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RE: "Curare" per se stessi o per gli altri?

in #ita6 years ago

L'autore interagisce coi lettori, i curatori riescono ad arricchirsi garantendo spazio e visibilità agli autori.
E non è forse questo il vero obiettivo di questa piattaforma?

Sono da appena due mesi su steemit, più o meno come te. Vengo dal mondo della comunicazione web e dell'editoria (quest'ultima sta vivendo una forte crisi da molti anni).

Conoscendo il web mi sono avvicinato a questa piattaforma già consapevole di alcuni limiti che avrei trovato, ma mi sono detto: è un modo per seguire alcune applicazioni di questa nuova tecnologia blockchain.

Dopo due mesi di partecipazione posso dire che i limiti che pensavo su steemit sono stati tutti confermati, ora solo dei cambiamenti molto forti dovuti a nuove funzioni della piattaforma potranno far rivedere la mia opinione.

La mia opinione molto negativa su steemit parte dal fatto che io analizzo gli obiettivi editoriali che sono stati posti: cioè nuove opportunità per i creatori di contenuto sia per conquistarsi nuovi lettori sia per migliorarsi attraverso il confronto e il dialogo con altri autori. Non prendo in considerazione altri aspetti (come quelli social comunque validi e interessanti, oppure quelli legati all'investimento in criptovalute, su questo lascio a chi è competente di fare analisi).

La mia critica su steemit è legata al sistema tecnico della distribuzione di valore in criptovaluta. Penso che così non funzioni per gli obiettivi editoriali sopra indicati. Ma non è facile e non penso che il problema sia degli speculatori che si muovono nella piattaforma con i loro intenti (più che legittimi). Il problema - come ho spesso ripetuto - è che risulta necessario ripensare il senso del nostro stare nella piattaforma (in quanto autori). E qui la cosa si sposta su noi, non più sugli aspetti tecnici di steemit.

A me sembra accadere la stessa cosa che mi raccontava un mio amico fotografo che si era iscritto ad un forum di fotografia. Mi ha detto: ne sono uscito, l'unico interesse era sul tipo di obiettivo che avevo usato per fare la foto x, sulle caratteristiche tecniche della mia macchina fotografica, ecc. ecc., nessuno mi ha mai chiesto sulla motivazione del mio fotografare, sulla natura del mio percorso di fotografo. Era scontato per loro che diventare fotografi era solo un fatto di natura tecnica..

Ecco, io penso che diventare degli autori non sia un problema di strategia steemit, o di tecnica di scrittura, che queste vengono dopo un reale confronto sulle proprie motivazioni e sui propri percorsi. Solo così si può raggiungere quella profondità necessaria per la comunicazione non retorica (non scolastica).

Ma naturalmente, questo è solo ciò che penso io ed ha valore solo per me (e per quanti la pensano come me), non ha valore assoluto, non credo di avere nessuna verità in tasca né un'opinione privilegiata.

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Grazie @anedo.
Bello il tuo pensiero e che dirti temo che sia abbastanza condiviso e condivisibile.
A volte un minimo di retropensiero negativo nasce.
Scrivere per ore al giorno (nel tempo libero) pur sapendo che il reward economico non è tale da farti "vivere" di questo e che la ricompensa "umana" è una strada in salita a volte ti scoraggia ma che vogliamo farci?
Se scrivo lo faccio perchè mi piace farlo ma non è questo il problema.
Il punto è:
questo effort se lo impiegassi altrove mi darebbe maggiori soddifazioni?
Boh!
Domanda esistenziale per un povero steemian qualunque!

Secondo me, e l'ho anche detto mi pare, tutti gli sforzi devono essere ottimizzati... se io scrivo un contenuto, questo contenuto deve essere anche riutilizzabile (forse con format leggermente diversi) in altri contesti. Puntare tutto su un'unica piattaforma potrebbe essere un errore.

Le soddisfazioni purtroppo sono difficili da raggiungere (in ogni campo), bisogna lottare e sudare...

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