"MISTERY" EP. 11 - TRIANGOLO DELLE BERMUDE, tra mistero e scienza, 5 teorie per svelare l’inspiegabile!

Il triangolo delle Bermuda, luogo misterioso, lontano ma affascinate, tutti ne hanno sentito parlare, tutti conosco quello che succede all’interno dei suoi confini. Ma sarà vero?
Prima di passare ai fatti vediamo di fare una premessa con alcuni dati.

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Cos’è e dove si trova il Triangolo delle Bermuda?

Situato nell'Oceano Atlantico settentrionale il Triangolo delle Bermude è una zona di mare molto vasta, oltre 1.000.000 di km², compresa tra l’isola di Bermude, l'isola di Porto Rico e la penisola della Florida.
Questa porzione di oceano viene chiamata anche "Triangolo maledetto" o "Triangolo del Diavolo", nota fin dal 1800 per le numerose attribuzioni di sparizioni di navi, aerei e recentemente anche all’avvistamento di UFO.

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Teorie, spiegazioni di tutti i fenomeni

Molte sono le teorie che nel corso del tempo hanno cercato di dare una spiegazione agli strani fenomeni che accadono in quella zona, la letteratura prima e il cinema ultimamente hanno reso protagonista al Triangolo delle Bermuda in numerosissime occasioni.
La sua fama non si vede a pura fantasia, il presunto numero di imbarcazioni ed aerei scomparsi nel nulla in questa zona è così alto da non poter far parlare di semplice coincidenza, in questo articolo vedremo brevemente le cinque teorie che nel corso del tempo sono state elaborate a spiegazione del fenomeno, alcune di carattere puramente scientifico altre in qualche modo collegate al paranormale.

1 – Il fenomeno del downburst

Sulle zona occidentale delle Bermuda è stata notata una frequente presenza di nubi molto particolari, strutture esagonali, grandi anche da 30 a 90 Km di raggio. Alcuni ricercatori della Colorado State University hanno posto particolare attenzione a questo tipo fenomeni metereologici, all’interno di queste zone, dove sono presenti le nubi, il vento sulla superficie oceanica potrebbe raggiungere velocità altissime capaci di formare onde alte fino a 15 metri d'altezza. Sarebbero quindi questi devastanti fenomeni metereologici i responsabili della scomparsa di numerose imbarcazioni e di alcuni aerei che volano a bassa quota. Questa teoria, che potrebbe apparire plausibile per ciò che riguarda le imbarcazioni, di certo non trova riscontro per quello che riguarda gli aerei di linea, infatti questo tipo di perturbazioni sono ampiamente sorvolate dalle rotte commerciali.

2 – La bolla di metano

La seconda teoria, sempre su basi scientifiche, è stata elaborata da alcuni ricercatori della università Melbourne, secondo le loro ricerche le responsabili dei naufragi e della sparizione di numerose imbarcazioni nella zona sarebbero appunto le bolle di metano.
Il metano è un gas naturale che si può trovare in grande quantità sul fondo del mare, in alcune circostanze il metano sotto forma di grandi bolle, potrebbe risalire fino alla superficie per poi scoppiare. Nel caso in cui un imbarcazione dovesse trovarsi nelle vicinanze potrebbe benissimo incendiare il metano superficiale causando una deflagrazione che potrebbe anche affondare la nave più resistente.
Per confutare questa teoria i ricercatori hanno eseguito alcuni test di laboratorio su un modello che riproduce in scala l’intero processo e le relative esplosioni finali, l’effetto sulle imbarcazioni di passaggio è che in certe condizioni le navi possono effettivamente affondare. Come la precedente teoria però anche questa è facilmente applicabile ai natanti e poco o nulla agli aeromobili di passaggio.

3 – la teoria Kusche

Nel 1975 Lawrence David Kusche nel suo più famoso scritto dal titolo “The Bermuda Triangle Mystery: Solved” descrive con minuzia di dettaglio come molti dei racconti di testimoni o di persone coinvolte negli incidenti non coincidessero nei vari articoli di giornale e su come alle volte i fatti fossero stati, volutamente o meno, travisati al fine di creare una notizia laddove non ci fosse.
Lawrence si preoccupò anche del dato statistico, il numero di natanti scomparsi in quella zona è di fatto paragonabile a quello di ogni altra zona dell'oceano. Statisticamente infatti il numero di sparizioni è assimilabile a quello di ogni altra zona soggetta a tempeste tropicali.
A validate la statistica è intervenuta anche la United States Coast Guard che in una recente conferenza confermò tali conclusioni.

4 - Rapimenti alieni

Nelle ultime due teorie ci occuperemo invece di spiegazioni riconducibili più ad un ambito fantascientifico o paranormale che a quello scientifico classico.
In questa teoria si attribuisce il fenomeno delle sparizioni a l'esistenza di altre forme di vita extraterrestri, il famoso ufologo americano Cesap sostiene che sul fondo dell'oceano ci sarebbe una base aliena sottomarina. Buona parte delle sparizioni di imbarcazioni e velivoli sarebbero da attribuire quindi a rapimenti alieni o a perturbazioni elettromagnetiche causate da attività aliena in quella zona. Purtroppo nessuna ricerca nelle zone a mai portato a nessun riscontro concreto sull'argomento alieni.

5 - Universi paralleli

Ultima, ma non meno affascinate, è la teoria più fantasiosa ma anche quella che paradossalmente è stata citata di più in tutti questi anni, ossia che il Triangolo delle Bermuda sarebbe la porta d'entrata ad un universo parallelo. Nella zona sarebbero presenti delle vere e proprie porte dimensionali che collegherebbero il nostro universo con altri paralleli. Questo spiegherebbe anche i numerosi avvistamenti di imbarcazioni senza equipaggio e darebbe credito a molti dei racconti di superstiti.

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La Squadriglia 19, aerosiluranti Grumman TBF Avenger scomparsi il 5 dicembre 1945}

Conclusioni

Certamente l’esposizione mediatica che questa zona ha avuto negli anni ha aiutato a far crescere la consapevolezza che in queste acque accadano fatti a dir poco inspiegabili. La scienza dalla sua utilizza la fredda statistica a supporto della sua verità, cioè che nonostante vi siano alcuni fenomeni naturali e la costante minaccia di tempeste tropicali in questa zona non scompare ne un aereo o nave in più ne uno in meno che da altre parti.
A voi la conclusione finale.

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bau bau!