#diaridiviaggio - Kalimera Kalispera pt. 2

in #ita7 years ago (edited)
Questo post voglio impostarlo diversamente dai soliti post che faccio sui viaggi. Non voglio farvi un racconto dettagliato di ciò che ho fatto giorno per giorno, bensì vorrei raccontarvi un po’ di come l’ho vissuto questo viaggio, di come mi ha fatta sentire e di quello che mi ha regalato/lasciato. Certo sì, vorrei regalare a voi un po’ di chicche su dove andare (e soprattutto mangiare) ma credo che quelle ve le scriverò nell'ultimo post.


(c) ibbatta - per i vicoli di Paroikia

Iniziamo con il dire che ho sempre un po’ bistrattato la Grecia come meta estiva perché pensavo che fosse abbastanza noiosa e ci fosse veramente solo mare da vedere. Posto il fatto che effettivamente non ci sono attrazioni “canoniche” da visitare, girare per Paros è stata un’esperienza meravigliosa: complice l’aria fresca, il sole sulla pelle, i colori rilassanti e la cordialità della gente. La scelta di Paros non è stata casuale: qualche anno fa vidi “Immaturi – il viaggio” (filmetto carino, poco impegnativo ma che ti strappa un paio di risate) girato per l’appunto sull’isola di Paros e me ne innamorai follemente. Al che mi dissi che, se un giorno avrei mai deciso di andare in Grecia, avrei di sicuro scelto quell’isola e nessun’altra. E così è stato.
Non c’è stata una delusione che fosse una, Paros mi ha stupito da tutti i punti di vista: dall’acqua cristallina al porto (dove arrivano 40 traghetti al giorno, mica 2), al cibo genuino e saporito che c’hanno portato in tavola per giorni.


(c) pepina - angoli di Paroikia

Abbiamo soggiornato a Paroikia, nell’Apollon Boutique Hotel (dove potrete leggere della nostra piccola disavventura qui) proprio sul lungomare, a 900mt dalla Old Town. La strada dall’hotel alla vecchia città era piena zeppa di locali e ristoranti e abbiamo avuto la fortuna/possibilità di provarne 3 o 4 e nessuno di questi ci ha deluso, incredibile. Il cibo lo senti proprio quando lo assaggi che è buono, ne senti tutto il sapore e gustarlo è un piacere. Abbiamo gironzolato per la vecchia città (ovvero il centro di Paroikia) un paio di volte ed i suoi vicoli, le sue casette bianche con persiane azzurre ci ha incantati, con la bouganville viola acceso a fare da contrasto a questi colori chiari e rilassanti. Il centro è pieno di negozietti, dai souvenir più classici a quelli più ricercati (come un vestito in cotone colorato a mano che ho comprato, souvenir personale del viaggio) e baretti dove prendersi un milkshake oppure un buon cocktail. In particolare ce n’è uno dove ci si arriva percorrendo prima delle stradine in salita per poi ritrovarsi di fronte la terrazza sul mare: una cosa spettacolare, si può ammirare il tramonto da qui in tutta la sua bellezza.


(c) pepina - tramonto dal bar Kakao

Il bello di questo viaggio è stata l’avventura: io ed il mio ragazzo, sotto consiglio di altri amici, abbiamo deciso di affittare un quad per girare l’isola (che è parecchio grande e per vedere le spiagge più belle bisogna allontanarsi dalle due cittadine principali – Paroikia dove eravamo noi e Naoussa al Nord). Credo sia stata l’idea più bella perché non solo ci ha dato la possibilità di godere appieno dei paesaggi che Paros ci ha offerto da una costa all’altra, bensì ha avvicinato me ed il mio ragazzo in un modo che penso abbia rafforzato il nostro legame ancora di più. Il sole, il vento tra i capelli e le canzoni cantate a squarciagola lungo la strada. I saluti agli altri turisti su quad e motorini, le foto rubate in corsa e le risate di gusto per qualcosa che nemmeno noi sapevamo perché ci faceva ridere.


(c) pepina - uno dei tanti mulini a vento dell'isola

Per ora mi fermo qui, ho tanto altro da raccontarvi ma non voglio sciorinarvi un post che è un papiro perché altrimenti diventerebbe troppo lungo e noioso. Spero vi abbia messo curiosità sullo scoprire le cose che abbiamo visto, i posti in cui abbiamo mangiato, le sensazioni che Paros c’ha lasciato.
Alla prossima parte dei #diaridiviaggio ❤️
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Bellissimo!

Che bellezza. Per me la Grecia è ogni volta come un ritorno a casa, anche la prima volta che ci andai, a18 anni.
Paros è una delle isole più importanti dell'Egeo, da cui proveniva il marmo bianco più prezioso del mondo antico, con cui erano realizzate sculture e monumenti di particolare pregio(il Partenone, per dire).

Sì, anche la Nike di Samotracia :D C'ho lasciato il cuore, davvero.

Oh, che bel racconto...!!

Grazie mille :D

oddio mi è completamente passata la voglia di lavorare :)

Dillo a me che mentre scrivevo piangevo quasi hahaha

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