Lasciati cucire

in #ita6 years ago (edited)

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L'immagine è mia.

Guadagnare con internet. Per qualche tempo, dopo che la prima bolla speculativa si era sgonfiata bruciando miliardi, la gente era diventata scettica. Pagare venti milioni di vecchie lire per un portale di schemi all'uncinetto che ritorno aveva? Poteva essere un'attività quotata in borsa?
In effetti, no. E quando l'aria di mistero che avvolgeva il web si era squarciata come un velo di carta, tanti avevano scoperto di aver buttato i soldi pagando consulenti che vendevano aria fritta. Luigi si ricordò, con un sospiro di rimpianto, quando allegare al progetto di un sito i codici colore esadecimali poteva valere anche un milione di lire.

Però - c'è sempre un però - i creatori dei social avevano dimostrato che si trattava solo di correggere il tiro.
La rete non è una vetrina, la rete è servizi, interazione; gli utenti vogliono partecipare, comunicare e qual è l'argomento preferito da tutti? Se stessi.
Gioco fatto.

Luigi, che era stato un precursore di internet, non doveva restare fuori da questa nuova pasticceria, e no. Una fetta di torta doveva essere sua.
Fece tutti gli account possibili, divenne follower di chiunque, lesse righe e righe di commenti, guardò migliaia di foto e alla fine decise: "Se il livello è questo, non mi manca niente."
Avendo la qualifica di essere umano (anche se gattino sarebbe stato decisamente meglio), il possesso di un PC e l'accesso alla rete, era pronto a tuffarsi nella nuova avventura.

Si iscrisse a una community, studiò i report delle attività degli utenti e stabilì che in quel momento c'era spazio per i tutorial. Gli altri settori, soprattutto la narrativa, erano inutilmente sovraffollati.
Bene, l'argomento della sua rubrica sarebbe stato: "Sopravvivenza di un maschio urbano".
Quanti poveri ragazzi si trasferivano tutti soli a vivere in grandi città, lontani da casa e soprattutto da qualcuno che si occupasse di loro?
Troppi. Luigi avrebbe dato a ognuno di loro consigli su come gestire la casa per non annegare fra panni e piatti sporchi.
Perfetto. Il titolo c'era, la sua foto pure, la presentazione anche, mancava solo il contenuto.

Step one
Cominciò a seguire per casa la filippina della cugina per carpirle qualche segreto. Ah, giusto, va detto per inciso che Luigi non si era mai occupato in vita sua delle pulizie o in generale dell’economia domestica. Certo che no, ci mancherebbe altro, che diamine.
Durante il terzo giorno di pedinamento, la ragazza si bloccò di colpo sulla porta del bagno e, reggendo il mocio con entrambe le mani, gli disse con voce malferma e un'espressione a metà fra lo speranzoso e il disgustato: "Tu vuoi fale amole?". Luigi non seppe cosa rispondere. Lei proseguì arrabbiata: "Io dile signole".
Eccalà si era giocato la sua primaria fonte di informazioni.

Step two
Si iscrisse con la cugina a una associazione no profit. Il circolo era in una zona di Milano popular, ma in ascesa, fatta di edifici bassi, ex officine e laboratori trasformati in loft, presa d’assalto da famiglie che si auto consideravano vivaci e moderne, ma senza puzza al naso, e che non si limitavano ad abitare ma avevano in mente di vivere il quartiere. Ed ecco spiegata la presenza dell'ente culturale radical chic, post femminista e orientato al fai da te.

Step three
Alla prima lezione del corso di cucito si ritrovò, ovviamente unico maschio, seduto a un tavolo con altre ragazze fra i quaranta e i cinquanta anni e alcune insegnanti fra i sessanta e i settanta.
La platea pendeva dalle mani esperte e nodose delle maestre. Nel tentativo di fare bella figura e accreditarsi presso le altre, alcune vantavano nonne e zie sarte. A Luigi, abituato com'era a sentire panegirici su notai e medici in famiglia, parve un comportamento molto strano, ma evidentemente la composizione del parentado varia a seconda della situazione.
Che altro dire? L'unico che partiva da zero era lui.
Impiegò i primi dieci minuti a tentare di impratichirsi sull'operazione "nodo in fondo al filo”, la cugina, esasperata, finì per farlo al posto suo. Trascorse un'ora e venti ad attaccare un bottone con due buchi fino a che ottenne un risultato che la maestra accolse senza coprirsi la faccia con le mani per non ridere.
Mentre tutte intorno a lui chiacchieravano amabilmente, Luigi non riusciva a pronunciare una parola tanto era concentrato.
Per non sfigurare troppo, si lanciò anche su "cerniera" dove produsse dei punti così brutti che non si distinguevano dall'imbastitura che gli aveva preparato un’altra corsista.
Alla terza ora, a incontro quasi concluso, preso dall'ansia da prestazione, affrontò "orlo dei pantaloni" anche se veniva proposto come un argomento avanzato per le più esperte... Il solo concetto che il suo cervello riuscì a registrare fu "poco tessuto sotto, tanto sopra", le sue mani invece non capirono nulla e la sua stoffa pareva il protagonista di un film di Tim Burton.
L'unica che gli fece i complimenti fu una vecchietta con l’Alzheimer parcheggiata lì in assenza della badante.

Step four
Tornò a casa con le spalle indolenzite per la posizione innaturale e le dita bucate dall'ago. "Ragazze ricordatevi il ditale la prossima volta." Si era raccomandata la maestra.
I contrattempi in ogni caso non avevano inciso sulla sua determinazione.
Comprò, ovviamente in internet, un piccolo limbo e un mini cavalletto; accese quattro lampade da tavolo intorno alla postazione di lavoro per avere una luce frontale, due laterali e il controluce. Posizionò la videocamera e, impugnando un filo colorato con una mano e brandendo saldamente l'ago con l'altra, diede vita al suo primo video.

Step five
Sicuro del risultato, trascorse la settimana seguente incollato al cellulare a monitorare i like.

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Carino, ironico, quasi grottesco, ma anche dannatamente e ipoteticamente reale, penso proprio che ci sia un seguito a questo tuo spassoso racconto, intanto ti faccio i miei complimenti

Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto. La vita di Luigi è tutta fatta così: continui tentativi nella speranza di trovare qualcosa per andare avanti...

Quindi è pure una persona reale, in carne e ossa, ancora più spassoso e intrigante!!!

Diciamo, quasi reale... è che mi diverto a seguire il personaggio nelle sue mille piccole avventure quotidiane...

Mai vista una vita così piena senza far niente! Bravissimo Luigi, sempre sul pezzo 😁

E' un vulcano, non si ferma mai... che poi vada da qualche parte... è un altro discorso :D

Credo di aver capito in quali quartieri si muove Luigi ;) quasi quasi alla prossima lezione di cucito vado anch'io, però in incognito!

Ma poi devi riconoscerlo :D Che idea ti sei fatta?

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