La venditrice di sorrisi

Tutti si chiedevano cosa ci trovasse di speciale a svegliarsi tutte le mattine alle 5:30 in punto, prendersi del tempo per una sana colazione e ritrovarsi alle 6:15 di ogni mattino, festivi compresi,  nella sua serra insieme ai suoi fiori.

Una varietà infinita, colorata che faceva strabuzzare gli occhi a chiunque passasse.

La bellezza va coltivata. La signora Maria era davvero l'esempio calzante di quanto questo fosse vero.

Anno dopo anno aveva curato le sue piantine e i suoi fiori con una minuzia ed una continuità invidiabile.

Facile dire che qualcosa è bello.

Meno facile è rendere qualcosa bello.

Lei lo sapeva.

Ecco perchè non faceva caso ne ai complimenti, ne alle critiche.

Per lei sia gli uni che gli altri provenivano da persone che mai avrebbero potuto capire quanta passione e sacrificio ci sia dietro un lavoro del genere.

Per alcuni la sua dedizione era ammirevole, per altri solo una perdita di tempo, per molti un modo come un altro per ingannarlo il tempo.

A lei non importava.

Quelle erano le sue creature e vederle nascere e crescere da zero valeva più di qualsiasi altra cosa.

Anche vederle morire le dava una sorta di conforto, un memento mori che le dava ancora più forza di continuare a fare quello che faceva.

Una cosa però le interessava degli altri. Vederli sorridere quando finalmente avevano realizzato quale sarebbe stato il fiore da regalare alla propria fidanzata o la piantina da mettere in giardino.

Non era la tipa da "vendere" il proprio prodotto. La signora Maria si ostinava a trovare quale fosse il fiore perfetto per quella persona, per quella occasione.

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I fasci di rose che confezionava erano ognuno diverso dall'altro. Non esisteva pianta, seppure fosse la più bella, adatta a tutti. Ognuno, anche se non ne aveva idea, era adatto a possedere un fiore, un albero, una pianta che aspettavano solo di essere colte.

Conosceva il significato di ogni colore, la provenienza di ogni fiore, la storia di ognuno di essi.

Ecco perchè riusciva subito ad entrare in sintonia con chiunque varcasse la soglia della sua serra.

Regalava felicità non vendeva qualcosa.

Aveva i fiori più belli della città, i più curati eppure continuava a tenere bassi i prezzi.

Qualcuno pensava che quella strategia fosse stata concordata perchè in realtà utilizzava semi scadenti e tecniche pessime.

Non era cosi.

Lei, che aveva rinunciato a tutto per quella serra, non aveva bisogno di arricchirsi.

La sua ricchezza era data da quei sorrisi, dal sapere che rientrati a casa tutti avrebbero potuto portare a loro volta un sorriso alle proprie mogli, ai propri mariti, ai propri figli.

Vendeva sorrisi la signora Maria.

Ecco perchè al notaio lasciò solo un messaggio.

Al mio funerale si dispensi dai fiori.

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