Morto un Troisi non se ne fa un altro

in #ita6 years ago

A volte le leggende nascono nei luoghi più impensabili, dalle persone da cui meno ti aspetteresti di trovare genialità unica e immortale.

Il 19 febbraio 1953 nasceva a San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli Massimo Troisi.


Non esito a definirlo il personaggio più incredibile che io abbia mai visto. Avrei voluto scrivere dell'artista napoletano un milione di volte.

Non ci sono mai riuscito.

Non avevo le parole.

Non riuscivo a trovare tono, parole, musica per descrivere una persona cosi straordinaria, capace ancora oggi di far ridere, sorridere e sognare.

L'immagine soprariportata è stata riprodotta dal nostro carissimo e bravissimo @giuatt07

A Troisi bastava una parola, uno sketch, un gesto per arrivare dritto al cuore.

 Penso, sogno in napoletano, quando parlo italiano mi sembra di essere falso. 

La sua genuinità lo ha portato a costruirsi una carriera senza mai "sporcare" il proprio dialetto. Immaginare un Troisi che parlasse in Italiano, che pensasse in Italiano è impossibile.

Ed ecco perchè Troisi oltre a raccontare Napoli, a vivere Napoli era ed è Napoli, tutto quello che questa paradossale e misteriosa città sa offrire.

Massimo Troisi era schietto, improvvisava sempre e sempre riusciva a sorprenderti e spiazzare anche i suoi interlocutori. Pippo Baudo o Gianni Minà non esisteva presentatore o giornalista che riuscisse a trattenere il sorriso quando intervistava Massimo. Eh gia perchè lui era innanzitutto Massimo per tutti prima di essere Troisi. 

Il ragazzo della porta accanto, quello timido e impacciato ma dal cuore immenso.

Riusciva a ritirare un premio facendolo sembrare un incontro fortuito, era capace di far riflettere su qualsiasi cosa. Le sue massime sull'amore, sulla vita, su Dio, sulla politica, sulla società sono una pietra miliare della televisione, del cinema ma soprattutto della vita di ognuno.

Chi ha amato Massimo Troisi sa che quei momenti passati davanti allo schermo con lui sono stati, sono e saranno ogni volta irripetibili anche se dovessi guardare lo stesso video 100 volte.

Troisi che compone "Quando" insieme a Pino Daniele.

Le interviste in tv.

La Smorfia con Enzo Decaro e Lello Arena.

Ricomincio da 3.

Scusate il ritardo.

Non ci resta che piangere.

Il postino.

Eh gia. Il postino.


La sua condanna, il film che lo ha consegnato all'eternità.

Morì su quel set, anche se il suo cuore smise di battere nella sua casa Romana quel maledetto 4 Giugno 1994.

Sul set de Il Postino Massimo Troisi, malato a quel cuore immenso che aveva in petto, si consumò a poco a poco ma non gettò la spugna. Insieme a Philip Noiret ha scritto una delle pagine più belle della storia del cinema. Un'interpretazione intensa, timida, tenera e memorabile che spezza il cuore, il nostro stavolta.

Finite le riprese il suo cuore non resse.

Uno dei giorni più tristi che ricordi. Uno dei giorni in cui la terra avrebbe dovuto fermarsi o forse tremare dall'emozione, dalla rabbia, dalla paura per non avere più quel gigante a reggere sulle sue spalle il peso del mondo.

Parole vuote e vane e le mie.

Non posso trasmettere quel che rappresenta Massimo Troisi ma posso ricordarlo, posso tramandarne le gesta e la poesia.

Con le parole è stato sicuramente più bravo di chiunque quel piccolo diavolo di Roberto Benigni, che con Troisi condivise il set di quel surreale capolavoro che fu Non ci Resta che Piangere.

Vi lascio con la poesia commovente che il premio Oscar per la Vita è Bella scrisse per ricordare il suo amico.

Qui trovate il video, in basso trovate il testo.


Non so cosa teneva “dint’a capa”,
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del Papa,
morto un Troisi non se ne fa un altro.
Morto Troisi muore la segreta
arte di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta
io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di “jamm, o’ saccio, ‘naggia, oilloc, azz!”
era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz.
“Non si capisce”, urlavano sicuri,
“questo Troisi se ne resti al Sud!”
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Holliwood!
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino,
e non m’ha mai parlato della pizza,
e non m’ha mai suonato il mandolino.
O Massimino io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo
di quello dell’amato San Gennaro 

Se avete amato Massimo Troisi e non avevate ancora scoperto questa poesia in questo momento state sorridendo mentre vi commuovete.

Lo so.

E' tutta colpa di quel timido genio nato a San Gregorio Armeno.

Sort:  

Era un mio concittadino, un fenomeno del cinema, non aveva bisogno di parlare, bastava qualche verso strano e un'espressione che era tutto un programma per farti ridere... Gran bel post, complimenti serialfiller...
Anche se vale poco, ti sei meritato il mio voto, buona giornata.

Te l'avevo detto che saremmo andati daccordo no?!
Ogni voto vale tantissimo quando nasce dalla stima e dall'apprezzamento.
Spero che anche grazie a questo post i molti che amano Troisi riescano a ricordarlo e chi non lo conosce voglia trovare modo e tempo per farlo.
Grazie di essere passato!

Prego, ti seguo e ti voto...

Grazie serialfiller
Bellissimo ricordo
Grazie anche per la poesia, che riporti, di Benigni
Ciao
Alla prossima 👍

Grazie a te per averla apprezzata.
Se mi chiedessero di scegliere quale "verbo" diffondere nella vita scegliere quello di Troisi.
Unico.

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