci fa uno sconticino.

Dice lei, soffiandomeli via di mano e consegnandoli al vinaio.

Per i successivi chilometri ripenso tra me e me quanti soldi abbia regalato al vinaio; lo so, quel resto non lo rivedrò mai!
Arriviamo alla boutique e fortunatamente troviamo un posto libero proprio davanti al negozio. Un colpo di fortuna!
Entriamo e veniamo accolti a braccia aperte dall'amica della mia fidanata, la quale è anche proprietaria del negozio. Lei mi consiglia di segermi su uno di quei puff da salotto, mentre loro se ne vanno in un'altra ala della boutique.
Le sento parlare tra loro in lontananza. Dopo 35 minuti di abbandono mi viene la domanda: "Ma cosa ci sono venuto a fare io qui oggi? Non era meglio se me ne restavo a lavoro?
Mi guardo sconsolato intorno e non posso che notare i modelli di collana appesi agli appendini del negozio e le orribili luci da camera esposte in vetrina.

_{Foto inserita con il consenso dell'autore}

Poi vedo nuovamente la mia fidanzata e la sua amica riapparire. Ai loro occhi devo essere sembrato un groviglio di carne su quel puff, tanto che mi dicono, quasi all'unisono:

Guido, ma come ti sei conciato! Andiamo, andiamo...siamo in ritardo per la cena.

Non contenta la proprietaria inveisce su di me:

Non sei più in forma come una volta!

E le due se la ridono.
Risaliamo in macchina. Fortunatamente il traffico sembra diminuito e l'arrivo dalla suocera è rapido ed indolore.
L'ora della cena è ormai arrivata e con la suocera che esordisce con:

Stasera pesce!

Portando in tavola un grande vassoio di pesce crudo. Ad esso segue una tegamata di scialatielli agli scampi ed un enorme dentice al forno. Tutto molto bello, peccato cha a me il pesce non piaccia!

Risaliamo in macchina ed ormai mi sto già pregustando il mio divano e le mie ciabatte.
Un mercoledì, che definirei "splendido".
Entro in casa e capisco che la giornata non è finita,anzi,
quando pensi che tutto stia andando male, ricordati: potrebbe andare peggio!!!

_{Foto dell'autore / Tutti i diritti sono riservati}

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_{Ho voluto partecipare al contest di @fulviaperillo, proponendo un contenuto diverso dal solito. Un post da leggere sul divano in un momento di rilassatezza e che spero vi faccia anche un po' ridere! Vorrei precisare che il post è stato scritto sotto autorizzazione della mia fidanzata e per l'ultima foto Mia non è stata torturata. Purtroppo è così!}