Dell’Amore e di altri Demoni

in #life6 years ago (edited)

dell'Amore e di altri Demoni

Nella turbolenta fase adolescenziale approdai per sbaglio a questo testo un pomeriggio d’estate. Mi sono sempre lasciato deviare, nel comprare un libro, dalla copertina, dall’impaginazione, dalla sensazione che mi dava a livello tattile ma anche dal profumo della carta stampata di cui era fatto. Tutte banalità poco riconducibili al contenuto, ma che inconsciamente mi hanno sempre guidato verso il testo di cui necessitavo in quel momento.

Sempre … tranne quella volta!

Auryn

Auryn, un moderno Ouroboros

Quella volta, come facevo sempre, dopo essere stato attratto da quanto appena descritto, lessi anche l’abstract in quarta di copertina. Non avevo mai fatto difficoltà a immergermi in una lettura, il mio primo libro a otto anni contava ben 400 pagine. Ricordo l’espressione allibita dei miei quando mi videro alle prese con quel tomo che facevo quasi fatica a reggere. Ma come si fa a non finire “La Storia Infinita”, dopo che anni prima la sua trasposizione cinematografica mi aveva letteralmente ipnotizzato. Certo rivederlo oggi fa un certo effetto perché siamo abituati a ben altri effetti, ma da bambino crescere e diventare adulto come Atreiu o impavido come si dimostrò Bastian erano diventate le mie massime aspirazioni. “Adulto” poi… ora mi viene da sorridere, avrà avuto 11 anni.

La mia versione era con l’Aurin ben inciso sulla copertina rigida bordeaux e all’interno il testo in verde si alternava a quello in rosso per distinguere tra la “realtà” e la descrizione di Fantàsia. Buffo, perché sento ancora la sensazione della stoffa pelosa di cui era fatto il libro. Ricordo in modo così vivido i due colori del testo stampati su una bella carta spessa, ruvida e con una tonalità gialla che ne rendeva la lettura così piacevole.
La Storia Infinità mi insegnò che le trasposizioni cinematografiche differiscono a volte così tanto dai romanzi da cui attingono, da trasformali quasi in un’altra storia. In quel caso la pellicola si fermava semplicemente a circa metà del libro. Per chi lo ha letto, se non ricordo male, il film si ferma alla lettera M, mentre il romanzo arriva fino alla Z. In realtà tutta la parte più educativa per un ragazzino di quell’età cominciava proprio dalla lettera M in poi. Ma nel primo film non se ne faceva minimamente menzione. Il bieco tentativo di realizzare la seconda parte in un nuovo film, mi fece pentire di averlo visto.

Amarganta

Uno dei pochi motivi che mi fecero comunque apprezzare la seconda pellicola fu proprio Amarganta: “La Città d’Argento”. Una Venezia ripensata. Ma poi, quello che mancava davvero, era tutto il tremolio psicologico di Bastian. Una volta cominciata la ricostruzione di Fantàsia infatti, aveva dato avvio anche a tutta una serie di sue modifiche fisiche che lo avevano trasformato profondamente anche a livello intellettuale. Bastian Non era più quel ragazzino minuto che doveva scappare dai teppistelli della scuola, ma un muscoloso giovane Tarzan della Giungla pronto a battersi anche con un Leone. Michael Ende in quella storia aveva nascosto così tanti messaggi positivi per un ragazzino che non potevano e non dovevano essere ridotti a una serie di sfere che uscivano dal cervello del protagonista a ogni desiderio che esprimeva. Il primo era un piccolo capolavoro anche se troncato, il secondo era una mera banalizzazione di qualcosa che poteva essere straordinario.
Ciò nonostante, avevo trovato un’oggetto di culto da porre un gradino più su del primo film. Insieme a quel PODIO avevo anche scoperto il valore di un libro e la mia passione per la lettura.

Galeotto fu quell’incauto acquisto

Come tutte le passioni che si rispettino manterla in vita voleva dire anche attraversare momenti bui. Questo ci riporta all’incipit. Quel pomeriggio di Agosto comincai a leggere avidamente il libro di Marquez aspettandomi di trovare la storia di cui avevo fantasticato assaporando l’abstract. Ma al diminuire delle pagine da leggere, contemporaneo allo sbilanciarsi del peso del tometto sulla mano sinistra, quella storia faticava ad emergere. Non seppi mai come andrò a finire! La delusione fu tale e tanta che credo non lo saprò mai.
Il punto è che quel banale evento mi strappò alla lettura per quasi tre anni. Ora il volumetto giace ben visibile nella mia libreria a monito: non sempre ciò che pensiamo di aver compreso si rivela ciò che ci saremmo aspettati!

