La Magia Dei Capricci

in #ita5 years ago

13 dicembre 1973

Adeline e Jason entrarono al Sweet home. Il campanellino alla porta annunciò il loro ingresso.
Come ogni domenica mattina, passavano al negozio di dolci a prendere dei biscottini da portare ai cugini che si ritrovavano per il pranzo a casa dei nonni. Quella era una mattina speciale, era Santa Lucia, ed era l'onomastico della nonna.

"Dobbiamo aspettare un pochino pulcino mio, c'è un po' di fila." disse la madre accarezzandogli i capelli.

Una bambina, nell'angolo del negozio stava urlando sbattendo i piedi. Erano in fondo alla fila, due clienti dietro di loro, ma la bambina non sembrava avere molta pazienza. Voleva un aragostina, ma il padre le aveva detto di no, che dovevano aspettare il loro turno.

Adeline guardò suo figlio. Era tranquillo, le teneva la mano. Guardava curioso la fila di caramelle colorate accanto alla cassa.
Era molto felice ed orgogliosa di suo figlio. Aveva otto anni ma aveva una maturità pari ad un adolescente.
Ma ogni volta che sentiva la voce di un bambino, il suo cuore aveva una fitta al cuore.
Quanto avrebbe dato per sentire la voce di suo figlio, fosse anche per sentirlo fare i capricci!
Jason era un bambino particolare. Era senza voce, o meglio, i dottori non sapevano spiegarsi il perché lo fosse. Clinicamente non aveva nessun problema di salute, ma il bambino non parlava, non l'aveva mai fatto.
Avevano visto per anni e anni una marea di specialisti, finché un giorno un psicologo disse una frase che colpì Adeline.
"Il bambino non ha nessun problema, nessun trauma o altro. Semplicemente non vuole parlare. Quando sarà il momento lo farà."
E mentre il dottore diceva quelle parole, aveva visto una luce accendersi negli occhi del figlio, e fu lì che prese la sua decisione.
Avrebbero smesso con le visite, con i controlli e con tutte le varie terapie dal logopedista.
E così fecero. Vide suo figlio rinascere, era più tranquillo, sereno.
Ma ancora non parlava.
Forse si era data per vinta, ma era serena. Lo erano entrambi. In fondo suo figlio era in salute, era molto attivo e perspicace, aveva moltissimi amici, e a modo suo aveva imparato ad esprimersi.

"Jason, dolcezza, quali biscottini prendiamo oggi?" gli chiese l'anziana proprietaria che ormai li conosceva da anni.

Il bimbo indicò prima dei biscottini con il cioccolato, poi alcuni alla frutta, e poi, alzando lo sguardo verso Adeline, indicò alcune ciambelline. Le sue preferite.

La commessa preparò il vassoio e lo chiuse.
Jason tirò la mano della madre e indicò con il dito, l'angolo della vetrina.
"Dimmi tesoro. Vuoi un'aragostina?"
Il bimbo annuì.
"La vuoi mangiare ora? Ma tra poco facciamo pranzo amore.."
Il piccolo annuì di nuovo, con vitalità.
Adaline lo guardò stranita. Non aveva mai fatto nessun capriccio, mai. Decide di assecondarlo.

Chiese alla commessa il dolce voluto da Jason e glielo porse.

Il bimbo, sorridendo, lo prese.
Si girò di scatto e andò verso la bambina che stava piangendo singhiozzando. Ormai non aveva più fiato.

Le prese una mano e le porse il dolce.

"Tieni"

La bambina lo prese senza farselo dire due volte e lo addentò, asciugandosi le lacrime.

Jason tornò indietro. Adeline, in ginocchio e in lacrime, lo stava aspettando a braccia aperte.

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Immagine Creative Commons cc0, fonte

13 Dicembre 2018

Adeline guardò la nuova insegna.
"La magia dei capricci". Sorrise. Le piaceva molto quel cambiamento, più di quello che aveva pensato all'inizio.
E neanche i clienti sentirono la mancanza della vecchia insegna.
Quel negozio continuava ormai da generazioni a soddisfare capricci voglie e sfizi di grandi e piccini.

Il campanellino suonò, avvertendo dell'entrata di un cliente.
Jason finì di pulire il tavolino e andò al bancone!

"Mamma! Che ci fai qui?!" esclamò correndo ad abbracciare Adeline.
"Sono venuto a trovare mio figlio! Lavora sempre e non viene mai a trovarmi. Sempre a lavoro! Sempre!"

"Dai mamma! Non fare la bambina capricciosa! Lo sai che da quando ho allargato il negozio con la sala giochi per bambini, il lavoro è aumentato! Non fare i capricci dai!"
Fece il giro del bancone e le porse un dolce.
"Tieni dai, mangia questa e vedrai che tutto passa." le disse porgendole un aragostina.

I due si guardarono e scoppirono a ridere.

Adaline, colma di felicità, addentò quello che era diventato da anni il suo dolce preferito, ridacchiando tra se e se e ripensando alle parole del dottore della settimana prima, sapendo di star facendo un piccolo capriccio.


Partecipo con questo racconto al theneverendingcontest n° 13 S3-P3-I1 di @spi-storychain.
Tema : Capricci
Ambientazione : Un negozio di dolci

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Grazie :)

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Mentre leggevo pensavo "Ti prego, fa che dia l'aragostina alla bimba e che parli!" con tipo gli occhi a cuoricino. Brava cara, un racconto semplice, lineare ma che, a mio parere, contiene diversi messaggi, tutti importanti. Ognuno ha i suoi tempi e vanno rispettati e l'altruismo.
Grazie perchè alla fine, con lo strappo alla regola della madre, insieme a loro, ho sorriso pure io :)

Grazie. Sapevo che la tua sensibilità ti avrebbe portato vicino alla mia.

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Mi associo ai complimenti, bello😉. Saluti Kork75 🤗

Grazie mille.

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Bellissimo, un'interpretazione meravigliosa. Quando ho dato il tema ho immaginato tre scene, una è proprio quella della bambina che pesta i piedi. La dolcezza e la sensibilità dei tuoi protagonisti accarezza il cuore.

Grazie mille per questo tuo splendido commento.

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Bellissimo e molto dolce ❤️

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Grazie ❤

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Molto carino e gradevole veramente, questo tuo racconto, delicato e innocente, come lo sono i bambini, che possono fare anche i capricci ma sono capaci, al tempo stesso, di grandi cose, come il nostroJason, che compie la sua piccola/grande azione.

I bimbi sono la parte migliore di questo mondo. E per renderlo migliore dovremmo conservarne un po' dentro tutti noi.

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Io leggo solo ora ovviamente non ho più un secondo in questo periodo. Bravissima come sempre cara, il tuo cuore e la tua sensibilità si percepiscono nei tuoi racconti ❤

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Grazie mille ❤

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