Adolf Hitler - Il Genio del Male

in #ita6 years ago

INTRODUZIONE


Alcuni giorni fa leggendo tra i post pubblicati dalla comunità italiana, mi sono imbattuto in un contest molto piacevole e che mi ha subito colpito. Dopo il contest relativo a raccontare l'artista le cui opere ci avessero colpito maggiormente, @serialfiller ha proposto un nuovo spunto da cui partire: Lampi di Genio.
Ho riflettuto per diversi giorni su chi potessi proporre come Genio che mi ispirasse.
Da Albert Einstein a Leonardo da Vinci, da Socrate a Dante Alighieri. Ogni volta però mi sono trovato di fronte a una scelta che non mi convincesse al massimo. Probabilmente perché la valutazione era troppo banale.
Elementare Watson avrebbe detto un famoso investigatore.
Pensando e ripensando ho scelto così di fare una scelta controcorrente. Che spiazzasse il lettore.
Un nome che non ti aspetteresti mai di trovare al fianco della parola GENIO. Anche se tutto poi diventa palese quando unisce a tale termine la parola MALE nella figura dell'antieroe per eccellenza.

ADOLF HITLER: IL GENIO DEL MALE


1889-1945


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CC3 Creative Commons
Adolf Hitler

E' possibile associare le due parole Genio e Male? Spesso nell'usare il primo termine si fa riferimento a qualcuno, artista, scienziato o letterato, le cui capacità hanno supportato lo sviluppo e la nascita di ideologie o tematiche che hanno rivoluzionato il mondo.
Rivoluzionare il mondo, proprio questo è il "ruolo" del Genio.
E perché per essere definiti tali, lo si deve fare solo con un'accezione positivistica?
Non è pur vero che Hitler abbia rivoluzionato il mondo, mettendo in pericolo una razza intera, quella degli ebrei, cercando di portare avanti le proprie idee e cercando di conquistare l'intera Europa?
Allora è il momento di contestualizzare un altro concetto a fianco del termine Genio: FOLLIA.
E' scientificamente dimostrato che i cervelli di geni e folli per molti versi abbiano anche elementi in comune 1. Cosa accade quindi se genio e follia si ritrovano in un'unica mente, in un percorso parallelo?

Adolf Hitler è uno dei personaggi che maggiormente ha condizionato la storia da un punto di vista negativo. La sua mentalità diabolica e razziale sarebbe troppo facile da raccontare e cadere nel banale rappresenterebbe un semplice tranello.
Cercherò di raccontarvi il motivo per cui Adolf Hitler, genio del male, sia diventato famoso grazie alla sua stessa follia.

Hitler: il genio folle

La fine della Prima Guerra Mondiale (1919)
Questo periodo storico fu vissuto da Hitler in prima linea: arruolato nell'esercito tedesco subì in prima persona la sconfitta del proprio paese. Gli anni che seguirono la fine della Grande Guerra stimolarono nella mente di Hitler la volontà di rivalsa nei confronti di coloro che reputava i diretti responsabili della sconfitta: fin da subito il profondo odio nei confronti dei socialisti e degli ebrei iniziò ad albergare nella personalità di quest'uomo, sfociando fin da subito in una profonda volontà di dominio e di rendere espliciti i propri ideali.
Tutto ciò con mezzi leciti ed anche illeciti: il tentativo di colpo di stato per interrompere e porre fine alla Repubblica di Weimer lo condannò in primo luogo ad un processo, durante il quale dichiarò pubblicamente i suoi ideali e dove ebbe modo di trovare già i primi consensi.

La prigionia (1924)
Il periodo di reclusione che ne derivò, servì soltanto ad Hitler a consolidare quelle ideologie elementari che aveva cresciuto fino a quel momento.
Qui ebbe il tempo sufficiente per leggere un documento che significherà molto per lui nei confronti del profondo odio per gli ebrei: "Ebreo Internazionale" di Henry Ford.

