Ebollizione in corso.

in #ita6 years ago (edited)

Mentre nei mesi precedenti si è assistita ad una escalation di cannonate mediatiche dall'estero al debito italiano, prontamente amplificate dai pennivendoli italiani, sul suolo italico veniva demansionata una notizia decisamente più importante a livello europeo se non addirittura mondiale.

Infatti per trovare notizie in lingua italiana ho dovuto ricorrere a san Google che tutto scova e memorizza, viceversa sui giornali, almeno quelli inglesi e americani, era ben in evidenza. Deutsche Bank avrebbe un equilibrio talmente precario da far presumere che possa essere la genesi della prossima crisi finanziaria mondiale.

Sul suolo americano la Federal Reserve ha classificato la banca tedesca come problematica, ovvero in uno stato piuttosto critico tale da rischiare di creare rischi di forte instabilità al sistema finanziario statunitense. Per questo è stato deciso di limitarne le attività. Non è il classico declassamento, che pure è avvenuto, delle agenzie di rating, è proprio un atto formale.

A nulla è valso l'annuncio del taglio di 7000 posti di lavoro e la chiusura di alcune attività sul suolo europeo. Sono ben più interessanti le parole dell'amministratore delegato:

«Vogliamo rafforzare la nostra attività nel settore del Private & Commercial Banking. Mentre abbiamo deciso di ritirarci dalla Polonia e dal Portogallo, ci stiamo concentrando sul nostro franchising in Italia e Spagna. In entrambi i paesi siamo rilevanti ed eccellenti, ciò che ci rende una delle principali banche estere».

Curiosamente i due stati maggiori tra i PIIGS detengono l'interesse della massima carica della principale banca tedesca, tanto da concentrarsi su di essi. E' chiaro che questi si muovo solo dove c'è trippa per gatti, e se il focus è l'Italia due domande in proposito ce le dovremo fare.

boiling-over-of-milk-2474181_1280.jpg Immagine CC0 Creative Commons

Uno dei problemi che ha indotto la Fed a intervenire sono l'enorme massa di derivati in pancia all'istituto tedesco, una cifra spropositata. 48000 miliardi di crediti spazzatura (20000 secondo ammissioni della stessa banca) cioè 14 volte il prodotto interno lordo della Germania. Per capire con un raffronto di cosa stiamo parlando, le vituperate banche italiane tutte assieme, hanno una esposizione su crediti inesigibili pari a 270 miliardi, ovvero quasi il 18000% in meno della sola banca tedesca.

Prima o poi il casino scoppia perché i crediti non saranno rimborsati diventando a sua volta ammanco di capitale e perdita per gli interessi che avrebbero dovuto generare profitto. Quello che succede dopo è probabile che sia una déjà vu della crisi americana di dieci anni fa, ma con riverberi sicuramente differenti. Infatti gli Stati Uniti si stanno preparando all'impatto tentando proprio una fortificazione del sistema produttivo e commerciale interno e arginando il rischio della succursale germanica passandola al setaccio con la massima attenzione.

Sul fronte europeo sembra tutto fermo, la Merkel dissimula sull'argomento, talvolta usando l'Italia (uscita dall'euro) come distrazione di massa specie considerando l'assetto populista del nuovo governo, ed è probabile che nei mesi prossimi vedremo un valzer tra dichiarazioni accomodanti e feroci. Nel frattempo si tira a campare, visto che nel 2019 Draghi sarà sostituito, quasi sicuramente secondo i rumors, da un omologo tedesco che molto probabilmente si troverà a gestire la questione in palese conflitto di interessi.

Le mosse potrebbero essere la nazionalizzazione in barba alle norme europee, e pagate da tutta l'eurozona in proporzioni, quindi un salasso per l'Italia. Ma non è escluso che nel caso peggiore questa sia la causa della morte dell'euro, proprio grazie ad una repentina uscita della Germania dalla moneta unica, utilizzando l'impianto come un reset di sistema. Motivo per cui i due economisti della Lega, Borghi e Bagnai, parlano insistentemente di preparazione e di piano B.

A quanto pare siamo ancora in stato di ebollizione, ma prima o poi il boling point verrà raggiunto, quando è difficile da sapere perché i crediti non scadono tutti assieme. In più la mole gigantesca del soggetto rende complicato disegnarne i contorni. Se pensiamo che Parmalat andò avanti per decenni, in questo caso possono volerci anche alcuni anni, perché la cifra così grossa prima o poi avrà sicuramente un effetto moltiplicatore nella voce perdite.

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A proposito di ebollizioni... che ne pensi del referendum svizzero - che si terrà domenica - e della relativa disinformazione e manipolazione mediatica in atto?

ah...infatti non sapevo nulla, questa notizia non l'avevo propria vista o sentita . Mo leggo, grazie!

Come differenzi ebollizione da boiling point?

lol in effetti sono la stessa cosa.

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