L'ISTAT ha sentenziato che l'Italia è un paese di anziani, ma guardiamo anche il lato positivo della cosa

in #ita6 years ago

L'altro ieri, mentre ero in auto e stavo tornando a casa da lavoro, su un programma radiofonico ho sentito la notizia dello studio annuale dell'ISTAT, sulla situazione demografica Italiana.

Il dato che ha colpito di più, anche se non è certo una novità, è che l'Italia con 168 anziani per ogni 100 giovani, è demograficamente il secondo paese più vecchio al mondo, secondo solo al Giappone.
Anche la popolazione totale è in calo, (per il terzo anno consecutivo) dato che i nuovi nati sono di numero inferiore ai decessi e la popolazione totale si attesta sui 60,5 milioni di persone.

A seguito di questi dati ho letto e sentito tante opinioni negative e allarmistiche a riguardo, ma io non voglio soffermarmi sulle questioni sfavorevoli (e sono tante) perchè in rete troverete tutto; io invece vorrei mostrarvi il mio punto di vista e vedere il bicchiere mezzo pieno di questa situazione.

Prima di tutto, se l'Italia è un paese di "vecchi", vuol dire soprattutto che qui si vive più a lungo di qualsiasi altro posto al mondo!
Infatti la nostra aspettativa di vita alla nascita è altissima. Questo semplicemente perchè siamo un paese dove le persone generalmente vivono bene sotto vari aspetti.


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[Immagine CC0 creative commons] LINK

In primo piano vorrei mettere la sanità italiana. Seppur agli onori delle cronache vengono messi in risalto i casi di malasanità (che purtroppo capitano ancora troppo spesso), dobbiamo renderci conto che in Italia abbiamo una copertura sanitaria totale, di alta qualità e accessibile a tutti i ceti sociali in egual modo! Per noi sembra normale che un povero anziano (ma anche un giovane ovviamente), appena si sente male possa essere curato in un pronto soccorso, visitato dalla guardia medica alle 2 di notte, visitato a casa dal medico di base, essere assistito domiciliarmente e tutto questo in modo gratuito, o quasi; ma in tanti altri paesi tutto questo non esiste, perchè o il servizio è carente, parliamo di paesi poveri, o dove esiste tutto questo appena citato, ha un costo e non tutti possono permetterselo.

Un altro motivo della nostra longevità è sicuramente l'alta qualità del cibo presente sulle tavole degli italiani e l'adozione della dieta mediterranea (bene immateriale protetto dall'UNESCO).
Questa dieta ci regala una vasta varietà di alimenti che apporta tutte le proprietà nutritive necessarie e limita l'uso di alimenti "dannosi" per il nostro corpo. Infatti molte ricerche mediche hanno dimostrato che questo regime alimentare, abbassa notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari e l'incidenza dei tumori.

Un' altra qualità dell'italiano medio, è che da sempre è un grande risparmiatore.
Risparmi tenuti da parte per momenti difficili e quale momento è più difficile se non quando si è anziani e magari anche malati? Grazie a questi risparmi, molti anziani ora possono permettersi cure avanzate, pagare badanti o una retta la casa di riposo.

Anche in questo periodo non fiorente dal punto di vista economico, conosco molta gente che pur non guadagnando molto o lavorando saltuariamente, cerca di fare la formichina e questo lo trovo un bene, fortunatamente è un fatto culturale che ci viene tramandato dai nostri nonni per l'appunto centenari o quasi.

Con questo post non voglio assolutamente minimizzare i problemi che ci sono in Italia (tanti), molti dei quali appunto non aiutano i cittadini a formare famiglie e a procreare, ma una volta tanto volevo anche mettere in risalto degli aspetti positivi che ci sono ancora nel nostro paese, ma soprattutto di chi lo abita.

Sort:  

Non per fare il guastafeste, solo per mettere i puntini sulle i.
La speranza di vita alla nascita e la vita media sono misure che non permettono di inquadrare correttamente se in un paese si viva bene oppure no. L'indice più importante è la durata media della vita in salute, cioè quanti sono mediamente gli anni che una persona vive senza essere malata cronica o grave. E l'Italia non è messa bene, perchè è sotto la media europea (ITA/EU 59.2/61.4 uomini - 57.3/61.5 donne). Significa che un italiano vive il 74% (se uomo) e il 67% (se donna) della sua vita in salute, mentre la media europea è 79% e 74%. Questo dato getta anche una luce diversa sulla sanità italiana e sull'accanimento terapeutico tipico dei paesi fortemente cattolici, probabili responsabili di un'aspettativa di vita e una vita media più alta, ma di una vita sana bassa.

Daccordissimo con te.

