Immortali si Nasce

in #ita6 years ago (edited)

L'oggettività, soprattutto se applicata alle arti, non è sempre facile da riscontrare e dimostrare.

Per molti il calciatore più forte di tutti i tempi sarà sempre Maradona ma in molti potrebbero confutare il tutto indicando i trofei vinti da Pelè, Cristiano Ronaldo, Di Stefano o Messi o mostrando le giocate di Crujff, Ronaldo o Platini.

Il quadro più bello? La Gioconda ovviamente..o forse la Guernica? Mmm forse l'Urlo, anzi no, i Girasoli.

Il film più bello di sempre è senza dubbio Il Padrino, ma anche Apocalypse Now e C'era una volta in America fanno la loro figura, per non parlare di Blade Runner e Il Cacciatore.

E' insomma molto difficile affrontare il tema senza includere una componente soggettiva nel giudizio che ognuno di noi potrebbe dare, per quanto esperto possa essere, per quanto possa aver studiato quell'ambito e avere dunque tutte le competenze del caso per poter discriminare un'opera di eccellenza da un'opera ottima ma non eterna.

Esiste però una discriminante che si potrebbe considerare, quantomeno per restringere il campo delle opere più belle e delle personalità più influenti nella storia di una determinata arte. Ed ecco che entrano in gioco le emozioni trasmesse e la componente dell'immortalità che si possono conferire ad un gesto, una canzone, una pellicola e in generale ad un soggetto o un gruppo di persone che abbiano effettivamente impattato oltre ogni ragionevole dubbio sulla cultura contemporanea, per consegnarsi definitivamente ai posteri raggiungendo l'eternità.

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Se penso al campo della musica dal dopoguerra ad oggi ho solo un gruppo in mente che, a prescindere da qualsivoglia considerazione, susciti in me la sensazione di eterno: Pink Floyd.

Il gruppo britannico, che dalla metà degli anni '60 ha portato sul pianeta terra un pezzo di infinito, rappresenta tutto quello che si possa desiderare dall'ascolto di un brano musicale, di un album completo o da un concerto live: passione, ritmo, teatralità, testi eccelsi legati da un filo conduttore invisibile, autorialità, strapotere tecnico, assoli divini, storie incredibili, singoli interpreti baciati da qualche divinità e ovviamente tanto tanto piacere in chi ascolta.

I Pink Floyd hanno filosofeggiato attraverso i loro testi, sperimentato attraverso i loro strumenti, ricercato il futuro in ogni traccia, generato brividi inconsapevoli ad ogni riff, tambureggiato nelle menti attraverso la loro batteria.

La commistione di generi e utopie messe in campo dai 3 leader del gruppo, Syd Barrett, Roger Waters e David Gilmour, ha creato negli anni una serie di album e pezzi sensazionali che hanno saputo trascendere i confini dello spazio tempo piombando diretti e imperterriti verso l'infinito.

Le vicende legate all'abuso di droghe da parte di Barrett hanno influenzato senza dubbio il gruppo nel corso degli anni, un evento che però ha fatto evolvere la band consegnando di fatto il timone a quel genio venuto dallo spazio chiamato Roger Waters, non a caso il più legato a Barrett.

Chiunque abbia avuto il privilegio di assistere ad un Live di Roger Waters saprà benissimo che ci troviamo di fronte ad un'incarnazione particolare di qualche Dio venuto da chissà dove. Un bambino nato senza padre, un padre che morì in Italia durante la seconda guerra mondiale. Waters sembra aver scelto di essere un leader, di essere un padre putativo per chi lo ascoltasse, di battersi per un mondo migliore, per una consapevolezza maggiore di ogni singolo individuo. Ogni suo intervento, ogni sua perfomance trasuda genuina passione, genuina preoccupazione per il nostro mondo e i testi che ha consegnato al mondo sono intrisi di tutto ciò.

Non a caso lo zampino autoriale di Waters è vivo in tutti i più grandi successi del gruppo.

Tutti leghiamo al nome dei Pink Floyd la celebre Another Brick In The Wall, chi non è trasalito almeno una volta di fronte alle voci di quel coro di bambini che urlavano al mondo:

We don't need no education
We don't need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave them kids alone
Hey! Teachers! Leave them kids alone
All in all it's just another brick in the wall
All in all you're just another brick in the wall 

Waters indicava la via della protesta, della ribellione e questo è un tratto distintivo del cantautore. 

Non ho dati alla mano se non la mia percezione ma Wish You Were Here potrebbe essere la canzone più coverizzata della storia della storia della musica, in onore di Syd Barrett dopo il suo allontamento dalla band.

