"Curare" per se stessi o per gli altri?

in #ita6 years ago

Ieri ho affrontato un tema che ha suscitato grande discussione e ringrazio tutti voi per la partecipazione.

Come una grande matrioska di contenuti tutto era nato dalle nuove regole del postIT che avevano a loro volta generato discussioni con post ad hoc di @mad-runner, @stea90, @petrolinivideo e del sottoscritto ma anche suscitato voglia di informare maggiormente con gli ottimi post sul tema curation da parte di @gianluccio e @alexzicky.

Da cosa nasce cosa ed eravamo arrivati al mio post di ieri sopraccitato che era nato dai residui di una discussione nata sull'ottimo post di @stea90 e da un commento di @steemitri.

Dal post di ieri è nato questo come ultima (forse) bambolina della matrioska.

Steemit si suddivide in curatori e autori tendenzialmente e in chi stoicamente prova ad essere sia l'uno che l'altro.

Se per chi scrive è più diretto il pensiero e il retropensiero sul perchè scrivere e per chi scrivere, pur con mille sfaccettature come abbiamo visto ieri, per il curatore il ragionamento è molto meno diretto ed evidente a mio avviso.

Immagine priva di diritti di copyright

Per chi curiamo?

Al contrario della risposta alla domanda "Per chi scriviamo?" qui la prospettiva si ribalta.

Se tendenzialmente scriviamo per noi stessi cullando il sogno di essere letti e apprezzati è vero che se leggiamo e curiamo altri post lo facciamo soprattutto per gli altri, per gratificare gli sforzi altrui.

O forse no?

Mentre leggete questo post starete pensando se votarlo, se proseguire la lettura, se commentare quindi state proiettando le vostre sensazioni verso chi scrive.

Ma pensandoci bene se commenterete questo post lo farete per darmi soddisfazione ma anche per scrivere qualcosa. Nel momento in cui commenterete diverrete di fatto autori, e inizierete a farlo per voi stessi.

Se voterete questo post però sarà inequivocabilmente un modo per mostrare un segno tangibile del vostro apprezzamento nei confronti del mio lavoro.

O forse no?

Ci sarà sicuramente una componente di "bravo!ottimo articolo", ma se mi voterete entro i primi 30 minuti lo farete anche con la prospettiva di poter avere un ritorno economico dal reward di questo post. Magari nello specifico ci sarà poco da guadagnare ma cosa mi dite rispetto a dei post con ricchi reward che magari neppure leggeremo fino in fondo e upvoteremo solo nella speranza di racimolare qualche SP?

Però forse esiste uno strumento disinteressato per curare al 100% ed è il resteem. Ma quanto lo usate? Poco? Tanto?

Usarlo spesso è forse un abuso ed oscura i vostri lavori o gli scorsi post resteemati ma è senz'altro un'opera pia fatta verso un post che si è apprezzato.

Alla luce di tutte queste considerazioni siete ancora sicuri che curiamo per gli altri e non per noi stessi?

Perchè curiamo?

Il discorso qui è forse e finalmente più filantropico.

Come discriminiamo un articolo da un'altro in fase di scelta su cosa leggere?

Come decidiamo se seguire o meno il lavoro di un autore piuttosto che un altro?

Se siamo dei veri curatori non si scappa, dobbiamo leggere i post!

Se l'assioma è vero allora basteranno 5-6 articoli per capire se quell'autore ci parla al cuore, se il suo stile ci intriga o se le tematiche affrontate ci attirano.

Ed è qui che scatta la vera curation probabilmente.

Se state leggendo questo post è forse perchè o vi attira l'argomento affrontato o perchè dalla mia storia su steemit vi sentite garantiti che il mio modo di scrivere possa arricchirvi.

Se tanto mi da tanto la vera curation garantisce che gli autori vengano gratificati da commenti, upvote e tanta interazione.

2 piccioni con una fava.

L'autore interagisce coi lettori, i curatori riescono ad arrichirsi garantendo spazio e visibilità agli autori.


E non è forse questo il vero obiettivo di questa piattaforma?

Sort:  

L'autore interagisce coi lettori, i curatori riescono ad arricchirsi garantendo spazio e visibilità agli autori.
E non è forse questo il vero obiettivo di questa piattaforma?

Sono da appena due mesi su steemit, più o meno come te. Vengo dal mondo della comunicazione web e dell'editoria (quest'ultima sta vivendo una forte crisi da molti anni).

Conoscendo il web mi sono avvicinato a questa piattaforma già consapevole di alcuni limiti che avrei trovato, ma mi sono detto: è un modo per seguire alcune applicazioni di questa nuova tecnologia blockchain.

Dopo due mesi di partecipazione posso dire che i limiti che pensavo su steemit sono stati tutti confermati, ora solo dei cambiamenti molto forti dovuti a nuove funzioni della piattaforma potranno far rivedere la mia opinione.

