C'erano una volta i sindacati

in #ita5 years ago

Leggo questa notizia sul Fatto, ma diciamo che può considerarsi l'ultima di molte altre che avevo letto in precedenza. Qualche mese fa una nota sigla sindacale era addirittura "scesa in piazza" contro il reddito di cittadinanza.

Al di là dei regolamenti interpretativi, di alcuni concetti che io stesso contesto, degli articoli giornalistici stile fake news, di analisi di efficacia o efficienza tutti da verificare, si sta facendo qualcosa di nuovo. Per almeno 30 anni, se non di più, si è scelta la strada, pienamente legittima e logica, di dare i soldi alle aziende. Dopo tutti questi decenni non mi pare che i risultati siano stati ragguardevoli, per non dire che si era creato uno status di tossico-dipendenza, per cui le aziende aspettavano gli aiuti, come i saldi estivi o invernali, altrimenti ciccia.

Oggi si è scelto di fare qualcos'altro, che poi sia giusto o sbagliato non lo so, lo vedremo o inizieremo a vederne i risultati in termini misurabili tra 12 mesi.

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immagine creative commons cc0

In questo contesto storico i sindacati, di cui ci si dimentica che in Italia sono politicizzati, emergono le storture che fanno riflettere. Mi sono andato a riguardare un po' che mai avranno fatto i sindacati quando i rappresentati del passato governo prendevano a picconate l'articolo 18, davano soldi alle banche ma whoopsie, per i risparmiatori, a loro dire distratti, sono rimasti gabbati. Beh sostanzialmente nulla, o al limite un pigolio mediatico.

D'altronde il 4 marzo 2018 i nodi su queste cose sono venuti al pettine nelle cabine elettorali. Probabilmente Renzi credeva, come per altro era successo in passato, che gli italiani avessero dimenticato. Ed invece qualcosa è cambiato anche su quel fronte.

Curiosamente nei 5 anni di governo di sinistra abbiamo visto molte cose di destra, mentre ora che il governo ha, o si presume avere, quantomeno una costola di destra, si fanno cose di sinistra.

La domanda è, i sindacati sono presenti per tutelare i diritti, si ma di chi? Hanno ignorato gli interinali per oltre un decennio come persone di serie B, che poi pure dopo non è che si sia fatto molto. Le sedi si sono trasformate in CAF ed è diventato il vero business, il resto sembra quasi un rumore di fondo. Tesseramenti in crollo e sempre meno fondi, d'altronde se devi pagare per una roba di cui ti rendi conto sia inutile, non la paghi.

Fino agli anni 60 e 70 sono stati importanti, senza la loro presenza e lotta oggi saremo come negli Stati Uniti dove il rischio d'impresa è direttamente scaricato sul povero tapino di turno, per cui ti ritrovi gente che deve lavorare dalle 12 alle 16 ore al giorno per "stare a galla". La spaccatura in correnti politiche però è stata la fregatura italiana. Cioè oggi scendono in piazza perché questi non sono politicamente vicini, non per il valore del concetto in se.

Forse sarebbe il caso di passare un colpo di spugna e creare il sindacato, voce singolare, poi con le varie strutture di settore, metalmeccanico, edilizia eccetera, ma come entità unica che si siede al tavolo delle contrattazioni con chicchessia con tutto il peso, quello si politico, ma non di una corrente di partito, ma dei lavoratori tutti che siano di destra o sinistra, extracomunitari o sovranisti.

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