Mondo Teatro 1° puntata - Curiosità storiche, scaramanzie e aneddoti

in #theatre5 years ago (edited)

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Il Teatro, come il Cinema, è un lavoro di equipe: regista, attrici, attori, macchinisti, tecnici audio, tecnici luce, direttori di scena, scenografi, scenotecnici, costumisti, elettricisti, trovarobe, organizzatori e altre figure professionali.

Ma prima di parlarvi di questioni complesse e ponderose come per es. il lavoro dell’attore, l’allestimento dello spettacolo, la drammaturgia, il lavoro del regista, la tecnologia nel teatro e nelle scenografie e così via, voglio partire da cose più simpatiche e diciamo “leggere” che però sono parte del Mondo Teatro, il mio mondo artistico e lavorativo.

Scaramanzie
Esistono alcune scaramanzie che fanno parte della Storia del Teatro.

E poi ogni attore o attrice ha delle proprie scaramanzie personali, come succede anche in altri campi (nello sport, per es.)
Nella mia compagnia, per esempio, abbiamo un gesto augurale per ogni spettacolo.

Iniziamo dai colori vietati
In Italia il colore che porta sfortuna (se usato sul palco) è il Viola.
Il motivo risale al Medioevo.
Il viola è il colore dei paramenti liturgici nel periodo di Quaresima.
Nel Medioevo, durante la Quaresima, erano vietate tutte le rappresentazioni teatrali. Questo significava non lavorare ed ecco spiegata la causa di questa superstizione.

Il colore che porta male in Francia è il verde, perché pare fosse il colore del vestito che Moliere indossava quando morì sul palco recitando Il malato immaginario.

Nel mondo teatrale anglosassone il colore “proibito” è il blu (a meno che sia accompagnato dall’argento).
Un tempo i vestiti con questo colore erano costosi, ma piacevano al pubblico.
Succedeva così che alcune compagnie non troppo ricche si indebitassero per acquistare stoffe blu e spesso fallissero. L’argento significava che la compagnia era in buona situazione economica.

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Frasi di buon auspicio
In Italia non bisogna mai dire agli attori Buona fortunaBuon spettacolo. Guai!!
Il migliore augurio è dire Merda! oppure Tanta merda!.
Perché? Da dove deriva questa usanza colorita?
L’usanza deriva dal secolo XVII quando a Teatro si andava con le carrozze.
Se c’erano tante carrozze, ovvero tanti cavalli, ovvero tante cacche di cavallo voleva dire che c’era tanto pubblico, quindi lo spettacolo aveva successo.

Si può anche usare l’augurio In bocca al lupo! a cui si rispondeva Crepi il lupo!, ma oggi preferiamo rispondere Viva il lupo!.
Vale anche l’augurio In culo alla balena!

In Inghilterra invece l’augurio è Break the leg! (Spaccati una gamba!).
Il motivo non è chiaro. Pare derivi dall’atto dell’attore che si inchina al pubblico che lo applaude entusiasta.
Più volte si inchina, più ha avuto successo e più volte si inchina, maggiormente rischia di rompersi una gamba...
In Germania c’è un’espressione simile Hals und Beinbruch! (Rompiti una gamba e il collo!).

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Un’altra superstizione è relativa al copione.
Se il copione cade per terra è sfortuna. Per esorcizzare tale malaugurio, bisogna prendere il copione e sbatterlo tre volte sul palco.

Per me la superstizione è una brutta abitudine che fa anche perdere tempo e tranquillità.
Eduardo De Filippo, ironicamente, diceva:

Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male

Si racconta che Pavarotti, sempre per scaramanzia, quando saliva sul palco (di legno) cercava un chiodo usato (spesso qualche chiodo usato dai macchinisti per allestire la scena finisce nelle fessure delle tavole del palcoscenico).
Quando lo aveva trovato, era più sereno (tanto che sovente si faceva in modo di fargliene trovare uno messo apposta…).

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Diciamo che certi rituali scaramantici sono anche simpatici e servono ad allentare la tensione, ma la sostanza è che lo spettacolo deve essere un buon spettacolo, provato e riprovato, creato nei minimi dettagli.
Non è mai una questione di fortuna (forse...)

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Il personale di sala: le maschere
Perché il personale di sala che accompagna lo spettatore al posto numerato, si chiama Maschera?
I Teatri in Europa erano un luogo di convivialità, di socializzazione oltre che di divertimento ed emozione.
Immaginate un Teatro all’italiana come quelli delle foto: platea, palchi, in alto il loggione, a fianco del palco le barcacce (parlerò del teatro all’italiana in un prossimo post).
Nella platea c’era il popolo meno benestante, sui palchi i nobili e i borghesi, nel loggione altri spettatori (giovani o spettatori meno abbienti).
Spesso si banchettava a teatro e magari si beveva.
Il pubblico era molto “partecipe” e commentava lo spettacolo in tante maniere, a volte anche violente, a volte con azioni veramente pericolose.
Nella platea spesso la situazione diventava agitata e allora intervenivano i “buttafuori” che portavano fuori i più esagitati, con le buone o con le cattive.
Nascevano spesso risse.
Questi “buttafuori” erano mascherati, per non farsi riconoscere, perché quelli malmenati o estromessi potevano un giorno vendicarsi, fuori dal teatro, conoscendo l’identità del “servizio d’ordine”.
Ecco spiegata l’origine del termine Maschere come personale di sala.

Gli spettacoli teatrali e i concerti sono Lo spettacolo dal vivo che ha il fascino dell'irripetibilità.
Ogni spettacolo teatrale è unico.
Hic et nunc

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Le foto sono dell'autore

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Molto interessante, pieno di cose davvero particolari e curiose.

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Il Teatro è un mondo...grazie di avermi letto!

Seguirò queste tue puntate.. È un mondo molto affascinate.

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Potrei leggere per ore quanto descrivi: percepire la tua passione per tutto ciò che è teatro è molto semplice.
Forse quel palco è proprio il luogo in cui @sbarandelli diviene se stesso, quasi come se qui il fiore sbocciare completamente.
Sono felice di aver tirato fuori ciò che avevo dentro. Il bello di essere comunità è anche questo e non solo scambiarsi (freddi) voti.
Alla prossima!

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Grazie caro amico. Così si va per cominciare!. The show must go on!

ottimo post, onore al teatro! Grande @sbarandelli

non conoscevo l'espressione tedesca "rompiti la gamba e pure il collo" ah ah

Bello, veramente interessante, aspetto la seconda puntata. Ora conoscento da cosa deriva il termine "maschere", mi immaggino le violente risse degli "avvinazzati"in platea dei secoli scorsi...Saluti Kork75

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