La mia opinione molto negativa su steemit parte dal fatto che io analizzo gli obiettivi editoriali che sono stati posti: cioè nuove opportunità per i creatori di contenuto sia per conquistarsi nuovi lettori sia per migliorarsi attraverso il confronto e il dialogo con altri autori. Non prendo in considerazione altri aspetti (come quelli social comunque validi e interessanti, oppure quelli legati all'investimento in criptovalute, su questo lascio a chi è competente di fare analisi).

La mia critica su steemit è legata al sistema tecnico della distribuzione di valore in criptovaluta. Penso che così non funzioni per gli obiettivi editoriali sopra indicati. Ma non è facile e non penso che il problema sia degli speculatori che si muovono nella piattaforma con i loro intenti (più che legittimi). Il problema - come ho spesso ripetuto - è che risulta necessario ripensare il senso del nostro stare nella piattaforma (in quanto autori). E qui la cosa si sposta su noi, non più sugli aspetti tecnici di steemit.

A me sembra accadere la stessa cosa che mi raccontava un mio amico fotografo che si era iscritto ad un forum di fotografia. Mi ha detto: ne sono uscito, l'unico interesse era sul tipo di obiettivo che avevo usato per fare la foto x, sulle caratteristiche tecniche della mia macchina fotografica, ecc. ecc., nessuno mi ha mai chiesto sulla motivazione del mio fotografare, sulla natura del mio percorso di fotografo. Era scontato per loro che diventare fotografi era solo un fatto di natura tecnica..

Ecco, io penso che diventare degli autori non sia un problema di strategia steemit, o di tecnica di scrittura, che queste vengono dopo un reale confronto sulle proprie motivazioni e sui propri percorsi. Solo così si può raggiungere quella profondità necessaria per la comunicazione non retorica (non scolastica).

Ma naturalmente, questo è solo ciò che penso io ed ha valore solo per me (e per quanti la pensano come me), non ha valore assoluto, non credo di avere nessuna verità in tasca né un'opinione privilegiata.

👍

Grazie @anedo.
Bello il tuo pensiero e che dirti temo che sia abbastanza condiviso e condivisibile.
A volte un minimo di retropensiero negativo nasce.
Scrivere per ore al giorno (nel tempo libero) pur sapendo che il reward economico non è tale da farti "vivere" di questo e che la ricompensa "umana" è una strada in salita a volte ti scoraggia ma che vogliamo farci?
Se scrivo lo faccio perchè mi piace farlo ma non è questo il problema.
Il punto è:
questo effort se lo impiegassi altrove mi darebbe maggiori soddifazioni?
Boh!
Domanda esistenziale per un povero steemian qualunque!

Secondo me, e l'ho anche detto mi pare, tutti gli sforzi devono essere ottimizzati... se io scrivo un contenuto, questo contenuto deve essere anche riutilizzabile (forse con format leggermente diversi) in altri contesti. Puntare tutto su un'unica piattaforma potrebbe essere un errore.

Le soddisfazioni purtroppo sono difficili da raggiungere (in ogni campo), bisogna lottare e sudare...

Cosa poterti dire se non che concordo con te??
Interazione, è la chiave di tutto, per poter far viaggiare il nostro account e la nostra permanenza su Steemit, una volta io da te, una volta tu da me, a me salto il giro, a volte lo salti tu, ma parlarsi, confrontarsi, scambiare quattro chiacchiere, come se fossi ad un tavolino di un bar, e questi fatti sono produttivi, sotto tantissimi punti di vista.
Ottimo post, caro @serialfiller, ormai non fa più notizia, la farai se inizierai a scrivere cose banali e scritte male, ma fino a questo momento, stai andando alla grande!!

Grazie amico mio, a proposito pronto per l'intervista con @steemterview?

Come rispose Kurt Russell a questa famosa domanda nel mitico film "1997 Fuga da New York", "Sono nato pronto!!" ;-))

Pensa che io non lo sapevo che ci fosse la storia dei 30 minuti...

Non si smette mai di imparare @ilnegro!

Mannaggia a me, sono arrivata dopo più di un'ora, altro che 30 minuti!

La riflessione è interessante e sempre attuale! Curare, non curare, leggere non leggere. Tutti si pongono almeno una volta questa domanda e ciascuno risponde in funzione dei propri obiettivi.
Io sono un'accanita lettrice, per cui è come se avessi una naturale inclinazione per la fase di curation; ma è anche vero che nel momento in cui curo (e non mi sto affatto riferendo alla mia attività di curatrice per SPI, parlo di curation su steemit in generale) lo sto facendo un po' per me e un po' per l'autore del post.

Do ut des vale sempre :)

La chiave è stimolare l'interazione, che arricchisce tutti e in tutti i sensi!
Quindi mi sa che siamo d'accordo :P

Amen, come sempre sulla stessa lunghezza d'onda!

Ma pensandoci bene se commenterete questo post lo farete per darmi soddisfazione ma anche per scrivere qualcosa. Nel momento in cui commenterete diverrete di fatto autori, e inizierete a farlo per voi stessi.
Se voterete questo post però sarà inequivocabilmente un modo per mostrare un segno tangibile del vostro apprezzamento nei confronti del mio lavoro.