Chi non ha sentito brividi scorrere lungo la schiena ascoltando i vocalizi accompagnanti la straordinaria Great Gig In The Sky? Chiunque abbia preso in mano una chitarra avrà forse provato ad abbozzare i primi secondi di Mother, cercando di canticchiare quei versi immortali. Hey You o Brain Damages o Comfortamble Numb, non vi è pezzo che non parli di noi, che non susciti in noi una riflessione ed un'emozione vera.

Se domani un alieno venisse sulla terra e mi chiedesse di fornirgli una canzone che possa essere rappresentativa della razza umana, che possa trasmettergli la bellezza del genere umano e in qualche modo convincerlo a non annientarci, non avrei dubbi: mi fionderei sull'album Dark Side of The Moon e indicherei la traccia relativa a

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TIME


Consegnerei LP e un giradischi all'omino verde dallo spazio e col sorriso gli chiederei di tornare da me quando sarà pronto.

Ascoltare Time" è un viaggio dentro noi stessi, un viaggio finito verso l'infinito.

Il titolo è semplice, diretto, evocativo, ambizioso e mai cosi pregnante.

Il testo della canzone è da brividi, parole che fra un milione di anni avranno ancora lo stesso significato, cadranno nella stessa regola, quella del tempo, che ci fa schiavi e prigionieri dei giorni che passano intenti a guardare il futuro come qualcosa di lontano salvo accorgerci che il tempo passa e noi siamo sempre più indietro, sempre costretti a rincorrerlo, sempre spiazzati dal sorpasso che esso pratica costantemente su di noi.

Time non sarebbe Time senza la musica che lo accompagna, senza quell'intro magica che ci fa sentire come se fossimo appena partiti verso una galassia lontana e fossimo chiusi in una navicella spaziale alla volta di chissà quale conquista. Un'intro che suona da sveglia e non a caso sono tante le sveglie che risuonano prima che i tamburi partano a cadenzare l'arrivo del cantato, dall'immaginazione si passa alla realta con quel doppio suono di batteria che ci porta alla voce di Gilmour che dopo 2 minuti e 43 secondi di attesa entra in scena:

Ticking away the moments
that make up a dull day
You fritter and waste the hours
in an off hand way
Kicking around on a piece of ground
in your home town
Waiting for someone or something
to show you the way 

Le parole ci destano dalla meraviglia dei primi 2 minuti e 43 secondi di musica e sembrano volerci ammonire, noi spettatori inconsapevoli di questo spettacolo che è la vita, nomadi in cerca di un maestro che ci dica come sprecare al meglio il nostro tempo. Il ritmo è incalzante ma all'improvviso tutto si attenua e assume un tono solenne:

 Tired of lying in the sunshine
staying home to watch the rain
You are young and life is long
and there is time to kill today
And then one day you find
ten years have got behind you
No one told you when to run,
you missed the starting gun 

Immaginiamo la nostra versione giovane che stanca del tempo, del troppo tempo a disposizione cerca modi per ammazzare il tempo, senza rendersi conto che il tempo va vissuto e non ucciso. Siamo carnefici della nostra vita e la nostra versione più vecchia di 10 anni entra nel flusso della nostra coscienza come a volerci incolpare di aver fatto trascorrere un tempo che mai più ritornerà e noi li fermi come un corridore fermo ai nastri di partenza che non ha sentito lo sparo della pistola che sanciva l'inizio della corsa.

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Il tempo scorre anche nella canzone e la fase 0 della musica è stata sorpassata dalla fase uno del brano, quella in cui siamo li attoniti a chiederci quanto tempo abbiamo sprecato e allora la musica torna, prepotente con un assolo di chitarra tra i più celebri nella storia della musica. In questo momento l'alieno sta commuovendosi, la sua verde pelle è diventata rossa e il suo corpo caldo è gelato dalla meraviglia emanata dalle corde della chitarra di Gilmour.

Passiamo 1 minuto e 25 secondi della nostra esistenza in compagnia di quella chitarra. 

Non ce ne accorgiamo ma ci stiamo emozionando, stiamo mettendo in cassaforte 85 secondi della nostra vita guadagnando sempre qualcosa ad ogni ascolto. Il nostro fisico non ne è al corrente ma stiamo crollando sotto i colpi di quell'assolo, non ci sono lacrime sul nostro volto ma stiamo provando commozione, sincera e mai melensa, una di quelle emozioni che nascono da dentro e che ti prendono alla sprovvista. E quando il nostro corpo e la nostra mente si stavano abituando a quel pezzo di eterno ecco che tornano le parole a destarci dalla nostra quiete, dal nostro vivo sogno:

And you run and you run to catch up
with the sun, but its sinking
And racing around
to come up behind you again
The sun is the same in the relative way,
but youre older
Shorter of breath
and one day closer to death 

La voce di Gilmour si fa quasi rauca, dolorante e piazza il colpo di grazia alle nostre mortali speranze. Se nella prima strofa i Pink Floyd ci mettevano in guardia sulla nostra giovinezza perduta, nella seconda strofa ci avvisano che ogni giorno passato è un giorno che ci avvicina alla morte e all'ultimo appuntamento con le nostre spoglie mortali ci avviciniamo col fiato sempre più corto. Il sole è sempre li, fermo, sempre lo stesso. Siamo noi ad essere cambiati, siamo più vecchi, non siamo più gli stessi. Quello che poteva essere non sarà mai più. Occasioni mancate o meno, il tempo scorre e indietro non si torna. La vita è un senso unico, è come una freccia che può andare solo avanti senza fermarsi mai.

