L’assassinio di Lincoln e lo strano caso dell’agente segreto fuggito

in #ita6 years ago

L’assassinio di Lincoln e lo strano caso dell’agente segreto fuggito


Finalmente riesco a trovare un po’ di tempo per scrivere un altro post qui su Steemit.

L’argomento in questione riguarderà il complotto ai danni del presidente Lincoln, uno dei principali esponenti che si è distinto per abolire la schiavitù negli Stati Uniti d’America.

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[CC0 Creative Commons - Immagine priva di copyright]

La sera del 14 Aprile 1865, il presidente insieme alla moglie Mary Todd Lincoln, erano pronti ad andare al Ford's Theatre di Washington per assistere ad una commedia.

Lincoln, felice dei risultati ottenuti dalla recente guerra appena terminata, solo cinque giorni erano passati dalla conclusione della stessa e finalmente il presidente era riuscito a rendere “uniti” gli Stati americani.

Ostilità iniziate guarda caso il 12 Aprile del 1861, quando gli Stati del Nord, presidiati dallo stesso Lincoln, avevano sostenuto l’abolizione della schiavitù, al contrario sette stati del Sud erano totalmente contrari a questa abolizione, perché la loro economia si basava principalmente sullo sfruttamento della schiavitù per la coltivazioni di piantagioni di cotone, quindi gli schiavi che vi lavoravano costituivano la principale fonte di manodopera.

Per il presidente Lincoln l’abolizione della schiavitù era il principale obiettivo da raggiungere al termine di questa guerra.

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Erano circa le otto e mezza di sera, quando, il presidente scese dalla sua carrozza, una piccola folla era presente dinanzi al teatro per salutarlo, dopodiché si accomodò nel palchetto presidenziale.

Poco dopo, da un piccolo vicolo buio dietro al teatro scese da cavallo un uomo, il suo nome era John Wilkes Booth, figlio di un attore che lavorava nello stesso teatro dell’assassinio.

Booth aveva dato in precedenza il suo appoggio alla causa del Sud. Nel frattempo era diventato amico del proprietario del teatro Ford, per questo godeva della possibilità di muoversi liberamente all’interno dello stesso.

Il suo obiettivo ormai era solo quello di eliminare dalla circolazione il presidente statunitense per capovolgere la situazione a favore degli stati del Sud.

Oltre 1,700 erano gli spettatori, al teatro Ford si segnava il tutto esaurito, un clima di festa e di risate, quando all’improvviso un colpo di pistola mise in silenzio l’intera platea, il presidente fu colpito alla nuca e accanto a lui, lo sguardo sorridente della signora Lincoln si trasformò in un urlo di dolore.

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Ma com’è potuto succedere tutto questo? Non c’era nessuno quella sera a presidiare il palco presidenziale?

La storia è un po’ particolare, quella sera la guardia del corpo e anche addetto a sorvegliare il palco presidenziale era il poliziotto John F. Parker, un soggetto che già in passato aveva accumulato diverse infrazioni e deferimenti per il suo linguaggio e i suoi comportamenti un po’ burrascosi, ma nonostante tutto, fu lui ad essere l'assegnato all’importante incarico.

Ma tornando a Booth, dopo il colpo di pistola riuscì a fuggire nonostante i diversi tentativi di braccarlo, il maggiore Rathborne si trovava lì, riuscì ad avventarsi contro, ma non a bloccarlo del tutto. L’assassino cadde dal palco e probabilmente si fratturò una gamba, ma riuscì ad uscire dal teatro approfittando della confusione creatasi.

Dopo dodici giorni dal tragico incidente, Booth, insieme ad un altro complice viene intercettato dai soldati in una fattoria vicino New York, cerca di fuggire, ma un agente spara un colpo uccidendolo.

Tutti gli altri cospiratori, vengono arrestati, tranne uno.

Il soggetto in questione è John Harrison Surratt, un agente segreto statunitense. L’anno prima dell’assassinio del presidente, Surratt viene presentato a Booth, che stava ai tempi organizzando una rete di cospiratori per rapire il presidente americano in cambio di migliaia di prigionieri sudisti.

Surratt partecipa al piano per il rapimento, ma all’ultimo momento, il piano pianificato fallisce perché Lincoln cambia di colpo il suo programma.

Dopo l’assassinio iniziano le indagini, Booth come detto prima viene ucciso, mentre tra gli altri otto sospettati figura anche la madre di Surratt, la signora Mary Surratt.

Tutti e otto i cospiratori vengono imprigionati, alcuni di loro vengono condannati a morte tra cui la madre di Surratt, la prima ad essere giustiziata

Surratt saputo dell’attentato contro Lincoln, decide di cambiare area, fugge in Canada e avvalendosi di un’efficiente rete riesce ad emigrare nel continente europeo. Si dice che sia anche arrivato anche in Italia, alloggiando in una pensione della capitale sotto il falso nome di John Wattson.

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Il suo nuovo obiettivo era quello di trovare una nuova posizione dove nascondersi con sicurezza e guadagnare qualche cosa per sopravvivere. La sua scelta ricade nel corpo dei Zuavi del pontefice, una legione straniere composta da uomini che venivano da tutte le parti del mondo, per difendere lo Stato pontificio. Ai tempi la burocrazia era molto approssimativa e riuscì a farsi arruolare senza troppe formalità, non venne richiesto nessun documento, servì solo nome e cognome.

Quindi ad un anno dal drammatico evento riuscì a trovare una collocazione.

Ma lì, durante una missione, venne riconosciuto da un suo conoscente Henri Ste-Marie, che riconobbe subito quel volto.

La taglia su Surratt era ben alta, di conseguenza decise di denunciare "John Wattson" in realtà John Surratt al console americano Rufus King.

Il governo americano dopo diversi riscontri richiese al cardinale Antonelli il suo arresto.

John Harrison Surratt notò alcuni movimenti sospetti e si diede alla fuga. Riuscì ad imbarcarsi su una nave diretta verso Alessandria d’Egitto, ma alla sbarco nel porto egiziano, ad attenderlo vi erano diversi agenti americani, che lo arrestarono e lo trasferirono nel paese di origine per il processo.

Durante il processo confesso tutto e ammise di aver partecipato al complotto, ma negò qualsiasi coinvolgimento nell’assassinio del presidente Lincoln, diversi testimoni confermarono che al momento dell’attentato esso si trovava in un luogo diverso dal teatro, e venne assolto.

CONCLUSIONE


Sulla morte di Lincoln rimangono comunque molti dubbi e misteri.

I reali ideatori e mandanti del complotto, sono effettivamente quella piccola cerchia composta da Booth, Surratt e gli altri otto sospettati?

O il complotto ha avuto una più ampia portata con diversi altri soggetti che ne hanno partecipato riuscendo però a restare nell'anonimato?

La storia è così… trascina con sé parecchi dubbi, dalle difficili risposte.

Risposte, che probabilmente la nessuno saprà mai.

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Per oggi è tutto, Alla prossima!


Fonti e Link di riferimento:

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Post interessante anche sotto l'aspetto misterioso oltre che storico. Forse il complotto sembra voluto anche da personaggi in alto vista la possibilità di Surrat di fuggire in mezzo mondo. Solitamente questi sono fatti in cui alcuni personaggi non vogliono sporcarsi le mani. Non a caso fu anche assolto. Forse per evitare che cantasse.

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