L’ebreo é un enigma mondiale. Per quanto la sua massa sia povera di numero, domina ciò nonostante il mercato economico e affaristico del mondo intero. Negli Stati Uniti, quasi tutto il commercio all’ingrosso, i Trust e gli istituti bancari, le ricchezze del sottosuolo e i principali prodotti dell’agricoltura, specialmente tabacco, cotone e zucchero, si trovano sotto l’assoluto dominio dei finanzieri ebrei o dei loro agenti. Anche i giornalisti ebrei rappresentano una forza estesa e onnipotente. 2

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CC0 Creative Commons
La copertina del libro di Henry Ford Ebreo Internazionale in lingua tedesca

Immaginatevi cosa possano aver scaturito frasi di questo tipo nella testa di un personaggio già fortemente condizionato come Adolf Hitler: lo stereotipo di una razza, quella ebraica, a capo dell'economia statunitense, in una concezione, quella tedesca, che vedeva gli americani come gli acerrimi rivali e causa principale della sconfitta nella Prima Guerra Mondiale.
Non a caso Hitler durante questo periodo compose interamente il Mein Kampf (La mia Battaglia). Questo saggio diventerà in futuro il testo di riferimento per il nazismo.

Lo Stato nazionale, di cui ho tentato di abbozzare le grandi linee, non sarà ancora realizzato col
semplice riconoscimento di ciò che gli è necessario. Non basta sapere quale aspetto debba avere lo
Stato nazionale. Molto più importante è il problema della sua nascita. Non si deve aspettare che gli odierni partiti, i quali sono anzitutto profittatori dello Stato odierno, si inducano da sé ad un capovolgimento del regime e mutino spontaneamente il contegno fin qui tenuto. Ciò è tanto meno possibile, in quanto che gli elementi che in realtà li dirigono sono ebrei, sempre e solo ebrei. Se si continuasse come oggi, un bel giorno gli ebrei divorerebbero effettivamente i popoli della Terra, ne diverrebbero signori.
L'ebreo, con perfetta coscienza della sua meta futura, prosegue con tenacia la sua via di fronte ai milioni di «borghesi» e proletari tedeschi, che in gran parte, per poltroneria, indolenza e scempiaggine, trotterellano verso la loro rovina. Quindi un partito diretto da lui non può perseguire altri interessi che i suoi; interessi che non hanno nulla di comune con gli affari dei popoli Ani.* 3

Da queste poche righe riportate si intuiscono moltissime delle linee guida che Hitler volle portare avanti: spodestare e punire profondamente il popolo giudaico e far leva sul malcontento generale in cui la borghesia tedesca stesse militando, così da poter ottenere il potere diventando Führer del Reich. La storia ci racconta che andò proprio così.

Da quel momento in poi si delinearono situazioni di sconvolgenza inaudita, che probabilmente raggiunsero il loro apice proprio con la Shoah: l'olocausto fu ed è ancora oggi per molti versi uno dei delitti più gravi nei confronti dell'intera umanità. Il pensiero che potessero esistere una razza superiore, quella ariana, ed una inferiore, quella ebrea, fu la dimostrazione di come la mente diabolica di Hitler stesse prendendo il sopravvento sull'intera Europa, mettendo in serio pericolo il mondo intero.

Il grande carisma di Hitler gli permise di far breccia nei tedeschi, un popolo stacanovista e dalla spiccata voglia di primeggiare. Il supporto arrivò poi anche dal filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, uno dei massimi esponenti dell'epoca, che seppe esaltare la figura del *superuomo che per molti versi e sotto tanti punti di vista sembrò ricalcare quello che sarebbe stato un ritratto molto calzante del dittatore tedesco.

Io vi insegnerò cos’è il Superuomo. L’uomo è qualcosa che deve essere superato. Che cosa avete fatto per superarlo?
Tutti gli esseri fino ad oggi hanno creato qualcosa che andava al di là di loro stessi: e voi invece volete essere la bassa marea di questa grande ondata e tornare ad esser bestie piuttosto che superare l’uomo?
Che cos’è la scimmia per l’uomo? Qualcosa che fa ridere, oppure suscita un doloroso senso di vergogna. La stessa cosa sarà quindi l’uomo per il Superuomo: un motivo di riso o di dolorosa vergogna.
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CC0 Creative Commons
Friedrich Nietzsche

La forza di Hitler fu quella di potersi avvalere continuamente del supporto del proprio popolo, quel popolo che, esaltato nelle sue potenzialità da discorsi e libri, si riconosceva nel superpopolo.
Il dittatore quindi per lunghi momenti apparve come l'impersonificazione della razza ariana e del popolo tedesco nella sua interezza.

Una storia che condannò il "genio"


Fortunatamente la storia non dette ragione alla follia maligna del genio di Hitler: tutto finì all'interno di un bunker. Lui insieme alla sua compagna Eva Braun, nonché neosposa, fu bruciato ed in quel rogo svanì quella geniale pazzia che aveva causato centinaia di migliaia di morti in giro per l'Europa e non solo.