Al fato si sa, non manca certo il senso dell’ironia

Caso volle che a restituirmi il piacere mal tolto fu un’altro inganno. “La spada di Shannara” di Terry Brooks. Scoprii il raggiro in un modo che, senza quel poco di humor di cui sono dotato, avrei definito imbarazzante. Parlando con un sapientino di una decina di anni ( quattro e qualcosa meno di me ), gli rivelai di aver letto il primo della fortunata serie di Brooks, perché il ragazzino aveva mostrato un certo interesse per le ambientazioni fantasy. “Ma quel libro è un riassunto, tuonò la sua voce, una banale copia del Signore degli Anelli, che io ho appena finito di leggere!”. Dieci, undici anni al massimo e aveva appena terminato 1200 pagine del libro che diede vita a un genere intero, non potevo crederci.
Questa volta però quando uscì il film, la sensazione fu diversa dall’altra. La pellicola di Jackson aveva un evidente scopo altro rispetto al testo di mezzo secolo prima. Come si poteva mettere a confronto un poema epico, encomiastico al pari dell’Eneide, con un film fantasy? il fantasy ormai era un genere ben solido e con delle regole ben precise. Talvolta qualcuno si prendeva la briga di modificarle o rivederle, ma nella sostanza erano più che universalmente accettate. Non si doveva più convincere nessuno. Non so se si è intuito ma la trilogia di inizio millennio mi fece impazzire.


He-Man
fonte

He-Man

Una morale come i finali anni ’80? Il nostro eroe infoderata la spada alle sue spalle diceva cose del tipo: “ Ragazzi in questa puntata avete visto il prode BattleCat infilare i suoi artigli in una presa per usarne l’elettricità contro Skeletor. Non fatelo a casa! ”:

Un’inganno mi sottrasse un piacere che un altro inganno si prodigò a restituirmi. Nella vita ne troveremo ancora molti, forse l’importante è ciò in cui li trasformiamo!

Sort:  

Se non porti a termine la lettura del libro di Marquez....sarà una storia infinita per te. Fallo 😃

Ma tu l'hai letto? Io ancora ho il terrore eheheh

Che bell'articolo! Mi ha riportato all'infanzia, la mia copia de "La Storia Infinita" non era bella ed elegante quanto la tua, fu un libro acquistato a poco prezzo in una bancarella dai miei genitori, perché ai tempi non stavano messi troppo bene a livello economico ma mia madre voleva che io e mia sorella leggessimo tanto - quindi comprava libri talvolta un po' consumati, di seconda mano e usavamo tanto i prestiti tra amici (un'ottima condivisione, non credi? E poi, anche il libro un po' invecchiato dal tempo ha il suo fascino!). Rimasi incantata dal libro, ovviamente anche io avevo visto il film e mi ero già abbondantemente spoilerata la triste vicenda di Artax... traumi infantili della nostra generazione!

La mia seconda esperienza fantastica fu proprio Il Signore degli Anelli, poi lessi Il Nome della Rosa di Eco e rimasi incantata.

Ultimamente mi è capitato di fare un'altra ottima esperienza: ho visto il fim I am Legend e sono rimasta traumatizzata - forse senza ragione, ma a vita. Adesso mi vengono gli attacchi di panico ogni volta che qualcuno dei miei amici propone di rivederlo. Grande sorpresa e iniziale sconforto, quindi, quando il mio fidanzato decide che per farmi superare il trauma io debba leggere il testo originale da cui è tratto il film, un libro di Matheson, e me lo regala. All'inizio volevo piangere, poi ecco l'inganno dell'industria cinematografica farsi via via più chiaro: il libro è una scoperta fantastica, lo leggo tutto d'un fiato e ne rimango positivamente colpita. Rileggerei il libro con piacere, non rivedrei il film per nessun motivo al mondo!

Grazie per la condivisione!

Beh dai il valore dei libri glielo diamo noi leggendoli. E come insegna il Signor Coriandoli proprio nel La Storia Infinita, ogni volta che lo apri è una storia nuova.
Poi si a quell'edizione sono affezionato in modo particolare per tutti i motivi di cui sopra. Che brava tua mamma. Aveva ragione. Leggere ti fa vivere mille vite che altrimenti non avresti conosciuto. Quanto ai libri prestati purtroppo non sono mai riuscito a farlo. Cioè usati ne ho comprati a dozzine, ma non sono mai riuscito a prestarli perché forse troppo avidamente non riuscivo a separarmi dagli amici incontrati tra una pagina e l'altra.
Si il Nome della Rosa è incantevole. Altro incontro delle medie. Lo lessi dopo aver visto il film con Sean Connery.
Ahahahah come mai attacchi di panico? Il libro causa film non l'ho mai letto e tantomeno preso in considerazione. Ma visti i tuoi gusti se dici che ne vale la pena ci faccio un pensierino.
Grazie a te per essere passata e scusa il ritardo della mia risposta.
Appena esci dall'asilo ti aspettiamo nel gruppo scienze. Mi stanno chiedendo di te.

Mi e' piaciuto tantissimo..... io posseggo l'Auryn sotto forma di pendente

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