Nessun guastafeste, anzi grazie per il contributo. La percentuale che hai dato te è dovuta anche al fatto che gli italiani appunto vivono di più e non di poco, per esempio per prendere due nazioni "importanti" dell'Europa tipo Germania e Inghilterra, gli Italiani vivono in media 5 anni di più e sono tantissimi se ci pensi. Però è ovvio che in quei 5 anni in più gli italiani sono meno in salute perchè ormai molto vecchi e questo fa che la media della vita in salute di chi vive in Italia si abbassa un pochino rispetto agli altri. Ma se vivono di più anche di 3 anni dei francesi e 6 anni in più degli americani... vuol dire che qualcosa meglio di loro abbiamo!

Ottimo post che ci fa guardare per una volta ai punti di forza del nostro paese, visto che di solito ci lamentiamo sempre di tutto...e invece, come hai sottolineato, abbiamo tanto per cui ringraziare!

Ho commentato in generale quindi rimando al commento generale il mio pensiero.
Però voglio ribadire che i nostri innegabili punti di forza sono vani senza una visione d'insieme che ci faccia crescere.
Se siamo cosi "vecchi" e non solo anagraficamente proviamo a risolverli i problemi e non a crearne altri o cullarci su queste piccole soddisfazioni o saremo destinati a soccombere.

Grazie! Purtroppo in Italia ci sono molti problemi, ma come dici te abbiamo anche tanto per cui ringraziare, abbiamo una cultura e delle basi solide (anche per quanto riguarda il sociale) che quasi tutto il mondo ci invidia, basi da cui dobbiamo avere la forza di ripartire.

La longevità presenta diversi problemi. Non guasterebbe un ricambio generazionale più rapido. Non dico di tanto… Ma comunque il generale invecchiamento della popolazione (tipico dei paesi “ricchi”) non dovrebbe essere visto come un fatto positivo per l'umanità. Direi piuttosto che è un effetto collaterale del “troppo benessere” — e il “troppo benessere”, nel senso ricavabile dalla nostra condizione, non va considerato in modo scontato qualcosa di positivo per la specie.

Essere una popolazione longeva non è solo un vantaggio perché si arriva ad essere centenari, ma vuol dire soprattutto essere una popolazione che ha la possibilità di invecchiare agevolmente e per esempio non morire a 45 anni per malattie cardiovascolari o a 55 anni per un tumore come in altri paesi succede più spesso che in Italia perché il loro paese è meno sviluppato del nostro dal punto di vista economico, sociale e culturale.

Arrivare centenari in salute è un vantaggio (evolutivo?) per la specie umana? Che l'“età adulta” effettiva inizi sempre più tardi (e quindi anche, grazie che uno vuole vivere di più se la “vita” inizia sempre più tardi) è una cosa buona da un punto di vista sociologico e, di nuovo, in senso più ampio per il futuro della specie umana? La mia risposta a queste domande è un no. Un no con riserve o cavilli vari, ma in linea di massima è un no. Salviamo le singole vite, le portiamo a 100, 120, 140, … vedi tu a quanto vuoi arrivare in salute… ma stiamo danneggiando la specie umana. La tecnologia è quello che ci salverà (forse)… a patto di avere facile accesso ad essa. Noi non ci saremo, ma non invidio per niente chi vivrà il futuro verso cui sembra ci stiamo dirigendo. Siamo in corsa, quindi tutto può cambiare… anche per il meglio — ma in realtà anche per il peggo… Chissà.

Bellissimo post ma io sono pessimista (o forse realista) sul nostro paese.
Fra 10 anni che paese saremo?
Di questo passo saremo un paese ancora più vecchio e sicuramente più povero e ricco di miseria sociale.
Perchè siamo sempre più vecchi e poveri?
Semplice.
I nostri giovani scappano perchè qui non hanno possibilità di emergere e i nostri genitori e nonni restano a tenere su la baracca.
Il nostro sistema previdenziale imploderà.
Tutto ciò che oggi i trentenni / quarantenni /cinquantenni acquisteranno in Italia fra 10 anni saranno beni impossibili da vendere perchè non ci saranno acquirenti se non acquirenti esteri o magnati piglia tutto.
Che fine faremo?
Non una bella fine.
Senza un cambio di rotta siamo destinati a diventare gli zimbelli d'Europa, nonostante la nostra arte di arrangiarci che forse prima poteva essere una risorsa mentre oggi è solo un tirare a campare che fa male a tutti e non fa bene a nessuno.

Grazie per il tuo contributo. Guarda sia come premessa, che alla fine del post ho sottolineato che in Italia ci sono grossi problemi che se non risolti possono pregiudicare il futuro di questo paese, però dato che si pone l'accento sempre sulle cose negative, io questa volto ho voluto evidenziare alcune, delle comunque tante, cose buone e basilari che la nostra società e cultura ci offre.

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