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RE: Un percorso stupendo ed irripetibile - 6° parte

in #ita5 years ago

Ti sei mai chiesto come sarebbe stata la tua vita senza tante tragedie che ti hanno obbligato a crescere in fretta? Io me lo chiedevo spesso. Da piccola sognavo una famiglia normale, come quelle dei film o qualcuna come quella di qualcuno che conoscevo in persona. È normale, penso, che la mente di un bambino si chieda “perché io?” e percepisca un certo senso di ingiustizia cosmica.
Oggi a distanza d’anni, vedo qualcuna di quelle stesse famiglie allora idilliache ai miei occhi come vuote di valori e sentimenti veri, tutta facciata. Forse più forte è il dolore che uno sperimenta più diventa capace con il tempo di apprezzare le piccole gioie. Forse oggi siamo le persone d’animo sensibile che ci rende umani proprio grazie al essere cresciuti in fretta. Sarei stata la stessa persona oggi se avessi avuto una infanzia migliore? Qualcosa mi dice di no, per doloroso che possa essere stato il passato, e anche il presente. Sarà forse un altro bizzarro meccanismo di sopravvivenza che innesca la mente per proteggerci dalla sofferenza ma spesso mi ritengo addirittura fortunata.
Quello che da bambina mi poteva sembrare un ingiusto castigo del destino oggi lo considero un dono che mi ha condotta fino al momento presente.
Anche nel tuo caso dalla tragedia è emerso qualcosa di bello che è la persona sensibile che sei oggi. Spero che tu ne sia consapevole e che questo possa aiutarti a far scivolare via le sensazioni sgradevoli e impregarti solo del ricordo piacevole di un percorso stupendo, come l’hai definito nel titolo, quello che porta all’amore eterno tra due fratelli.
Un abbraccio forte

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Stupende considerazioni quelle che hai fatto, dalla tua penna virtuale Stabio uscendo piccoli tesori sotto forma di commenti, in grado di riscaldare l'animo e donare un sincero sorriso, quello che vorrei dirti a che mentre a livello tuo personale sono più che convinto che tu sia stata e diventata una bella persona dentro, io ero e probabilmente sono una buona perdona ma nella mia vita non sono sempre stato un santo, mi sento addosso delle colpe dalle quali ho grande difficoltà a liberarmi, complici situazioni che riesco a controllare fino a un certo punto e che in parte ho creato io stesso, il profilo che volutamente sto creando qui su Steemit tende, come è giusto che sia, a fare emergere il meglio di me, ammesso e non concesso che qualcosa di buono ci sia, mentre le zone d'ombra rimangono e rimarranno tali, sono aspetti che pubblicamente non sento e non posso rivelare, sono pesi che mi trascinerò dietro finché campo.

Il dolore rafforza, fortifica e sedimenta il carattere, di questo sono completamente, con su tantissime altre cose, completamente concorde con te, cara ragazza, certo che qualcosa in meno e di meglio il destino ci poteva riservare, non è un facile pianto o lamento il mio, ma la consapevolezza di aver avuto un po' troppi bastoni tra le ruote, addirittura penso che tu ne abbia avuti addirittura di più, ma questo non ti ha impedito di diventare la persona sensibile e matura che sei realmente, in tanti si sarebbero persi e avrebbero smarrito il loro cammino nei tuoi panni, se avessero subito quello che hai subito tu.

Ti rinnovo tutta la mia stima e gratitudine per aver condiviso spaccati così intensi della tua esistenza, un forte e sincero abbraccio, cara @maruskina, complimenti per quello che sei

