You are viewing a single comment's thread from:

RE: Sotto la pelle

in #ita6 years ago

La riflessione mi piace, mi colpisce personalmente, forse perché ho usato la mia pelle per farci scrivere qualcosa, per fissare un momento e una parte della mia storia attraverso un simbolo che solo per me e per pochi ha un senso; in un posto nascosto persino quando indosso il costume da bagno (perché è mio e solo mio, so che c'è, ma è un segreto tutto personale, intimo, da non svelare banalmente al primo che passa).
Un pesciolino rosso, un piccolo Boris che mi ha portato fortuna e sfortuna, cambiamento e scoperte, consapevolezza e riconoscimento, sofferenza e rinascita. A volte, mi dimentico di quel pesciolino, poi mi capita di intravederlo, distrattamente, e mi rendo conto della strada fatta, mi ricordo dei motivi che mi hanno spinto a farmelo tatuare sulla pelle e del percorso tortuoso della mia vita. Ecco, a volte la pelle parla, ma senza esibizioni e senza urla. Parla agli altri ma parla anche a noi stessi.
Odio aghi e cose simili, ma ammetto che l'idea di cristallizzare un simbolo importante fissandolo sulla pelle, per me ha un bel fascino. Amo il significato di quei segni, quando hanno un senso, ovviamente. Ma non amo quando sono esibiti, urlati, proprio perché a volte ci leggo dietro una richiesta di attenzione :) La sfilza di infiniti piazzati ovunque nei corpi delle ragazzine, ad esempio, un po' mi turba.

Conosco un ragazzo, ad esempio, che in adolescenza ha fatto l'errore (ad oggi lo ammette) di farsi tatuare dei simboli addosso, solo per fare il galletto con una fanciulla e per esibizionismo, ma anche per fare arrabbiare un po' i genitori. Oggi odia quel tatuaggio, non lo rappresenta, ma ogni giorno gli si rivela addosso.

Così come ho conosciuto una persona molto appassionata di tatuaggi, che usa il proprio corpo come una tela ma non perché voglia esibirsi in una richiesta di attenzione: è orgoglioso di portare addosso la firma di tatuatori ricercati e incontrati in giro per il mondo, di avere un pezzetto della loro arte addosso. È un tautatore anche lui, o almeno lo era quando l'ho conosciuto, parecchi anni fa'. Mi disse che ogni tatuaggio era come un pezzo della sua storia fissato nel tempo, un'esperienza, qualcosa che sarebbe rimasto per sempre nella sua memoria e che aveva bisogno di imprimere oltre che nella mente, anche nel corpo.

Nel mondo di oggi, credo sia normale vedere questo miscuglio di "marchi", che a volte nascono da una volontà di differenziarsi, altre da quella opposta di conformarsi; giovani e meno giovani, tutti coinvolti in questo processo. Colgo gli aspetti negativi, ma anche quelli positivi.

E non posso fare a meno di osservare, sorridendo, il mio piccolo Boris, che sta sempre lì, sulla mia pelle, ricordo e monito.

Sort:  

Che bel commento. Anch’io medito da molto di farmi un piccolo tatuaggio, per tenere sempre addosso il significato di quell’immagine. Per me, un diamante.

Il senso del discorso ovviamente partiva dalla lettura del libro che ho citato alla fine, che parla di realtà molto più significative dei nostri piccoli pesciolini.
Grazie 🐠

Coin Marketplace

STEEM 0.28
TRX 0.12
JST 0.034
BTC 63582.29
ETH 3267.43
USDT 1.00
SBD 3.93