Un giorno che non dimenticherò mai.

Sembrava un giorno come tanti altri ma invece ....

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Oggi vi racconto un episodio che mi é capitato quando avevo 13 anni.
Da ragazzo sono sempre stato un assiduo sportivo.
Il mio primo amore a livello di attività sportiva con discreti risultati anche a livello agonistico é sempre stato e lo é tutt' ora il nuoto , ho anche praticato a livello amatoriale il Tennis , ed oggi vi racconterò di un episodio successo nel periodo in cui giocavo a Pallavolo.
Premetto che sono una persona molto moderna ed aperta , credo anche di essere rispettosa e priva di pregiudizi sociali , etici e morali , rispetto quindi il mondo dell'omosessualità , anzi se devo dirla tutta forse il mio miglior amico é stato proprio un ex collega di lavoro omosessuale.
Reputo a queste persone una sensibilità molto elevata , insomma sono persone speciali , poi logicamente come in tutte le cose può esserci l'eccezione.
Tornando a quel giorno , anzi a quella sera ecco come sono andate le cose , erano oramai piu di 2 anni che giocavo a pallavolo e come succedeva sempre finito gli allenamenti tutti quanti noi ci recavamo negli spogliatoi per farci la doccia , probabilmente vuoi per casualità quella sera mi son trovato per ultimo a finire di lavarmi per poi rivestirmi.
Avevo finito di lavarmi e mi stavo rivestendo , praticamente mi trovavo ancora nudo come mamma mi ha fatto , ma questo succedeva sempre e la cosa era naturale tra tutti noi ragazzini.
Ma quella sera sento dei passi sulle scale che conducono allo spogliatoio , era il nostro allenatore , fin qui nulla di diverso dal solito , ma la normalità dentro quello spogliatoio dove per molte sete mi spogliavo e facevo la doccia sembrava non esserci.
Di colpo mi sento osservato e lo sguardo dell'allenatore non e diretto all'altezza dei miei occhi ma bensì verso le mie parti più intime , mi pervade quella sensazione di un voler oltrepassare la propria intimità , inizio a sudare freddo e mi sento rigido ed immobile sotto quello sguardo che mi incute paura.
Si avvicina iniziando a parlare di cose che da ragazzo ingenuo che ero reputavo solo argomenti che mi sarei aspettato da una ragazza e non di certo da un uomo che poteva essere benissimo mio padre visto la sua età.

Quella sera mi sono sentito come un clown che dietro a quella maschera di cera si cela tutta la tristezza e confusione per aver subito un affronto inaspettato alla propria sessualità.

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D'istinto la prima cosa che ho pensato di fare é stata quella di sfruttare la distanza che ancora ci separava per iniziare in fretta e furia a indossare i jeans , gli slip li avevo gettati nella borsa permettendomi di coprire le mie intimità più in fretta e con la speranza che qualcosa nel frattempo facesse mutare l'atmosfera e le sue intenzioni.
E qualcosa alla fine é successo , una voce da sopra la palestra chiamava l'allenatore , era un mio compagno di squadra che salito per penultimo si era accorto che i palloni usati nell'allenamento erano rimasti fuori dallo sgabuzzino , presi la palla al balzo e gli risposi , "..... Claudio vieni giù che mi sto vestendo così poi ti aiuto io a riporli.
Quella sera non la dimenticherò mai !!! , alla fino credo di averla scampata e di essere stato fortunato , ma a ripensarci penso a tutte quelle persone , uomo o donna , bambino o bambina che invece hanno subito delle violenze sessuali e del trauma psicologico che rimane indelebile e lascia una ferita non rimarginabile.
Come in molte di queste storie avrei potuto denunciare il fatto , ma come molti ho preferito tacere , come se alla fine é stato solo un'offesa alla mia sessualità e quindi sotterrarla dentro di me.
Ma adesso che non sono piu un ragazzino probabilmente avrei denunciato l'accaduto per evitare ad altri situazioni simili.
Resto con il dubbio che forse non era la prima volta che succedeva , ma per paura e vigliaccheria mi limitai solamente ad evitare da quella sera di restare solo e di non permettere che altri potessero rimanere soli dopo gli allenamenti in quello spogliatoio.