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Caro @mad-runner grazie mille per tutti i complimenti che mi hai fatto in tutti questi commenti!
Sono contenta che tu abbia apprezzato, sapere di averti strappato qualche sorriso e alleggerito un po’ il cuore e le tuo parole di sostegno mi fanno davvero felice. Grazie di cuore davvero.
Ti rispondo a questo, poi se mai, ci si sente su Discord.
Neanch’io sono una santa, di scelte questionabili ne ho fatte anch’io e continuo a farne, come tutti penso. Col senno di poi uno si guarda indietro e pensa “ma che cavolo stavo pensando?”. È proprio qui il nocciolo della questione, uno fa le scelte che fa perché in quel momento, dopo una breve o lunga valutazione delle opzioni disponibili o in balia dei propri istinti più ancestrali, pensa che sia la miglior cosa de fare. E se almeno ce ne rendiamo conto e impariamo qualcosa da questi errori ne sarà valsa la pena. Anche se inciampiamo una e un’altra volta sulla stessa pietra il percorso sarà sempre un tesoro che alla fine ci ha insegnerà ad evitarla quella pietra. Dovessero volerci mille vite.
Siamo molto giovani come specie umana, mentre alcuni cambi ambientali e culturali si sono susseguiti con salti da giganti (e ne è prova il mezzo che stiamo utilizzando per comunicarci) il nostro cervello non è cambiato molto da quello dei nostri antenati che vivevano in Africa. Davanti una situazione di pericolo il cervello non poteva permettersi di pensare, doveva decidere il più velocemente possibile se correre o lottare. Le paure sociali, la paura di non essere accettati era un valido meccanismo di sopravvivenza quando l’esclusione sociale poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Quante paure innecessarie creano drammi umani oggi. La chissà quale paura che muoveva tuo padre nel cercare di fare di voi una copia di se stesso, le paure che avevamo da piccoli di quello che potessero pensare gli altri, di essere derisi. La paura che abbiamo ancora oggi di essere giudicati per i nostri atti passati che oggi questioniamo, da cui nascono i sensi di colpa. Ricorda abbiamo fatto le scelte che abbiamo fatto, quelle buone e quelle cattive, sempre perché in quel momento pensavamo che era la miglior cosa da fare. Come tutti. E sempre hanno contribuito a far di noi quello che siamo, e in un certo senso ne dovremmo essere grati. Perdonare qualcuno o perdonarsi è molto difficile. L’accettazione forse è la miglior scorciatoia perché implica che non c’è niente da perdonare.
Il Dalai Lama affermò una volta che era grato al governo cinese per aver invaso il Tibet, perché questo gli ha permesso sviluppare la sua non-violenza e convertirsi nel pacifista che è oggi. Invasione che costò la vita a molti innocenti. Quasi tutti siamo pacifisti se non ci attaccano. È quando uno si trova in difficoltà che ha la possibilità di manifestare ciò che ha dentro e il potere di cambiarlo eventualmente.
Noi non siamo né santi né il Dalai Lama, siamo semplicemente quello che siamo, facendo del nostro meglio per cercare di essere migliori.
Un caro abbraccio @mad-runner e grazie ancora una volta per le tue belle parole

Non so ancora come definirti, ma ti posso dire che mi piace molto parlare con te, e posso anche dire che in un certo senso è quasi terapeutico, possiedi il grande dono di fornire delle chiavi di lettura dove proprio non saprei quasi mettere le mani, per trovare il classico bandolo della matassa, forse anche dovuto alla facilità derivante dal non essere direttamente coinvolta, ma sono abbastanza sicuro anche del fatto che conoscendo anche maggiormente le fattispecie riusciresti a dare valide indicazioni o suggerimenti.

Le belle parole, come le definisci tu, te le meriti ampiamente, per come ti poni, per quello che dici, per il modo espressivo che utilizzi, per tanti motivi insomma, spesso una buona parola vale tanto oro quanto pesa la persona che l'ha pronunciata, per cui ha un valore immenso, ed hai ragione anche su un aspetto fondamentale, che i nostri sbagli sono frutto di scelte che in quel momento noi ritenavamo corrette e indispensabili, questo non significa che siamo automaticamente assolti da quasiasi conseguenza negativa che queste scelte hanno generato, ma pone una serie di attenuanti più o meno ampie a seconda delle vari dinamiche.

Quando vuoi su Discord ci sono, adesso ad esempio sono davanti al pc, se non mi trovi tu lascia pure scritto, ti risponderò sempre nel più breve tempo possibile, avrei qualche domanda da farti, nulla di trascendentale, non preoccuparti, semplici curiosità, buona domenica, stammi bene, cara @maruskina, un sentito abbraccio

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