Mi piace l'illustrazione e la trovo estremamente sensata, giusta e calzante, viste le faccende di questi giorni. La Spagna si è fatta carico di quelle povere anime, a noi sono rimaste le urla di chi chiude la porta per paura e crede di essere coraggioso peccando di codardia.
Un gesto di cui mi sono vergognata, profondamente, perché fare la voce grossa con chi sta scappando dalla guerra, dalla morte, dalla sofferenza, dallo sfruttamento, dall'infelicità e da chissà cos'altro, è un delitto. E la ricchezza del nostro paese viene anche dalla diversità.

L'ultima volta che sono andata a Palermo, ho avuto l'occasione di visitare il castello della Zisa, dove è custodito un pezzettino di storia risalente al 1148: una stele normanna in cui si riportano ben quattro lingue: l'arabo, il latino, il greco e l'ebraico; le lingue di quei popoli che sono passati e hanno lasciato traccia, che hanno arricchito di bellezze e storia la terra sicula. Dovremmo imparare dal passato, dovremmo smettere di avere paura di chi è diverso solo perché non sappiamo come gestire l'ignoto. Perché chi è "diverso" perché non parla la nostra lingua, non veste e non mangia come noi, prega un dio dal nome differente, ha un approccio nuovo e punti di vista altri, non è il nemico, è una risorsa.

Sono una siciliana, il mio dialetto è un misto di arabo, spagnolo, francese e chissà quanti altri contributi. La mia cultura colorata e festosa deriva dalle mille scintille che si sono avvicendate su quel triangolino di terra nel corso dei secoli. Non posso accettare che qualcuno istighi all'odio e alla paura del diverso, perché è una battaglia fasulla, una menzogna disumana.

Condivido il tuo pensiero, lo trovo rassicurante e necessario. E non credo che tu sia buonista, penso che tu abbia una coscienza e che sia stato capace di mantenere intatta la tua umanità, senza farti accecare dall'odio e dall'intolleranza. ♥