Ti dico come la penso io e senza peli sulla lingua.
Per me "bel post", "complimenti", "molto interessante" è spam che, se posso, evito di fare. L'ho fatto in passato, sto cercando di evitarlo oggi, nonostante sia giustificabile talvolta per esigenze di tempo. Comprendo anche chi si approccia in tal modo in ogni caso: passare e lasciare un segno è sempre sinonimo di apprezzamento. Però commentare un articolo di 2000 caratteri nel modo suddetto cosa significa? Che o non l'hai letto, o l'hai letto e non ti piace, o non hai niente da dire.
Il commento non si da per gratificare l'autore, ma, come facevi anche notare, per presentare il proprio punto di vista al riguardo, per approfondire o dissentire su qualcosa. Poi eventualmente per fare apprezzamenti. Il bel post credo che già equivalga a un upvote quindi lo ritengo superfluo.

Il voto invece è un altro discorso.
Si può dare per gradimento, per simpatia, ma si può e si deve dare anche in una ottica di curation, in quanto dopo averne capito le dinamiche, si realizza che saper votare col giusto tempismo è un aspetto fondamentale.

Concludo dicendo che a malincuore se non posso votare questo post perchè mi sono dato troppo alla pazza gioia nei giorni scorsi e mi sono accorti di aver il VP in rosso (anche se lo votassi varrebbe 0,00 il mio voto) ...mi ricorderò assolutamente di farlo appena mi sarò rimesso in salute perchè, come spesso accade, condivido questi tuoi pensieri.

Grazie @ixion89.
Condivido tutto ma voglio precisare una cosa.
Io non sono un tipo che di solito scrive bello, complimenti ma a volte mi capita di farlo perchè non ho tempo per articolare ma voglio comunque lasciare un segno del mio passaggio su quel post.
Detto ciò completamente daccordo con te.

Questo è un altro discorso molto interessante e che condivido.
A me piace molto leggere i post degli altri ovviamente rimango più presa da quelli che trattano temi che mi piacciono di più ma provo comunque a leggere anche gli altri perché se una persona scrive bene, stai sicuro che riuscirà comunque a prenderti con quello che sta raccontando o descrivendo.
Di solito cerco di commentare quando ho tempo, in modo da poter scrivere qualcosa in più del solito "bello" però devo ammettere che capita anche a me, per mancanza di tempo, di lasciare dei commenti simili.
Ma non è assolutamente perché non ho letto o apprezzato al massimo oppure perché non ho nulla da dire ma solo per mancanza di tempo!
Belle riflessioni..sono curiosa di leggere gli altri cosa ne pensano!

Ma, i tuoi obiettivi, solo i tuoi, quali sono?

Non sapevo che porsi domande, porre domande, scrivere un post mi obbligasse a dichiarare miei obiettivi, miei intenti.
Non credevo di essere diventato una s.p.a. e dover mettere nero su bianco cosa faccio qui.
I tuoi quali sono?

La piattaforma è diversa per tutti, ognuno ci vede dentro quel che vuole.
Per me: scrivere e creare (limitatamente al tempo disponibile), essere in qualche modo utile ( o sperare di riuscirci) , creare qualche amicizia (sia pur virtuale), divertirmi e magari mettere da parte qualche SD. Non credo di essere diverso da altri. Tu?

Siamo qui per la stessa ragione e credo che come idea di fondo sia abbastanza comune per tutti.
Detto ciò ognuno ha le sue peculiarità.
Chi scrive di più, chi scrive di meno, chi legge tanto, chi legge e scappa, chi legge e commenta, chi propone, chi non lo fa.
Ognuno è diverso.
Basta essere se stessi, per quanto possibile, e non nuocere a nessuno, non prendere in giro nessuno o si finisce per danneggiare se stessi e il gruppetto di cui si fa parte.

vogliamo riflettere di più sul resteem? Sul ruolo del lettore/lettrice? Su che significa curare? Tutte questioni di attualità, caro serialfiller. Un tema che mi appassiona molto, in relazione all'argomento che hai sollevato, riguarda le interazioni. Come interagiamo su questa piattaforma? buona giornata

L'intento era quello @martaorabasta.
Io posso lanciare il sasso, dire la mia, ragionare e portare qualche dato se riesco ma ad ognuno di noi sta il compito di remare per portare la propria barca lontano e la flotta di SPI al largo.
Tu cosa ne pensi nello specifico di resteem, curation ecc?

Anche qui ti dirò che per me è una via di mezzo. Se non fosse per il ritorno non userei troppo tempo per curare. Però non mi preoccupo troppo dei calcoli (tra l'altro per ottenere il massimo reward il top è di upvotare tra i 25 e i 30 min, se ho capito giusto). Un autore mi piace? Lo voto. Un articolo mi piace? Lo voto. Anche 22 ore dopo ;)

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