E quando sembrava che la canzone avesse dato tutto quello che poteva dare ripiomba la voce plumbea di Wright, una voce soft che ingannevolmente ci da l'illusione di rassicurarci:

 Every year is getting shorter,
never seem to find the time
Plans that either come to naught
or half a page of scribbled lines
Hanging on in quiet desperation
is the english way
The time is gone,
the song is over,
thought Id something more to say 

La voce di Wright illude, proprio come la vita, che ci sia speranza di poter fare tutto, di concludere progetti e iniziarne di nuovi. Invece no il tempo ci aggrappa ad una disperazione irrisolta e nel frattempo scorre e termina, proprio come la canzone e poco importa se abbiamo altro da dire, non c'è più tempo, il tempo è esaurito.

Arrivati a questo punto siamo "shorter of breath", travolti da una canzone diluviante e pronti a distenderci, a fermarci ed è allora che i Pink Floyd ci annientano emotivamente con il più bell'innesto della storia della musica. Time modula le sue tonalità, la sua musica per diventare "Breathe". Ci troviamo improvvisamente in Breathe, un altro brano di Dark Side of The Moon, che trova simbiosi con Time, una simbiosi impensabile ma che i Pink Floyd rendono naturale come se le 2 canzoni fossero sempre state concepite come una cosa sola.

Breathe ci conforta, ci coccola e ci rassicura. E quando siamo ormai avvolti dentro le note di Breathe la band britannica si congeda:

Home,home again
I like to be here when i can
When i come home cold and tired
It’s good to warm my bones beside the fire
Far away across the field
The tollling of the iron bell
Calls the faithful to their knees
To hear the softly spoken magic spells 

Cala il sipario, sulla canzone, su quello che voleva essere raccontato e che troverà spazio nel tempo presso chiunque ascolterà anche solo una volta questa canzone.

I Pink Floyd riescono a raccontarci la mortalità e la finitezza dell'essere umano in maniera abbagliante, e lo fanno consegnandosi all'immortalità, grazie ad un testo immortale, delle note eterne e una visione che è riuscita andare oltre il muro del tempo TIME.





Ah dimenticavo, il nostro amico alieno non è più tornato. Credo sia ancora lì nella sua astronave ad ascoltare in loop TIME, non credo sia ancora pronto a tornare, non credo si sia ancora ripreso dalla sensazione stupenda di vuoto e bellezza che ti lascia dentro questa splendida canzone.


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Bravissimo Serial...effettivamente il tuo post più bello!

Finalmente ce l'hai fatta a leggerlo!
Grazie, speravo in un tuo commento positivo!

Esistono pochi artisti dei tempi moderni, davvero pochi, che siano stati in grado di entrare nei cuori di più generazioni come hanno fatto i Pink Floyd. Mio padre, ad esempio, non è un cultore della musica ma da piccolina mi insegnò ad amare ciò che amava a sua volta: i Pink Floyd, i Beatles, il design, Star Wars e la cioccolata.
Che siano bravi è indubbio, che siano riusciti a far passare dei messaggi forti in accompagnamento alla loro musica, anche. La vera immortalità è la memoria, come tu stesso affermi. Ecco, possiamo dire che siano riusciti a far parte della memoria collettiva di almeno tre generazioni e non è cosa da poco: in un periodo storico in cui tutto è volatile, effimero, il loro nome resta scolpito indelebilmente nelle nostre menti e nei nostri cuori, perenne, definitivo.
Cambi argomento ma non perdi la tua verve :)

@nawamy qui rischiamo che il commento sia più bello del post!
Ereditiamo a volte anche i ricordi dei nostri genitori o amici più "anziani". Siamo i custodi delle loro memorie. Un compito non da poco che potrebbe, quello si, essere foriero di una grande ricompensa: l'immortalità.
Grazie come sempre.

È vero che i Pimk Floyd erano un gruppo davvero geniale, ma anche il video "The Wall" è stato una vera e propria opera d'arte, semplicemente geniale!!!!

Un capolavoro nel capolavoro quel video, concordo.

Davvero, indimenticabile!!!!

Che bello leggerti! Leggero ed efficace. Riesci a trasmettere tutto quello che hai dentro. Complimenti!

Che bel complimento che mi hai fatto.

Grazie!

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Volevo dire Pink Floyd :-D

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