Raymond Carver, il mio poeta preferito

Raymond Carver (Stati Uniti - 1938-1988) è uno dei più grandi scrittori contemporanei.
Accanto al mio letto c'è il suo libro di poesie. E quasi ogni sera nel leggo (o rileggo) qualcuna. Carver con i suoi racconti e con le sue poesie mi accompagna da tanto tempo.
Raymond Carver ha avuto una vita complessa e spesso difficile, minata dall'alcolismo per molti anni.
Ma ad un certo punto della sua vita, dopo lavoro attento e profondo sulla scrittura, ha avuto un successo letterario mondiale.
Raymond Carver è conosciuto soprattutto per i suoi racconti, ma come vedremo le poesie sono strettamente collegate al suo narrare, alla sua vita artistica.

La sua scrittura è geniale e sorprendente, pur raccontando della vita quotidiana e forse proprio per questo.

Raymond Carver è noto per aver dato l'avvio al Minimalismo letterario, anche se questa definizione gli stava stretta e non era molto amata dal nostro.

La straordinarietà della sua scrittura sta nello sguardo sulla vita americana, sulla propria vita, uno sguardo che diventa universale grazie alle soluzioni narrative che rendono l'insolito naturale.
Le poesie e i racconti di Carver sono una continua sorpresa.
E le poesie sono come dei racconti.
Non a caso una delle sue raccolte venne intitolata Racconti in forma di poesie (1985). Questa raccolta si affianca alle altre tre: Voi non sapete cosa è l'amore (1983), Blu oltremare (1986) e Il nuovo sentiero per la cascata (1989 - postuma) In Italia queste raccolte sono pubblicate da Minimum Fax.

Nelle sue poesie come nei suoi racconti, il procedere è tranquillo, "normale", quasi un flusso lievemente ipnotico, poi il flusso diventa torrente, fiume, a volte cascata, nel senso che succedono eventi che spiazzano, eventi legati alla natura umana così carica di inaspettati comportamenti devianti.

Le poesie di Carver sono una parte di quello che cerco nella letteratura: la sorpresa e l'insolito che nascono dal comportamento di tutti i giorni, la sorpresa e l'insolito possibili, non grotteschi o fantastici.

Sono un lettore accanito e amo molto la letteratura americana contemporanea (ma non solo, amo anche i francesi, alcuni italiani e così via per decine e decine di scrittori...). Ho conosciuto la produzione letteraria di Carver una ventina d'anni fa e non me ne sono più staccato.

Ricordo che il regista Robert Altman fece il film *Short cuts" ("America oggi") nel 1993, un film tratto da una sua poesia e da alcuni racconti.
Questo film vinse il Leone D'Oro alla 50° Mostra Cinematografica di Venezia.

Scrive la scrittrice Tess Gallagher (moglie di Carver e curatrice delle sue opere) parlando della raccolta che racchiude tutte le poesie, Orientarsi con le stelle (2006 - ed Minimum Fax)

Ray aveva scritto poesia e narrativa in parallelo sin dal 1957.
Questa raccolta, che copre un periodo di oltre trent'anni, ci permette di comprendere come la poesia non fosse qualcosa cui si dedicava negli intervalli tra un racconto e l'altro. Era piuttosto la corrente spirituale da cui muoveva per scrivere i racconti grazie ai quali, dopo la morte, sarebbe stato definito dal Guardian di Londra "il Cechov americano".
(...) Di fronte alla poesia che finiamo per amare, e a quella di Ray in particolare, a un certo punto c'è una resa, e la coscienza dell'io che parla in quei versi ci entra nel sangue, per tornare a fluire nella nostra vita.
Siamo grati quando un poeta ci regala nuovi modi di pensare e di sentire in campi già battuti, siamo riconoscenti per la luminosità stessa che costituisce quella nuova modalità. (trad. Riccardo Duranti)

E' difficile scegliere una poesia perché è l'insieme delle sue poesie che ti fa entrare nel suo mondo (come per molti poeti e molte poetesse).
Vi propongo due sue poesie che in qualche maniera colgono il suo stile, la sua linfa, colgono quella luminosità di cui parla Tess Gallagher e colgono anche quella specie di motto tratto dallo scrittore Isak Dinesen "Senza speranza e senza disperazione" citato dalla stessa scrittrice a proposito del suo Ray e della sua poetica.

Felicità
Talmente presto che fuori è ancora quasi buio.
Sto alla finestra con il caffè
e le solite cose della mattina presto
che passano per pensieri.
A un tratto vedo il ragazzo e il suo amico
venire su per la strada
per consegnare il giornale.
Portano il berretto e il maglione
e uno la borsa a tracolla.
Sono così felici
che non dicono niente, questi ragazzi.
Mi sa che se potessero, si prenderebbero
sottobraccio.
Il mattino è appena sorto
e stanno facendo questa cosa insieme.
Avanzano lentamente.
Il mattino si fa più luminoso,
anche se la luna pende ancora pallida sul mare.
Una tale bellezza che per un attimo
la morte e l'ambizione, perfino l'amore,
non riescono a intaccarla.
Felicità. Arriva
inaspettata. E va al di là, davvero,
di qualsiasi chiacchiera mattutina sull'argomento.
(Trad. Riccardo Duranti)

La nostra prima casa a Sacramento
Una cosa mi è ben chiara adesso: fin da allora
i nostri giorni erano contati. Dopo la prima settimana
nella casa già arredata
con le cose di un altro, è arrivato un uomo
una sera con una mazza da baseball. E l'ha pure alzata.
Ma io non ero l'uomo che lui credeva che fossi.
Alla fine sono riuscito a convincerlo.
Si è messo a piangere dalla frustrazione appena sfumata
la rabbia. Nulla a che fare con
la mania per i Beatles. La settimana dopo certi amici
incontrati nel bar dove bevevamo tutti
portarono a casa nostra certi amici loro...
e giocammo a poker. Ho perso i soldi per la spesa
con uno sconosciuto. Che poi si è messo a litigare
con la moglie. Per la frustrazione
ha sfondato a pugni la parete della cucina.
Poi anche lui è sparito dalla mia vita per sempre.
Quando abbiamo lasciato quella casa dove niente
funzionava più, siamo partiti a mezzanotte
con un rimorchio a nolo e una lanterna.
Chissà cosa avranno pensato i vicini
vedendo una famiglia lasciare la casa
nel cuore della notte?
La lanterna che si muoveva dietro le finestre
senza tendine. Le ombre che si spostavano di stanza
in stanza raccogliendo le proprie cose in scatoloni.
L' ho visto di persona
come può ridurre un uomo la frustrazione.
Può farlo piangere, può fargli sfondare
una parete a pugni. Può fargli sognare
una casa tutta sua
alla fine di una lunga strada. Una casa
piena di musica, agio e generosità.
Una casa che non è stata ancora vissuta.
(Trad. Riccardo Duranti)

(Con questo post partecipo al Contest di @fulviaperillo " Preferenze poetiche")

Le foto sono dell'autore