Purtroppo Hitler però fu un genio che caratterizzò l'umanità con il suo carattere diabolico e come tale, ancora oggi ne percepiamo i profondi sensi di colpa e proviamo disprezzo nei confronti della nostra stessa razza, quella umana, capace di riuscire a ferirsi con le stesse mani, in un odio folle. Lo percepiamo ogni volta che cercando di dimenticare, ci scontriamo sempre con una realtà, che seppur passata, ci fa paura come se fosse attuale.

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Bibliografia
1 Genio e Follia - Rai News
2 Ebreo Internazionale - Henry Ford
3 Mein Kampf - Adolf Hitler
4 Cosí parlò Zarathustra - F. Nietzsche

Sort:  

Bellissimo post che da spunto a profonde riflessioni. Quello che mi ha sempre impressionato non è mai stato Hitler in se, di pazzi ce ne sono tanti in giro. Ho sempre avuto molta più paura della persona normale che si è fatta influenzare dal pensiero Hitleriano. Lui da solo sarebbe stato un pazzo come tanti altri ma l’aver influenzato la “massa”....è questo che mi spaventa....la “massa” appunto. Per me il vero genio del male è stata la popolazione stessa di quel tempo. Ancora oggi impensabile ed incredibile quello che sia potuto succedere. Ed è un pericolo costante purtroppo.

Nel mondo si deve avere paura in primis dei folli. Ma ancor di più di coloro i quali vanno dietro a questo tipo di persone dimostrandosi ancor peggio.
Hitler ebbe modo di premere sull'orgoglio tedesco dopo la Prima Guerra Mondiare e trovare terreno fertile nell'odio razziale verso gli ebrei e nel morboso desiderio del popolo tedesco di prevalere sugli altri.
Hitler fu la fonte di innesco...i tedeschi furono il combustibile!

just came back from Berlin today

I hope you understand the title: EVIL GENIUS
This is my contribution for an Italian contest where the owner asket to describe the life of a genius. Too easy to write about a "regular" genius.
I hope you have a nice travel in Germany and I go to read something about that in your last post.

just came back from Berlin today

Post molto azzeccato e ben redatto, genio del male e' senza dubbio la parola piu' adatta ad un personaggio del genere!

Grazie Misia. Sono felice che ti ritrovi in quanto ho scritto e cercato di trasmettere.

Post impeccabile, uno dei più riusciti in categoria history degli ultimi tempi.
Io avrei aggiunto anche il non indifferente "particolare" che oltre ad essere lui il Genio del Male, il demonio in persona sulla terra, che qualche milione di "civili" tedeschi sapeva ed era al corrente di TUTTO quanto stesse succedendo nella loro Germania nazista. E per tutto intendiamo campi di sterminio inclusi.
A me ha spaventato più questo che la follia di una mente malata come quella di Adolf Hitler

Concordo pienamente Nicola. Hitler è stata solo la mente. La mano che ha reso tutto possibile è stato l'ambiente circostante.
Mi ricollego alla tua prima frase, rispetto alla quale ti ringrazio e mi rende orgoglioso di quanto scritto, a fronte ora di una consapevolezza che un post del genere non sia stato premiato su post-it. Rimango senza parole di fronte a ciò, ma questa volta non posso dire che questa sia la mia singola opinione riguardo questo articolo, dati i commenti riportati, tuo e degli altri.
Grazie

Devo dire che un post del genere, non sarei stato capace di scriverlo meglio. Davvero complimenti!

Un altro utente che si sofferma su questo post. Mi fa molto piacere il tuo apprezzamento @mondodidave73, in una giornata come quella di oggi che vede questo post uscire sconfitto dal ring di SPI.
Grazie mille!

Non ci crederai, ma per anni ho avuto una discussione sul fatto che Hitler fosse un genio, anche se volto al male, mentre la controparte sosteneva che nessuno di tanto spietato potesse essere definito genio. A lungo ho provato ad esporre il mio pensiero, parlando proprio del fatto che "genio" è il livello intellettivo, mentre l'uso che di questo viene fatto è ben altro, ma è stato inutile. La discussione è caduta nel vuoto della fermezza delle proprie posizioni. Sono contenta che tu abbia sviluppato il concetto di genio volto al male come lo intendevo io.

Nel caso in cui un domani si ripresentasse una situazione simile, concedo la massima disponibilità del mio post come materiale di discussione.

Ma certo! Lo farò con grande piacere!

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